Prolusione funebre per Erminio Restaino letta questa mattina nel Consiglio regionale da Mario Polese, Vice Presidente Consiglio Regionale Basilicata. Di seguito la nota integrale.
E’ per me un onore, essere su questo palco a commemorare Erminio Restaino. Al tempo stesso sento un grande senso di responsabilità nel parlare di lui davanti a tanti che lo amano e lo hanno amato e rispettato.
Porgo le più sentite condoglianze alla famiglia da parte del presidente del Consiglio regionale Carmine Cicala e di tutto l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale e dei consiglieri regionali da cui sono stato delegato.
Non è facile essere qui oggi davanti a tanti esponenti delle istituzioni di oggi e di ieri che hanno condiviso con Erminio anni e anni di impegno politico. E’ veramente toccante essere qui davanti al feretro di un uomo come Erminio Restaino che con la sua indubbia intelligenza, con il suo amare intensamente la vita, con il suo modo di essere pacato ma al tempo stesso vivace, ha fatto credere a tanti di avere il dono di esserci sempre e per sempre.
Fino a pochi minuti fa ho potuto avere prova, se ce ne fosse stato bisogno, di quanto Erminio Restaino abbia lasciato una traccia indelebile. Non mi sono sfuggite testimonianze stamattina nella camera ardente allestita nel Palazzo della Giunta di ex consiglieri regionali davvero cariche di affetto e di testimonianza. “Sei stato il miglior compagno di banco”, “ci lasci troppo presto” sono alcune delle frasi che mi hanno colpito.
E per questo che oggi con profondo rispetto ed emozione porgo i saluti a nome di una comunità intera e da parte di una istituzione alla quale Erminio ha dato tanto e dalla quale forse non ha ricevuto quanto le sue qualità e la sua passione meritavano.
Non sono parole, le mie, dettate dall’obbligo in queste tristi occasioni di utilizzare la spezia dell’elogio nei confronti dell’uomo che trapassa ad altra vita. Lo dico perché è giusto dirlo. Lo dico perché è vero.
Nella politica lucana degli ultimi 30 – 40 anni, Erminio è stato il collante di gruppi dirigenti anche diversissimi tra loro, ma che proprio attraverso di lui hanno poi trovato il modo di stare insieme; è stato punto di riferimento per generazioni diverse. Erminio è stato il protagonista di quella generazione illuminata di politici lucani che hanno consentito alla nostra Regione di avanzare sugli scenari nazionali. E’ stato il protagonista, insieme al compianto Antonio Luongo e altri che vedo stamattina in questa chiesa, di una reale azione riformatrice e di quella transizione anche complessa tra Prima e Seconda Repubblica.
E’ stato maestro per molti ma soprattutto è stato un politico con il quale è sempre stato un piacere chiacchierare. Parlare con Erminio, evidentemente, non era una cosa semplice perché per lui la politica era una cosa ‘seria’, serissima che aveva affrontato da sempre studiandola come scienza. Era per lui una passione che andava alimentata con il ragionamento e con la pazienza. Ne conosceva bene le difficoltà e per questo credo fosse così sempre disponibile con quelli più giovani a dispensare consigli e suggerimenti con quel suo carattere forte non senza spigoli ma con una schiettezza che disarmava. Erminio era un uomo di cui ci si poteva fidare. Anche perché se non condivideva qualcosa lo diceva in faccia senza mai abbassare lo sguardo.
Erminio Restaino ha rivestito le più alte cariche del Consiglio regionale dalla sua prima elezione avvenuta nel 2000. Nella sua attività consiliare e poi nel ruolo di assessore e vicepresidente della Giunta ha sempre servito le istituzioni con impegno e passione e con grande attenzione a tutte le componenti politiche e a tutte le sensibilità sociali, consapevole che le cariche passano ma l’uomo rimane. E l’affetto che in moltissimi gli stanno attribuendo in queste ore sono il segno del suo eccezionale lavoro e delle sue qualità.
Esprimo quindi il mio abbraccio alla moglie e alle figlie e a chi lo ha amato. La mia preghiera è per l’Erminio papà, marito e uomo perché vegli su noi tutti.
Riposa in pace Erminio!