Seduta congiunta della seconda(Bilancio e programmazione), terza (Attività produttive, territorio e ambiente) e quarta Commissione (Politica sociale) presiedute, rispettivamente, da Luca Braia (Iv), Piergiorgio Quarto (Bp) e Massimo Zullino (Lega).Parere favorevole delle Commissioni alla sospensione dell’applicazione dell’art. 6 della Legge regionale 20 marzo 2020, n. 10, onde evitare un aumento dei costi a carico dei concessionari.
Argomento in esame dunque, la proposta di legge n. 45 del 2020 avente ad oggetto “Disposizioni in materia e coltivazione delle acque minerali e termali. Abrogazione dell’articolo 6 della legge regionale 20 marzo 2020, n.10” d’iniziativa dei consiglieri Zullino, Coviello, Cariello e Sileo (Lega), Baldassarre (Idea), Quarto (Basilicata positiva).
Gli emendamenti alla pdl, illustrati dal presidente della quarta Commissione Zullino, primo firmatario, prevedono la sostituzione del titolo che diviene “Disposizioni in materia di ricerca e coltivazione delle acque minerali e termali. Sospensione (non più abrogazione) dell’applicazione dell’art.6 della Legge regionale 20 marzo 2020, n.10”.
Il secondo emendamento dispone che l’articolo 1 della proposta di legge è sostituito dal seguente: “Art. 1 Sospensione dell’applicazione dell’art.6 della legge regionale 20 marzo 2020, n.10. Disposizioni transitorie”. E recita, al comma 1: “Per l’anno 2020 è sospesa l’applicazione dell’art. 42 della legge regionale 2 settembre 1996, n.43 nel testo modificato dall’art.6 della Legge regionale 20 marzo 2020, n.10, Legge di Stabilità regionale 2020”; al comma 2: “Per l’anno 2020 continua ad applicarsi l’art.42 della Legge regionale 2 settembre 1996, n.43, Disciplina nella ricerca e coltivazione delle acque minerali e termali, nel testo antecedente alle modifiche apportate dall’art.6 della Legge regionale 20 marzo 2020, n.10 Legge di Stabilità regionale”. Il terzo emendamento contempla la soppressione dell’art.2.
“Gli emendamenti – ha spiegato Zullino – sono finalizzati ad assicurare, nelle more dell’approvazione della legge di riordino della disciplina in materia di acque minerali e termali, l’applicazione della normativa previgente all’art.6 della Legge regionale 10/2020”.Per il 2020, in sostanza, si prevede il mantenimento dello stesso regime rispetto al canone di concessione, con un aumento pari a 0 per i concessionari.
Hanno partecipato alla discussione i consiglieri Acito, Perrino, Cifarelli e Braia che ha chiesto se vi fosse il parere in merito della Struttura di Missione. Parere che, ha spiegato Zullino, era in fase di stesura per cui si poteva, volendo, procedere, anche, alla votazione “salvo parere della Struttura”. Proposta, questa, respinta dal consigliere Braia.
Le Commissioni congiunte hanno espresso, quindi, parere favorevole, a maggioranza, su un Ordine del giorno proposto dalle forze politiche di governo da discutere nella seduta odierna dell’Assemblea con il quale la seconda, terza e quarta Commissione, impegnato la Giunta regionale “ad adottare entro il 30 settembre 2020 un disegno di legge, da approvarsi in Consiglio regionale entro il 31 dicembre 2020, di riordino della disciplina concernente la ricerca e la coltivazione delle acque minerali e termali e la rideterminazione dei canoni a carico dei concessionari, con l’obbligo di armonizzazione e razionalizzazione del sistema di riscossione nonché di salvaguardia dei livelli produttivi ed occupazionali delle aziende del settore”.
“L’ordine del giorno nasce dalla constatazione – è stato spiegato – che con l’art.6 della Legge regionale 10/2020 sono state apportate alcune modifiche ed integrazioni all’art.42 della Legge regionale 43/96 che hanno determinato un aumento rilevante dei costi a carico dei concessionari ed hanno già palesato il rischio di difficoltà aziendali con pericolo di crisi e negative ricadute occupazionali. In particolare, ai canoni proporzionali annui che le concessionarie di acque minerali già pagano per ogni ettaro o frazione compreso nell’area oggetto di concessione, con la norma in questione si sono aggiunti gli incrementi degli importi del canone relativo all’acqua imbottigliata ed un canone ulteriore relativo all’acqua minerale emunta ma non imbottigliata, che non genera alcun valore per le aziende. Si tratta, pertanto di ovviare ad oneri non sostenibili per le imprese lucane”.
Hanno espresso parere favorevole sui provvedimenti presentati, nell’ambito delle Commissioni di appartenenza (hanno votato in sequenza la quarta, la terza e la seconda), i consiglieri Zullino, Baldassarre, Acito, Quarto, Aliandro, Sileo; parere contrario dei consiglieri Perrino e Carlucci; astensione da parte del consigliere Cifarelli che si è riservato di intervenire in Aula. Il consigliere Braia non ha partecipato al voto.
Hanno preso parte ai lavori delle Commissioni congiunte, oltre ai presidenti Braia, Quarto e Zullino, i consiglieri Perrino e Carlucci (M5s), Acito (Fi), Baldassarre (Idea), Cifarelli (Pd), Polese (Iv), Cariello, Sileo e Aliandro (Lega).