“Riforma dell’Agenzia Lucana di Sviluppo ed Innovazione in Agricoltura (Alsia)”: questala proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Cifarelli (Pd), Braia (Iv), Pittella (Pd), Polese (Iv) e Terotola (Pl) in discussione nella seduta odierna della terza Commissione consiliare (Attività produttive – Territorio – Ambiente), convocata dal presidente Piergiorgio Quarto (Bp).
La proposta di legge all’articolo 1 prevede l’abrogazione dell’articolo 10: “Disposizioni in materia organizzativa dell’Agenzia lucana di sviluppo ed innovazione in agricoltura (Alsia)” della legge regionale 22 dicembre 2020, n.41 su “Disposizioni di integrazione e manutenzione del sistema normativo regionale”.
Hanno votato contro l’abrogazione dell’art. 10 della legge regionale n. 41/2020, i consiglieri Quarto (Bp), Acito e Bellettieri (Fi), Sileo e Aliandro (Lega), Baldassarre (Idea), Vizziello (Fdi). A favore dell’abrogazione si sono espressi i consiglieri Cifarelli (Pd), Braia (Iv), Trerotola (Pl) e Carlucci (M5s) che ha annunciato la presentazione di un ordine del giorno in merito alla vicenda Alsia, in Consiglio regionale, da parte del Movimento cinque stelle. La discussione passa ora all’Aula.
Ad illustrare la proposta di legge, il consigliere Cifarelli: “Con l’art.10 della legge regionale 22 dicembre 2020, n.41, approvata nella seduta del Consiglio regionale del 4 dicembre scorso – ha detto – sono state stabilite le disposizioni in materia di autonomia organizzativa dell’Alsia. Sempre all’art. 10 – ha continuato – ai commi 1 e 2, si prevede, rispettivamente, che a decorrere dal primo gennaio 2021, l’Alsia, dispone di autonoma dotazione organica e che, a partire da tale data, il personale regionale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato regolato dalla contrattazione collettiva del personale del comparto e della dirigenza delle Regioni ed Enti locali, funzionalmente attestato presso l’Agenzia e ivi in servizio alla data del 31 dicembre 2020, sarà trasferito alle dipendenze dell’Alsia. Entro il 31 gennaio 2021 la Giunta regionale e il Direttore dell’Agenzia, previa informativa alle organizzazioni sindacali, dovranno adottare i provvedimenti conseguenti ai succitati commi 1 e 2 in relazione alla rideterminazione delle rispettive dotazioni organiche ed alla programmazione dei fabbisogni del personale, nonché alla contrattazione collettiva decentrata.. Nel 2015 – ha ricordato – a seguito di un complesso percorso di confronto sindacale si adottò un provvedimento legislativo che ha stabilito il trasferimento del personale a tempo indeterminato, in servizio presso l’Alsia, nei ruoli organici della Regione Basilicata. Con l’art.10 della legge regionale 22 dicembre 2020, n.41, si propone di ridare autonomia organizzativa all’Alsia attraverso il trasferimento del personale, oggi nei ruoli regionali, funzionalmente attestato, alla data di entrata in vigore della legge, presso la stessa Agenzia”.
“Si ritiene necessario – ha sottolineato Cifarelli – far precedere la riforma da un adeguato confronto sindacale e dalla individuazione preventiva di una eventuale ‘mission’ dell’Alsia. L’art.10, inoltre, non riteniamo risponda adeguatamente alle eccezioni sollevate in più occasioni dalla Corte dei Conti della Basilicata in sede di parifica del Rendiconto regionale. Dubbi e perplessità, infine, persistono anche circa i minori trasferimenti che si avrebbero dalla Regione all’Alsia. Riteniamo ancora che l’Agenzia componente essenziale del Sistema di sviluppo agricolo regionale, rappresenti un punto di riferimento fondamentale per la crescita delle imprese agricole ed agroalimentari della nostra regione e, soprattutto, in un momento storico come questo, riteniamo che la sua riforma sia da inquadrare all’interno del nuovo Piano strategico regionale e nell’ambito della discussione sul nuovo ciclo di programmazione comunitaria e delle somme rivenienti dal Recovery Fund”.
L’invito di Cifarelli è stato quello di fermare il tutto, di abrogare o quanto meno proporre un emendamento, anche da parte della stessa maggioranza, per giungere a conclusioni più consone con quanto stabilito dalla normativa nazionale a margine di una riflessione esaustiva con le forze sindacali sul ruolo reale che si vuol dare all’Alsia in futuro, rispettando in toto i diritti dei lavoratori.
Per il consigliere Braia “al metodo e al merito poco ortodossi utilizzati dalla maggioranza, si aggiungono riflessioni scaturite dagli incontri con i sindacati che fanno presagire l’apertura di un contenzioso con vari ricorsi forieri di risvolti giuridico-amministrativi. Occorre agire, quindi, anche in autotutela, accettando il fatto che non si è agito nel rispetto dei procedimenti di trasferimento dei dipendenti in base ai contratti nazionali collettivi di lavoro e non sono state adottate le giuste procedure per riavviare con profitto l’Agenzia, magari soffermandosi su calcoli di natura più che politica, clientelare”.
A nome della maggioranza è intervenuto il presidente Quarto che ha sottolineato come “in sede di terza Commissione, i componenti rappresentanti della compagine governativa hanno ritenute valide le considerazioni e le motivazioni già espresse nella seduta consiliare dello scorso 4 dicembre, laddove a conseguenza dei rilievi per più anni evidenziati dalla Corte dei Conti che poneva in luce la non congruità del passaggio dei dipendenti dell’Alsia alla platea unica dei dipendenti regionali, pur rimanendo a lavorare nell’Agenzia che non era stata nel frattempo chiusa, gli assessori Rosa e Fanelli, insieme all’esecutivo, hanno inteso fare porre rimedio all’anomalia, riportando i dipendenti alle dipendenze dell’Alsia che resta un prezioso strumento operativo per cogliere e mettere a frutto le opportunità di crescita e sviluppo in agricoltura”.
Hanno partecipato ai lavori della terza Commissione, oltre al presidente Quarto (Bp), la vicepresidente Carlucci (M5s) e i consiglieri Aliandro e Sileo (Lega), Baldassarre (Idea), Trerotola (Pl), Vizziello (Fdi), Acito e Bellettieri (Fi), Cifarelli (Pd), Braia (Iv).