Le proposte di Basilicata in Azione: l’acqua non solo patrimonio idrico ma anche una risorsa per evitare la fuga di cervelli e lo spopolamento. Di seguito la nota integrale.
Donato Pessolano, segretario regionale Azione: “L’amministrazione regionale continua ad essere assente e poco attenta al destino dei giovani lucani. Le nostre proposte concrete vertono sulla formazione di giovani professionisti che possano sfruttare al meglio la risorsa “Acqua” e preservarla”.
Basilicata in Azione, ha da mesi alzato il livello di attenzione sulla tematica “acqua” promuovendo una serie di incontri volti a monitorare la situazione idrica lucana. Subito dopo le nostre comunicazioni sullo stesso argomento, il Presidente Bardi e ed altri colleghi politici hanno preso in considerazione la questione ma solo per connetterla al PNRR e ai soldi stanziati. La Basilicata da sempre ha la possibilità di gestire il comparto idrico, ma decenni di cattiva gestione hanno portato solo buchi economici e, se possiamo dirlo senza poi così tanta ironia, buchi alle condutture.
L’Eipli commissariata da anni, ha visto alla propria guida commissari che prendono solo compensi senza risolvere problemi né tantomeno cercare di prendere appuntamenti per tentare una risoluzione degli stessi. Eppure di soluzioni ce ne sarebbero diverse. Una di queste potrebbe essere la riforma degli Its, rientrante tra quelle del piano di ripresa concordate con la commissione europea, arrivata all’ultimo miglio. Gli Its grazie al Pnrr potranno finalmente essere rilanciati in modo serio ed aiutare i nostri giovani a trovare lavoro.“L’obiettivo del progetto di legge,in discussione in queste settimane in Senato – afferma Pessolano – è quello raddoppiare il numero degli iscritti riducendo così in maniera consistente il mismatch tra domanda e offerta di figure professionali altamente specializzate”.
Le principali modifiche previste dalla riforma sono un legame più stretto con le imprese e la possibilità di accedervi con le borse di studio. I finanziamenti non saranno più a bando annuali, ma avranno carattere di stabilità erogati in base alla programmazione triennale e legati all’offerta formativa. Le risorse del Pnrr in arrivo andranno ad incrementare i percorsi formativi e non la nascita di fondazioni.
In Italia con l’approvazione della riforma gli Its potranno finalmente spiccare il volo e raggiungere i livelli degli altri paesi europei. In Basilicata la situazione è ancora più complicata e il divario da colmare è enorme.“Rispetto ad un anno fa – continua – quando come Basilicata in Azione abbiamo organizzato un incontro sul tema quasi nulla è cambiato: l’amministrazione regionale continua ad essere assente e poco attenta al destino dei giovani lucani”.La Proposta di Azione è proprio quella di poter formare dei professionisti che possano gestire il grande meccanismo dell’Acquedotto lucano, partendo dagli operai sino ai tecnici specializzati.
“Sarebbe auspicabile che l’Eipli diventasse interamente della Regione Basilicata, inoltre si potrebbe prendere in considerazione – prosegue Pessolano – la creazione di un solo ente che gestisce acqua ed energia, quindi raggruppando Acquedotto, Egrib, Sel e Eipli mettendo insieme le migliori competenze che ci sono all’interno. Una volta stipulata questa nuova realtà organizzativa si dovrebbe puntare alla valorizzazione del personale inserendo anche gli Itsstipulando una convenzione con la Fondazione Basilicata per creare addetti e operai sino alle risorse manageriali che conoscano bene la questione per far diventare il comparto acqua una risorsa importante anche sotto l’aspetto economico. Un esempio virtuoso da cui prendere spunto è quello che ha visto la sinergia tra Acquedotto Pugliese, il più importante acquedotto d’Europa, e l’ITS “A. Cuccovillo”, uno dei primi istituti tecnici superiori d’Italia: un Accordo Quadro pluriennale che ha la capacità di cambiare il volto dell’alta formazione specialistica professionalizzante non solo in Puglia, capace di concedere concrete opportunità lavorative ai giovani di tutta la regione.Il fontaniere meccatronico è la nuova figura nata da questo accordo siglato nel 2019, che ha previsto l’avvio di due corsi biennali in “Tecnico Specialista nella Gestione del Servizio Idrico Integrato” destinati a neodiplomati pugliesi. Al termine del percorso formativo, si raggiungeranno due importanti obiettivi: il primo, riguarda direttamente Acquedotto Pugliese che potrà avvalersi di supertecnici in grado di governare i suoi complessi processi gestionali, utilizzando le più moderne tecnologie, nell’ottica di garantire agli utenti maggiore efficienza e minori costi. Il secondo obiettivo ha interessato cinquanta giovani pugliesi che hanno avuto la concreta possibilità di inserirsi nel mercato del lavoro con posizioni innovative e gratificanti.È necessario pertanto che tutti gli organismi che ruotano intorno a questo preziosissimo bene primario si uniscano per dare concretezza e futuro: Aql, Eipli, Egrib e Sel devono lavorare in maniera congiunta per poter non sprecare questa grande occasione che la natura ha donato ai lucani. Formare professionisti lucani dell’acqua sarà compito degli Its e, perché no, dell’Unibas, un’altra grande eccellenza del nostro territorio. Per fare un esempio, si potrebbero evitare rovinosi guasti e perdite se la mappatura del sistema idrico non fosse ferma, per fare questo l’Acquedotto necessita di uffici e tecnici preposti. Un’altra considerazione è quella relativa ai numerosi bandi che si potrebbero realizzare se ci fossero tecnici e uffici dedicati ad essi. Sarebbe una risorsa – continua Pessolano – quella di poter inserire nell’organico di Aql dei giovani professionisti formati nelle nostre scuole, parliamo ovviamente di operatività ma anche a livello manageriale. Non dobbiamo sottovalutare gli investimenti nel campo idrico relativi a generatori di energia, fotovoltaico e turbine che possono servire a creare energia ad utilizzo dell’acquedotto per la distribuzione dell’acqua. Non dimentico di citare inoltre le royalties e le aziende che fanno lucro grazie all’acqua, esse dovrebbero pagare avere la sede sociale in Basilicata e pagare le tasse qui, in regione. Anche Andretta – concludePessolano – nel nostro incontro lo ha specificato più volte: la risorsa idrica è una ricchezza per la Basilicata ma non ci sono le condizioni per poterla sfruttare pienamente”.