Prosecuzione Reddito Minimo di Inserimento e Tirocini di Inclusione Sociale, Consigliere regionale Cifarelli (PD) scrive a Monsignor Ligorio e Bardi. Di seguito la nota integrale.
Facendo seguito all’incontro di alcuni giorni fa tra la Conferenza Episcopale di Basilicata ed il Presidente della Giunta regionale Vito Bardi, il Capogruppo del Partito Democratico -Roberto Cifarelli- ha scritto una lettera a S.E. Mons. Salvatore Ligorio ed al Presidente Bardi per chiedere di intervenire affinché venga garantita a circa 3.000 famiglie la prosecuzione anche per il 2020 della misura del Reddito Minimo di Inserimento (RMI) e dei Tirocini di Inclusione Sociale (TIS).
Di seguito il testo della lettera.
“Eccellenza Rev.ma Mons. Ligorio, gentile Presidente Bardi,
attraverso gli organi di stampa ho appreso che alcuni giorni fa si è tenuta una riunione della Conferenza Episcopale di Basilicata con la presenza del Presidente della Regione . L’incontro è servito per affrontare temi cari alla Chiesa lucana, quali la povertà, l’assistenza e il volontariato , e le modalità con cui la Regione può perseguire politiche di contrasto alla povertà e di sostegno al volontariato .
Senza dubbio gli argomenti trattati sono di stretta attualità e alquanto delicati in quanto toccano un pezzo di società lucana in difficoltà, non solo economica, e rappresentano “una cartina di tornasole” di quanto le Istituzioni civili ed il mondo del volontariato cattolico possono attivare per far sì che concretamente la nostra comunità possa guardare al futuro con ottimismo.
In questi anni di grave crisi economica la Conferenza Episcopale di Basilicata ha programmato e realizzato diverse misure di aiuto verso i più indigenti di qualsiasi provenienza territoriale, etnica e religiosa. Di questo dobbiamo ringraziare il grande cuore delle associazioni di volontariato cattoliche e il loro impegno verso gli ultimi.
Anche la Regione Basilicata non è stata ferma. E, di intesa con i Ministeri competenti, ha portato avanti quanto previsto dal Decreto Legislativo n.107 del 2017 la cd “Legge sulla Povertà” prevedendo la costituzione della Rete di Protezione ed Inclusione sociale avvenuta nell’aprile del 2018 e la successiva nascita del Tavolo regionale con il partenariato economico-sociale , coinvolgendo anche le associazioni più rappresentative del volontariato cattolico.
Con l’approvazione del “Piano Regionale per gli Interventi ed i Servizi di Contrasto alla Povertà “2018/2020” e le relative dotazioni finanziarie, il suddetto Tavolo ha programmato una serie di azioni rivolte alle famiglie in particolari condizioni di povertà economica e sociale.
Tra queste sono state incluse alcune misure di spicco già attivate quali il programma Reddito Minimo di Inserimento e i Tirocini di Inclusione Sociale che, fortemente voluti dalla passata Giunta regionale, si sono rivelati delle importanti misure di sostegno economico per 2.996 famiglie lucane. Misure che hanno anticipato l’intervento del governo nazionale, denominato Reddito di Cittadinanza, e con il tempo si sono integrate con esso.
Il Reddito Minimo di Inserimento e i Tirocini di Inclusione sono misure ancora attiva e hanno indubbiamente funzionato. Tant’è che gli stessi Comuni impegnano questi lavoratori in attività socialmente utili e reclamano a gran voce la prosecuzione di questi interventi. La prossima scadenza è prevista per il prossimo 31 dicembre.
Queste misure hanno rappresentato per la Basilicata un momento di svolta per le politiche attive di contrasto alla povertà. E, al di là della sterile retorica sull’assistenzialismo pubblico, si sono fatte carico, prima di tutti, di situazione di disperazione conclamata.
Ritengo pertanto che il modo migliore per sostanziare i buoni propositi, e per questo mi affido alle Vs. sensibilità, sia quello di far proseguire l’esperienza di RMI e TIS oltre il 2019 affinché le circa 3000 famiglie possano guardare al futuro con un po’ di ottimismo, e su questa base possano essere implementate nuove misure di contrasto alla povertà.
Mi auguro che la collaborazione con il mondo cattolico continui e, seguendo le parole del Santo Padre Papa Francesco, possa riconoscersi in valori universali quali l’accoglienza e l’inclusione sociale”.