La bellissima storia della nascita e della crescita della Protezione Civile Gruppo Lucano di Viggiano,
emblema di una splendida esperienza di volontariato, che ha contagiato un’intera regione come la
Basilicata ed altre regioni, e che orgogliosamente ci ha fatto conoscere in tutto il mondo per le capacità
organizzative nel settore della Protezione Civile, sembra volgere al termine. Una serie di scelte e forzature, che non presagiscono nulla di buono per questo nostro territorio e per le
nostre comunità della Val d’Agri, stanno portando alla sua fine. E’ dall’inizio dell’anno che un insieme di decisioni politico-amministrative hanno fatto sì che l’attività e la
vita della Protezione Civile Gruppo Lucano di Viggiano venisse sconvolta da un terremoto operativo ed
umano che portava alla spoliazione delle risorse di un’Associazione che tanto bene ha fatto nel territorio
della Val d’Agri, in Basilicata, in Italia e nel mondo. Ha trasferito esperienze e competenze nel settore della
Protezione Civile a migliaia di volontari nel nostro territorio e fuori, fiore all’occhiello di una comunità,
quella di Viggiano, della Basilicata e non solo, nell’ambito degli interventi emergenziali (incendi, terremoto,
alluvioni, etc..) nel nostro territorio, in tutta Italia ed anche all’estero, distintasi in particolar modo nei
terremoti dell’Aquila e dell’Emilia Romagna.
Non saranno maldicenze e attacchi senza precedenti a poter cancellare una storia nobile di oltre trent’anni
di onorata attività.
E la Politica, cosa fa? Dovrebbe sedersi ad un tavolo e ragionare per trovare soluzioni ai problemi ed
affrontarli senza quello spirito manicheo che spesso l’avvolge e l’annienta. Vane ed inutili si sono
dimostrate in questa vicenda, legata al territorio di Viggiano, le parole di S.E. Monsignor Davide Carbonaro
che ha parlato di “Bene Comune, di vincere le polarizzazioni e di promuovere le buone pratiche da
salvaguardare, dove la comunione e la condivisione possano essere in grado di garantire il soddisfacimento
dei bisogni dei giovani, del lavoro come diritto e non come concessione ed un’economia circolare in grado
di badare al bene di tutti e non di pochi”. Tutto si è visto in questa storia, tranne le raccomandazioni, i valori
e le preghiere invocate nella festa della Madonna di Viggiano da S.E. Monsignor Carbonaro. Il ripristino del
buon senso sarebbe opera doverosa da parte di tutti gli attori in campo che hanno posto in essere azioni
devastanti per la convivenza in una comunità Viggiano e la Val d’Agri, dove si assiste insensibili al grido di
una coscienza civica e libera che urla legalità e libertà che spesso sembra mancare nel nostro piccolo
mondo della Valle. E’ necessario che la politica riprenda in mano le armi del dialogo e si ponga l’obiettivo di
affrontare i problemi nel bene e nell’interesse comune e non per gli interessi di qualcuno contro qualcun
altro. Ci sono delle situazioni che vanno affrontate con la consapevolezza che è necessario stare insieme
nella diversità del modo di pensare, ma non è mai tollerabile agire con la forza del potere del ricatto. O ci
salviamo tutti insieme o tutti insieme ci distruggeremo in una guerra assurda che annienta le forze migliori
e le buone pratiche. La contrapposizione manichea non porta da nessuna parte. Apriamo un confronto politico su questo tema di libertà per far restare in vita la Protezione Civile Gruppo
Lucano di Viggiano, che è un simbolo di orgoglio lucano e buona pratica da preservare. Il confronto politico
che si apre con la discussione in Consiglio Comunale a Viggiano, su iniziativa della minoranza, è un buon
inizio, sarebbe bene un dibattito pubblico sul tema a Viggiano allargato a tutti i cittadini di Viggiano e non. Il
Gruppo Lucano ci appartiene ed è importante sapere che direzione abbia preso o che intende prendere per
cui sono necessarie informazione e trasparenza per capire quale sia la verità su ciò che sta succedendo.
Mar 31