La notizia era nell’aria ma solo nella serata di lunedì 10 dicembre è diventata realtà e salvo clamorosi colpi di scena il decreto sul riordino delle province non diventerà legge il 5 gennaio 2013 e anche la Provincia di Matera non salterà. A bloccare il provvedimento è stata la commissione Affari costituzionali che ha imposto lo stop in seguito ad una riunione ristretta alla quale hanno preso parte il presidente di commissione Carlo Vizzini, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda, il ministro della Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi e il sottosegretario Antonio Malaschini. In considerazione dell’elevato numero di emendamenti e subemendamenti presentati al decreto legge la discussione sul decreto legge non andrà avanti e quindi mercoledì 12 dicembre non ci sarà il previsto passaggio in Parlamento per avviare la discussione sul testo di legge. Adesso per evitare quel caos istituzionale ipotizzato dal Governo Monti, si dovrà approvare una norma per coordinare le disposizioni sulle province gia’ previste dal decreto Salva Italia e dalla spending review. Probabilmente queste norme saranno inserite nell’ultimo provvedimento affidato al Governo in carica, quello della Legge di stabilita”. La Provincia di Matera non sarà quindi smantellata anche se le discussioni sul riordino potrebbero essere riproposte dal nuovo governo che guiderà il Paese dopo le elezioni previste a febbraio 2013.
Non cambia nulla. “Matera SI muove” non può fermarsi!
Queste settimane di mobilitazione da parte del Comitato “Matera SI muove” hanno segnato in modo sostanziale il dibattito cittadino,mai prima d’ora così appassionato e partecipato. Dibattito che poneva sul terreno la questione delle questioni: il futuro di una città,la sua prospettiva di sopravvivenza e le possibili vie per tornare a crescere. Una questione irrisolta,né risolvibile in una mera derubricazione del tema a semplice rivendicazione campanilistica, né si può pensare – come sicuramente faranno da oggi i soliti propagandisti- che tutto è risolto grazie alla decadenza del decreto sul riordino delle Provincie che fa salvo l’ente di Via Ridola con tutti i suoi Assessori e Consiglieri, o magari ci diranno nelle prossime ore che il decreto è decaduto grazie alla reazione di qualche Politico Lucano. Ma si sà, siamo già in Campagna elettorale!
Matera SI Muove nasce e continuerà la sua azione in futuro per porre alcune semplici questioni. Innanzitutto la marginalità Politica di Matera,del Materano e del Metapontino, in un sistema Politico-Amministrativo -Regionale di “Potenza- Regione- Capoluogo”. Ora, dopo lo scampato pericolo – A Potenza festeggeranno, a Matera non c’è nulla da festeggiare –secondo noi è solo rinviato alla prossima legislatura- saremo vigili e incalzanti nel verificare tutte quelle parole e quegli impegni che si sono susseguiti in queste settimane nel risarcire il nostro territorio di una maggior rappresentatività e nel costruire un nuovo sistema di Governo Regionale in un territorio così ampio,diverso, distinto e con poche risorse pubbliche disponibili. Noi manteniamo il nostro scetticismo.
L’altra questione –secondo noi ancor più importante – è quella della necessità di una nuova aggregazione di territori omogenei e contigui per permettere una razionalizzazione delle spese e dei servizi ai cittadini,renderli più efficienti e meno onerosi per i contribuenti, eliminando inutili doppioni e sprechi. Territori vicini con problematiche comuni che per questo necessitano di politiche di sviluppo e di infrastrutture comuni. Un ridisegnare i confini regionali dove per Matera, il riferimento Murgiatico, è secondo noi il futuro e la sua stessa sopravvivenza, senza innamoramenti identitari di sorta e senza ripicche campanilistiche, semplicemente ragionando per il bene della nostra terra e della nostra comunità . Siamo convinti che non sarà sufficiente il decadimento di un Decreto per ridare all’ Ente- Regione- capoluogo le risorse economiche ma anche la volontà politica di cambiare rotta e prospettiva, e men che mai la capacità di dare risposte immediate e concrete al problema della infrastrutturazione del materano , del suo sviluppo e del lavoro.
Certo il decreto di riduzione delle Province cos’ì com’era stato articolato non soddisfava nemmeno noi. Avremmo preferito e preferiamo l’abolizione di tutte le Province,la riorganizzazione dello stato in macro regioni e comunque la possibilità che fosse prescritto un passaggio referendario obbligatorio delle popolazioni interessate, cosa che in mancanza abbiamo tentato di sopperire attivando le procedure referendarie dell ‘art 132 della Costituzione che ha riscontrato il favore di migliaia di cittadini di cui se ne deve tener conto e di cui abbiamo tutte le intenzioni di tenere in debito conto e di rappresentare in futuro! Da qui ripartiamo senza l’emotività e l ‘urgenza di questi ultime settimane, mettendo in campo azioni divulgative di confronto e di sensibilizzazione e perchè no anche di provocazione, se queste serviranno a far ridiscutere e svegliare una Città,la nostra Città e le sue forze ancora vive e non assopite allo stato delle cose immutabili. Oggi chi gioisce è solo e sempre ancora una volta Potenza- Sistema regione- Capoluogo e qualche politico che da questo sistema ha tratto beneficio ai danni di una città e di un territorio. Matera si muove non si ferma. Continua. deve continuare!
Massimiliano Amenta, Portavoce Matera SI muove
Angelo Angelastri, Presidente Matera SI muove