Il consigliere regionale del Popolo della Libertà, Mario Venezia, ha presentato, oggi, un’interrogazione urgente a risposta orale, all’assessore Mastrosimone, sulle provvidenze per l’agricoltura biologica.
Al riguardo ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
Gli agricoltori della nostra regione, che hanno aderito alla Misura 214 –Azione 2 – denominata “Introduzione o mantenimento dell’agricoltura biologica”, lamentano sia un gravissimo ritardo, accumulato dall’ARBEA, nel pagamento delle provvidenze a loro dovute e sia l’assoluta mancanza di
disponibilità, da parte dei dirigenti dell’Agenzia, a fornire notizie al riguardo. I ritardi nell’erogazione dei contributi risalgono, come denunciano vari agricoltori, addirittura all’annualità 2008. E’ del tutto evidente che questo stato di cose crea ulteriori gravi disagi in un settore già provato da pesanti perdite
reddituali ed il ritardo nelle erogazioni dei contributi determina il mancato apporto di quel minimo sollievo necessario per la sopravvivenza di tante aziende agricole e dei loro proprietari.
Il settore agricolo, come già detto, versa da tempo in uno stato di prostrazione e, francamente, non si comprendono i motivi per i quali l’ente pagatore regionale, già bocciato severamente dalla Unione Europea, si ostini a rendere ancora più insopportabile la condizione agricola in Basilicata.
Certamente, il cambio di figure al vertice dell’assessorato all’agricoltura, come era del resto prevedibile, non ha prodotto alcun risultato positivo. Il settore primario lucano continua ad inanellare una serie incredibile di primati negativi.
Agrumicoltura, fragolicoltura, colture biologiche e quant’altro sono oramai i fantasmi di attività un tempo produttive e che rappresentano, oggi, l’emblema di un fallimento politico di cui, purtroppo, De Filippo non vuole prendere atto.
Le campagne, per buona parte, sono state abbandonate per motivi economici, sociali ed anche culturali ed in assenza di politiche serie di sostegno all’agricoltura, sono destinate ad essere fagocitate, nel breve, da una nuova classe di latifondisti, composta da extracomunitari o da soggetti
provenienti dall’est europeo.
Non è una esagerazione, ma l’attenta analisi di fenomeni che si stanno radicalizzando nella nostra regione. La manodopera nei campi è prevalentemente extracomunitaria, nelle stalle è di provenienza indiana e pakistana. Di questo passo, gli extracomunitari saranno i prossimi latifondistie gli estremo orientali i nuovi allevatori. Saranno i datori di lavoro dei nostri figli?
Non è pensiero razzista il mio ma è allarme ad una classe dirigente sorda, incapace, avvezza esclusivamente a logiche clientelari e, soprattutto, a guardare in basso.
O De Filippo con tutto il suo entourage di padroncini vanno a casa o, per la Basilicata, non c’è speranza.
Il Consigliere Regionale del PDL Mario Venezia