Mercoledì 2 aprile 2025 alle ore 17 nella sala convegni della Camera di Commercio della Basilicata è in programma il convegno “Quale futuro per Matera e la Lucania?” di “Matera protagonista – Locomotiva della Lucania”.
La questione da affrontare è tutt’altro che semplice, se si considerano le condizioni dell’attuale tessuto socio-economico non solo di Matera, ma dell’intera regione. La campagna elettorale in corso ci fa assistere ad alleanze spurie e contraddittorie, che hanno il solo obiettivo “dell’assalto alla diligenza”, cioè la conquista del Comune per continuare ad amministrare nell’interesse di pochi, in danno di molti, cioè della comunità materana.
Il tema, inscindibile, che sarà trattato e discusso nell’incontro-dibattito presso la Camera di Commercio, riguarda non solo la Città di Matera, ma anche l’intera regione. Infatti, Matera, capoluogo di provincia, è strategica per la conservazione della Basilicata come Regione, Ente territoriale Istituzionale. Ad opera dei soliti noti, appassionatamente insieme, che ora parlano di buona politica, sic!, cui si è aggiunto il beato angelico da Senise, stiamo vivendo un periodo di normalizzazione di inefficienze e carenze di servizi pubblici essenziali, scempi del territorio, pessima gestione delle ricchezze e risorse paesaggistiche e naturali lucane, ad iniziare dall’acqua, dagli idrocarburi ecc.. Infatti, è diventato normale inquinare e non bonificare. Normale è l’incremento di malattie tumorali, chiudere pronti scorso e reparti ospedalieri per il pensionamento di medici e infermieri; trattasi di carenza dovuta alla mancata programmazione e reclutamento in tempo utile degli stessi, cui si supplisce -per quanto riguarda i medici- con “gettonisti” che costano alla comunità 1.000,00 a notte, proprio così!. E’ diventato normale trasformare enti pubblici, come il Comune di Potenza, e aziende pubbliche sanitarie in fabbriche di debiti e disavanzi gestionali senza che alcuno paghi. Sono ordinarie le colate di cemento, come “l’ecomostro”, che hanno reso Matera lunga 15-18 Km con meno di 60.000 abitanti, con tutto quello che ne consegue. E’ normale che Matera sia l’unico capoluogo di provincia a non essere ancorato collegato alla ferrovia dello Stato dopo circa due secoli dall’Unità d’Italia. E’ pure normale l’anomalo funzionamento della storica “Biblioteca Provinciale”, da anni interessata da infiltrazioni di acque piovane (vera vergogna!), con presidi permanenti di protesta connotate da strumentalizzazioni politiche a fini elettorali; sono pure divenuti normali i disservizi nelle aree PAIP e Industriali; è ormai ordinaria la pessima rete viaria che collega i comuni della provincia al capoluogo. Che dire delle gestioni del Consorzio di Bonifica e dell’Acquedotto Lucano, dei dissesti idrogeologici, degli straripamenti dei fiumi per mancata manutenzione delle aste fluviali e delle opere idrauliche e di bonifica, con conseguenti allagamenti di terreni e ingenti danni di cui nessuno risponde. Mi piacerebbe tanto essere smentito! Per contenere amarezze e sentimenti riprovevoli, mi fermo. I malumori, tantissimi, non devono essere causa del peggio, ma movente per costruire il meglio. Ricordo che l’indifferenza e la rassegnazione sono le peggiori patologie sociali, soprattutto quando alimentate da paura e mancanza di coraggio che sono il contrario della libertà. Come diceva Levi, “chi ha l’animo di un servo, la sola pace, la sola felicità è nell’avere un padrone e nulla è più faticoso e veramente spaventoso dell’esercizio della libertà”; quindi, abbiamo il dovere civico di riappropriarci del ns. destino, che non è nelle stelle, ma solo nella coscienza e volontà di ciascuno di noi. Il confronto sereno e costruttivo di mercoledì prossimo, anche con uno dei promotori del referendum che tende a portare Matera in Puglia, senza infingimenti, ha come obiettivo la rimozione del giogo della normalizzazione cui sono stati sottoposti i Materani e tutti i Lucani, oltre che per individuare la “diritta via” per scrivere da protagonisti, e non da sudditi, una nuova e diversa pagina di storia per il bene di Matera e della Lucania.
L’invito a partecipare all’incontro è rivolto a tutti, anche agli artefici dei disastri socio-economici sotto gli occhi di tutti.