Le proposte di “Adesso! Democratici lucani” sulle primarie in vista delle prossime elezioni regionali del 17 e 18 novembre 2013.
In vista della prossima competizione elettorale in Basilicata tutti parlano di candidature e nessuno di regole.
Certo sempre più “addetti ai lavori” si stanno accodando al principio che la futura classe dirigente lucana si deve scegliere con il metodo democratico delle primarie, ma pochi, o meglio nessuno, si è ancora cimentato a parlare di regole per accedere alle primarie.
Primarie vere significa primarie aperte a tutti i cittadini, senza vincolo di partito o di appartenenza, dove ogni cittadino lucano può liberamente indicare la scelta qualitativamente più adeguata ai tempi ed alle emergenze del territorio lucano. Primarie vere significa garantire a ciascun lucano la possibilità di esprimere il proprio voto nel proprio comune, con gazebi e sedi appropriate ed aperte, fuori cioè dai classici luoghi della politica. Primarie vere significa promuovere sin da subito la necessaria mobilitazione per garantire la più ampia partecipazione dei cittadini lucani, evitando che l’inutile trascorrere del tempo imponga poi scelte assunte “nelle segrete stanze” che allontaneranno ancora di più la gente dalla politica.
Ma le regole vanno stabilite da subito anche per poter accedere alle primarie. Adesso! Democratici lucani nei principi del proprio codice ha stabilito che ciascun candidato dovrà dimostrare di non avere subito condanne e di non avere carichi pendenti. Inoltre ciascun candidato si dovrà impegnare, una volta eletto, a percepire il solo compenso o indennità direttamente connesso alla propria carica, nell’importo minimo previsto dall’Ente, impegnandosi a non percepire alcun rimborso spese, tranne che per le proprie spese di viaggio, vitto e alloggio per missioni svolte nello specifico, stretto e diretto interesse dell’Ente di appartenenza. Nel contempo il candidato si dovrà impegnare, una volta eletto ed in caso di cumulo di cariche, a percepire uno solo dei compensi o delle indennità previste per le diverse cariche ricoperte.
Ora le forze politiche, al partire dal PD, è bene che assumano la titolarità della iniziativa per le primarie, dettando tempi e regole certe, prima che sia troppo tardi.
Franco Dell’Acqua, Presidente regionale pro tempore
Le primarie fino ad adesso hanno significato davvero poco e puntualmente sono finite in catastrofe per i risultati.
Prodi, Bersani, i casi più noti.
Primarie siano ed aperte anche perchè l’iscrizione al PD è una macchia indelebile pari al peccato originale per come viene vissuto e gestito specie in quel di Matera
Al di là delle vecchie, e dovute, precisazioni sulla moralità dei candidati – assodata dal certificato sui carichi pendenti – ed al di là delle nuove, e dovute, precisazioni sui compensi ed emolumenti che il candidato dovrà percepire – assodato da un impegno personale – sono poi in disaccordo sull’impostazione del contributo di Dell’Acqua sulle future primarie del PD.
E’ giusto l’omaggio al grillismo sulla moralità in politica (Berlinguer: chi era costui?) ma al contempo si parli di politica.
Nello specifico.
Capisco che Renzi – nuovo, giovane, simpaticamente toscano, politicamente disinvolto – peschi in un’opinione pubblica più vasta del contenitore in cui è recinta la sinistra italiana; capisco, proprio per questo, la voglia di “primarie aperte a tutti i cittadini, senza vincolo di partito o di appartenenza”; sono convinto che con Renzi lo schieramento che lo sostiene possa vincere le elezioni; sono però anche convinto che, essendo un nuovo treno che percorre le praterie della politica italiana, molti sono pronti a salirvi in corsa come già altre volte, anche nel recente passato, avvenuto.
Torniamo alla politica ed alla disaffezione della gente. La disaffezione nasce dalla mancanza di idee, dalla mancanza di capacità politica ed intellettuale, dalla mancanza di programmi, dalla mancanza di comunicazione, dalla mancanza di vicinanza dalle persone e dai loro problemi.
Da quant’è che un dirigente di partito non è vicino ai cancelli di una fabbrica in difficoltà o nel cuore di una manifestazione di protesta? C’è da essere orgogliosi del sindaco di Terni con il sangue in testa per stare assieme agli operai dell’acciaieria.
A fronte di programmi mai espressi, a futuri governi che non sappiamo con quali alleanze e per cosa fare davanti al disastro dell’Italia si propone primarie aperte a tutti (immagino da Forza Nuova a Rifondazione Comunista) in cui si voterà o contro qualcuno (a scapito del partito che ha promosso le primarie) o a vantaggio di qualcuno per l’avvenenza fisica, la gioventù, l’esposizione mediatica o la corte clientelare.
Ma non siamo più alle primarie di un partito ma ad un concorso di miss Italia.
Non ci siamo.
Scusami Ezio, non ho capito molto ciò che hai scritto, magari per incapacità mia.
Punto 1) La questione morale nel nostro paese, purtroppo è diventata una cosa essenziale e di vitale importanza a meno che questa bandiera la vogliamo lasciare in mano ai Grillini.
Punto2) Mi sono stancato di questa gente (tutto vecchi tromboni) che continuano, non so con che consenso a comandare il Partito (D’Alema, Finocchiaro, quella che offese i ragazzi che contestavano le loro scelte, Bersani e quant’altro)
dove ultimamente si è vinto è grazie alla novità ed alla freschezza delle persone Serracchiani, Marino, ecc. ecc. poi magari alla fine si potranno rivelare peggio degli attuali ed allora amen ed avanti il prossimo.
Punto 3) Hai ragione, ci vogliono dirigenti che si avvivinano alla gente e non che stanno su un piedistallo a proteggere le loro posizioni. Sul governo Letta sento solo critiche a chi lo critica ma uno, dico uno che lo difende per le cose che ha fatto non l’ ho sentito. Un goverso sempre sotto gli ultimatum di Berlusconi e suoi galoppini, non si è pagato l’IMU per merito loro, non è aumentata l’ IVA per merito loro ma il PD ha fatto qualcosa in questo governo o no? L’ impressione che ho, e che questo governo deve durare parecchio innanzitutto per disinnescare la bomba Grillo (si sta suicidando da solo), e poi chiaramente senza cambiare la legge elettorale sulle preferenze fare in modo che questi ormai dinosauri continuino a gestire il loro potere.
Io non so quale può essere la formula migliore delle primarie, la migliore è quella che permetta un cambio generazionale. Mi sono stancato dei soliti noti.
PS. CHI SCRIVE E’ UNO CHE ALLE ULTIME PRIMARIE SUL CANDIDATO PREMIER PURTROPPO HA VOTATO BERSANI, E MI RENDO CONTO SOLO ORA CHE GROSSO ERRORE HOFATTO.
Ah ah ah proprio Dell’Acqua parla di come dovrebbero essere le primarie! Proprio lui che “vinse” le primarie a sindaco più chiuse, raffazzonate e scandalose della storia, contro Morelli, candidato per dare parvenza di legittimità, e Viti che apertamente parlò di “truppe cammellate”…
Quelle primarie che si fecero solo perchè “i dirigenti non riuscivano a trovare un accordo” e qundi si fece una prova di forza a colpi di tessere, tessere e ancora tessere!
Gielle scusami.
Posso essere d’accordo con te?
L’unica cosa che non capisco è perché dici di aver sbagliato a votare Bersani.
Forse avrà sbagliato lui dopo, non tu prima; tu votavi una visione della politica.
Appunto.
Sono contento che la vedi come mè, ascoltassero gente dela strada come noi sai come migliorerebbe la situazione. Sai perche sono un Bersaniani pentito, perchè e questo l’ ho capito dopo, ovviamente mio pensiero, perche tanto a me quando a chi ha votato Bersani è mancato il coraggio del cambiamento. Non so se Rienzi sarebbe riuscito a vincere meglio, ma sicuramente avremmo fatto più bella figura e sicuramente tutto quello che è successo dalle elezioni ad oggi non mi avrebbe fatto vergognare del mio voto al PD.
Per come la vedo io il voto a Bersani rappresentava un accordo con SEL (Italia Bene Comune) e un faticoso e non riuscito lavoro di aggancio alle nuove proposte che l’Italia ha espresso (che ci piaccia o meno) al 25%.
Proprio quel fallimento ha portato a questo insano e contronatura governo non nato da un programma ma solo dalla testa di Napolitano.
Ecco perché dicevo di privilegiare i programmi e non le persone; ecco perchè è bello vincere per degli obiettivi da perseguire e non vincere per vincere.