In merito alla classifica del Sole24ore sulla qualità della vita in Italia comparando i vari territori, rimaniamo allibiti per la consueta abitudine di chi voglia fare politica in questa città esclusivamente attraverso strumentalizzazioni senza rinunciare ai propri sciacallaggi politici, ma in realtà senza nemmeno la dovuta attenzione nel leggere bene il tipo di classifica del quotidiano nazionale che, intanto, non si riferisce alle città, ma alle province italiane dove, purtroppo, quelle lucane non brillano e dove, paradossalmente, quella di Matera è amministrata da oltre un decennio dallo stesso partito autore della polemica letta sui giornali. Di fatto quando il PD parla di “risultato deludente, figlio di una gestione amministrativa inadeguata, che ha penalizzato una città simbolo di cultura e identità.” sbaglia tre volte; prima di tutto perché il Sole24ore si riferisce alle province e non a città, in secondo luogo commette un abbaglio politico attaccando chi del suo stesso partito ha amministrato la Provincia di Matera, per altro tra mille difficoltà, perché sappiamo che con la legge Delrio questi enti sono stati svuotati di risorse umane e finanziarie. Soprattutto il PD avrebbe potuto approfittare per un’analisi di prospettiva più ampia che, se fosse partita da una lettura più attenta e precisa dei dati, avrebbe potuto arrivare a conclusioni più generali e di condivisione.
D’altronde il gioco dell’attacco politico basato su classifiche giornalistiche è pericoloso, perché basta ricordare che nel 2016 quando il PD amministrava la città Matera, questa era all”89° posto nella stessa classifica, addirittura sotto Potenza all’80°.
Nella classifica del Sole 24ore emerge, infatti, che a mostrare le proprie difficoltà non è una città in particolare, ma tutto un meridione italiano, comprese le aree interne sempre più spopolate; basta considerare che le ultime 25 posizioni sono occupate da province del sud. Ciò dimostra che c’è ancora una questione meridionale da risolvere e che si dovrebbe, se mai insieme, far fronte comune contro la legge sull’autonomia differenziata che vorrebbe definitivamente affossare il sud, abbandonandolo alle proprie carenze infrastrutturali, in barba a quei valori costituzionali di un Paese coeso e solidale.
Leggendo i dati, anche con una minima attenzione, si può in realtà trarre qualche elemento positivo proprio per la provincia di Matera, perché se quella di Potenza arretra all’88esimo posto, almeno quella di Matera rimane stabile. Inoltre per Matera alcuni indicatori come “Affari e lavoro” registrano una progressione di ben 54 posizioni arrivando quest’anno a salire al 34esimo posto a livello nazionale, Potenza rimane invece ferma al 90esimo ed è, purtroppo, ultima per “Tasso di infortuni sul lavoro mortali e con invalidità permanente”, mentre anche qui Matera fa un balzo importante arrivando in 44esima posizione.
Insomma, spiace che il Partito Democratico di Matera, forse distratto e dilaniato dai conflitti interni che leggiamo sulla stampa, sia vittima ancora una volta di sé stesso, di un modo di fare politica miope, incapace di guardare con obiettività, ma solo con quel livore tipico di chi è stato escluso forse per troppo tempo dalla politica cittadina, quattro anni all’opposizione è evidentemente un tempo inaccettabile per un partito abituato nella città dei Sassi a gestire il potere a livello locale. Una superficialità di questo genere appare piuttosto grave per un partito come il PD e, probabilmente, non ha tutti i torti chi dall’interno dello stesso partito auspica un cambio di passo nella segreteria cittadina. Intanto confidiamo che si possa ripartire da un dialogo costruttivo tra le parti politiche, fondato non su sterili e superficiali attacchi, ma su temi e questioni che attengono al bene comune.