In riferimento alla revoca del bando per il Quartiere degli Artieri si registra l’intervento di Annamaria Guerricchio (Coordinatrice cittadina di Fratelli d’Italia Matera) e Angela Fiore (Responsabile Dipartimento Cultura e Sassi Fratelli d’Italia Matera). Di seguito la nota integrale con le due dichiarazioni.
Annamaria Guerricchio, Coordinatrice Cittadina Fratelli d’Italia Matera: “Il rilancio del “Quartiere degli Artieri” fondato sul restauro e poi sull’affidamento ad artigiani locali di 15 immobili demaniali distribuiti tra via San Nicola del Sole e vico Conservatorio negli antichi Rioni Sassi, nasceva come un ambizioso e lungimirante progetto che aveva l’obiettivo di rivitalizzare, valorizzare e restituire alla città uno scorcio degradato del nostro preziosissimo centro storico. Poteva essere, soprattutto in questo periodo storico complesso caratterizzato dalla pesante crisi economica causato dalla pandemia di Covid19, una bella storia di speranza e di rinascita e invece si è trasformata in una tristissima vicenda di ignavia amministrativa dove il cittadino meritevole viene messo alla porta a vantaggio di chi infrange la legge e si ritrova in balìa di un amministratore pubblico che si mostra debole e arrendevole di fronte alle criticità. Ci sembra lecito chiederci cosa sia successo da dicembre 2020, data in cui veniva pubblicata la graduatoria con i 15 vincitori, e le notizia dell’annullamento del bando di qualche giorno fa. Eppure nel settembre 2019, periodo in cui i locali tornavano nella disponibilità della passata amministrazione, l’allora assessore ai Sassi in carica Angela Fiore (giugno 2018 / gennaio 2020), che oggi si esprime in qualità di responsabile del dipartimento Cultura e Sassi di Fratelli d’Italia, aveva tempestivamente intuito la necessità di assegnare quanto prima i locali ad artigiani e piccole imprese al fine di tutelare gli stessi luoghi dagli effetti negativi dell’abbandono, infatti si fece promotrice appassionata dell’opportunità di affidare i 15 immobili in tempi brevi tramite bando pubblico, iniziativa che trovò approvazione in Giunta ad ottobre 2019. Il relativo avviso pubblico seguì purtroppo con qualche mese di ritardo rispetto al cronoprogramma approntato dalla Fiore a causa di un cambio di Giunta che avvenne nei mesi successivi. Ma come può essere successo che in poco più di un anno dall’emissione del bando a settembre 2020 gli stessi locali che appena un anno prima tornavano nella disponibilità del comune in perfette condizioni si siano trasformati in tuguri occupati, luoghi di malaffare frequentati da disperati, discariche a cielo aperto?
Chi doveva vigilare e non lo ha fatto? A quando risale l’occupazione abusiva dei luoghi? Quali realmente i danni? Davvero non si possono approntare misure alternative che consentano la restituzione dei luoghi a chi sarebbe già nella legittimità di entrarne in possesso? E’ possibile che non si possa procedere allo sgombero immediato per cercare almeno di preservare quel che ancora resta utilizzabile dal precedente restauro evitando che si perpetri lo sfregio di luoghi pubblici che appartengono a tutti noi cittadini? L’assurda decisione da parte dell’amministrazione comunale di cancellare un bando ormai vinto e con tanto di graduatoria dei vincitori ha il sapore amarissimo di una decisione presa per evitare di decidere. Per debolezza o per comodo? Questo viene da chiedersi. Si rischia di questo passo di incorrere nell’ipotesi di danno erariale come nel caso di Casino Padula, notizia di oggi, in cui la Procura della Corte dei Conti potrebbe decidere di richiedere la restituzione dell’intero finanziamento pari a 1,5milioni di euro vista la “disutilità dell’esborso per il bilancio comunitario” per il recupero della struttura e vista la condizione di abbandono e degrado in cui versa l’intera area. Fondi della Comunità Europea che Matera potrebbe dover restituire mettendo le mani nelle casse comunali finanziate dal contributo e dal sacrificio di tutti noi cittadini. Per tali motivi in data 05.11.2021 i consiglieri di Fratelli d’Italia Augusto Toto e Mario Morelli si sono fatti promotori, insieme ai consiglieri di minoranza Tosti, Scarciolla, Schiuma, Susi, Perniola, Alba, Lapolla e Doria della convocazione urgente della commissione Sassi per valutare con successivo sopralluogo lo stato dei luoghi e la quantificazione dei danni. La riunione della Commissione è fissata per il pomeriggio del 12.11.2021.
All’ordine del giorno l’audizione del Dirigente ing. Demarco e dell’Assessore con delega ai Sassi dott.ssa D’Oppido in merito alla Determinazione RCG N. 2421/2021 del 02/11/2021 di revoca del bando pubblico in oggetto. E’ un atto dovuto nei confronti dei 15 artigiani dalle speranze deluse che vedono svanire nel nulla i loro progetti di vita e nei confronti di tutti i cittadini che si sentono traditi da un‘amministrazione che in questa occasione sceglie incredibilmente di non agire come garante della legalità e tutore dei diritti dei cittadini onesti preferendo farsi spettatore passivo di uno scempio che si compie ai danni di tutta la collettività e della storia della nostra bellissima città”.
Angela Fiore, Responsabile Dipartimento Cultura e Sassi Fratelli d’Italia Matera: “A seguito alla determina dirigenziale che revoca il bando pubblico per l’affidamento in locazione dei 15 immobili del “Quartiere degli Artieri” siti nei Rioni Sassi, è doveroso evidenziare lo spreco di soldi pubblici che sono stati utilizzati per la ristrutturazione degli immobili che adesso si trovano abbandonati, vandalizzati e in parte abusivamente occupati da ignoti. E’ inspiegabile l’atteggiamento di un’amministrazione comunale che decide di procrastinare i necessari provvedimenti che possano riportare al più presto gli immobili nella piena disponibilità degli uffici preposti. Ma andiamo per ordine e ripercorriamo insieme gli eventi che oggi ci portano a gridare allo scandalo. Nel 2002 la società Sviluppo Italia (oggi Invitalia) propose all’Amministrazione Comunale, nel rispetto degli obiettivi della legge 771/86, la realizzazione di un incubatore di imprese di tipo “diffuso” orientato alle attività di artigianato artistico collegate al turismo ed ai servizi avanzati, nonché alla rivitalizzazione di un’area degradata dei Rioni Sassi. Nel 2005 con delibera di Giunta si stabilì di affidare in sub – concessione 15 immobili alla Società Sviluppo Italia S.p.A e di non prevedere alcun piano di ammortamento a fronte dell’ingente finanziamento impegnato per la loro ristrutturazione: € 1.300.000.
I lavori di ristrutturazione cominciarono nell’ottobre del 2008 e terminarono a marzo 2011, mentre a giugno dello stesso anno gli uffici rilasciarono il certificato di agibilità degli immobili con destinazione d’uso commerciale, artigianale e di servizio. Per convenzione Sviluppo Italia concesse la gestione degli incubatori a Sviluppo Basilicata S.P.A, società in house della Regione. Anni dopo, con una nota redatta a gennaio del 2019, la stessa società manifestò oggettive difficoltà di gestione dell’incubatore di imprese e dichiarò disponibilità alla risoluzione della convenzione in essere. Nel settembre dello stesso anno l’amministrazione comunale di Matera rientrò in possesso degli immobili demaniali che, come si evince dal verbale di consegna, si trovavano in buono stato di conservazione e dotati di tutta l’impiantistica necessaria alla loro destinazione d’uso. Con delibera di Giunta n.439 del 23/10/2019, al fine di scongiurare atti vandalici e occupazioni abusive, si decise di assegnare mediante procedure di evidenza pubblica i 15 immobili con l’obiettivo di insediare laboratori e attività artigianali artistiche e tradizionali di qualità.
Il bando fu pubblicato a settembre 2020 e la graduatoria dei vincitori successivamente a dicembre. Rincresce ad oggi constatare che durante i mesi trascorsi tra la preparazione del bando, la sua pubblicazione e l’individuazione della graduatoria dei vincitori, nessuno si sia preoccupato di vigilare sullo stato degli immobili al fine di impedire eventuali danneggiamenti o vandalismi da parte di terzi. Cosa che puntualmente è accaduta!
Così oggi, dopo quasi un anno, l’amministrazione comunale preso atto che i 15 immobili, dopo mesi di incuria, sono stati vandalizzati e occupati abusivamente da ignoti, invece di procedere immediatamente allo sgombero dei locali occupati per provvedere alle necessarie opere di manutenzione, decide di revocare l’assegnazione ai vincitori del bando pubblico lasciando nel frattempo gli immobili in stato di incuria, vandalizzazione e occupazione abusiva. La revoca del bando equivale ad una vera e propria resa, si decide in questo modo di battere in ritirata senza nessuna volontà di cercare un rimedio al problema, in modo da non rendere vano l’impiego di 1.300.000€ di soldi pubblici spesi per la ristrutturazione degli immobili, per di più manifestando noncuranza verso lo stato attuale degli stessi e verso le aspettative dei vincitori del bando pubblico. Insomma, una vera Caporetto!
Se sono cambiate le condizioni e lo stato degli immobili, perché stilare la graduatoria? Perché non annullare subito il bando in autotutela? Perché non procedere in tempi rapidi allo sgombero degli abusivi? L’amministrazione attuale crede davvero che sia sufficiente fingere di dimenticare che la gestione del bando e dei 15 immobili sia una propria responsabilità per far ricadere la colpa su quella precedente? Un’ingente somma di soldi pubblici rischia di andare completamente in fumo per negligenza, incuria e pressapochismo di quest’amministrazione che non ha saputo vigilare e tutelare la cosa pubblica. E’ necessario che l’amministrazione si ravveda immediatamente nella gestione di questa vicenda e che condanni ogni abusivismo e occupazione per evitare che diventi cattivo esempio per altri. Se il problema è la mancanza di risorse economiche una via efficace e immediatamente realizzabile per reperire i 300.000€ previsti per il ripristino dei luoghi potrebbe essere un’azione di recupero dei canoni di locazione di diversi immobili nei Sassi da mesi non riscossi e soprattutto l’aggiornamento dei canoni di locazione e sub – concessione e la revisione del “prezzario Sassi” così come già previsto dal DUP 2021/2023 e dal PEG 2021”: