Raccolta firme di Rifondazione Comunista in provincia di Matera per referendum abrogativo legge autonomia differenziata. Di seguito la nota integrale.
L’unica autonomia differenziata buona è quella abrogata. Entra nel vivo anche in provincia di Matera la campagna di Rifondazione Comunista di raccolta firme per l’abrogazione totale della legge n°86 del 26 giugno 2024, meglio nota come “Spacca Italia” elaborata dal ministro leghista Calderoli.
Rifondazione dopo aver aderito nei giorni scorsi al comitato provinciale di Matera per l’abrogazione della legge Calderoli, già in questo fine settimana promuoverà in diversi centri della provincia, come Grassano e Pomarico, i primi banchetti per sottoscrivere il referendum abrogativo di questa legge.
Come Rifondazione Comunista portiamo in questa campagna referendaria accanto allo sforzo unitario della ricerca e costruzione dello schieramento più ampio possibile contro questo provvedimento legislativo anche la nettezza e l’autorevolezza della nostra posizione politica su questo tema, maturata in anni di lotte, spesso solitarie, contro i processi di disgregazione sociale e territoriali in atto nel nostro paese da diversi decenni; quantomeno dalla sciagurata riforma del titolo quinto della carta costituzionale, votata dal parlamento italiano nel 2001 con l’unico voto contrario di Rifondazione Comunista.
Se è vero che le disuguaglianze sociali e territoriali sono già oggi una drammatica realtà del nostro paese è altrettanto indiscutibile che con l’autonomia differenziata queste differenze saranno destinate non solo ad ampliarsi enormemente ma soprattutto a “costituzionalizzarsi e legittimarsi” diventando così permanenti!
Con L’Autonomia differenziata siamo cioè ad un punto di non ritorno nel processo di disgregazione sociale e territoriale in atto nel nostro paese.
“Punto di non ritorno” che non solo vogliamo scongiurare ma che ci adopereremo perché attraverso la crescente mobilitazione sociale si trasformi in un punto di svolta radicale dell’intero processo di disgregazione sociale, riprendendo cosi il cammino per riconquistarci il diritto di vivere in pace in un paese libero, solidale, coeso e che si adoperi per garantire l’uguaglianza di fatto di tutte e tutti i suoi cittadini secondo il dettato della nostra carta costituzionale.