Nella giornata del 26 settembre, data in cui è prevista la consegna in Corte di Cassazione le firme raccolte per il quesito referendario contro la legge Calderoli, possiamo affermare che il Consiglio Comunale di Potenza ha contribuito e continuerà a farlo ad una Italia libera e giusta.
L’approvazione dell’Ordine del Giorno “”Autonomia regionale differenziata: espressione di indirizzo consiliare” (Legge n 86 del 26 giugno 2024 recante “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”) è un segnale importante che mette ulteriormente in evidenza la volontà non solo di cambiamento, ma soprattutto la consapevolezza di amministrare per il bene comune.
Siamo dinanzi una Legge che spacca l’Italia, che la indebolisce e che dimentica i principi fondamentali che i Padri e le Madri Costituenti hanno pensato, scritto e difeso.
Secondo la Legge Calderoli, infatti, l’iter di individuazione sia dei Livelli essenziali di Prestazione, che dei costi e dei fabbisogni standard che servono a coprire i diritti costituzionali essenziali per i cittadini non coinvolge in nessun passaggio neanche i Comuni e gli enti locali, che si troverebbero a dover gestire le risorse che resterebbero sul territorio di competenza attraverso delle modalità di assegnazione sulle quali non risulta possibile incidere, formulando proposte, osservazioni, modifiche derivanti dalle specificità dei loro contesti sociali, economici e infrastrutturali e di coesione.
L’autonomia differenziata così regolata porterebbe pertanto ad accentuare le già gravi diseguaglianze territoriali, tanto da compromettere l’unità della Repubblica, come previsto dall’art. 5 della Costituzione.
Per questi motivi, in maniera unanime e con il voto favorevole e trasversale, abbiamo espresso le nostre preoccupazioni per l’avvio del procedimento di autonomia differenziata regionale senza che prima siano stati effettuate le necessarie determinazioni dei costi dei fabbisogni standard e conseguentemente dei LEP, che dovrebbero assicurare invece l’eguaglianza dei diritti per tutti i cittadini della Repubblica, ed abbiamo impegnato l’Amministrazione ad inoltrare in ogni forma e a ogni livello istituzionale, parlamentare, governativo, regionale, il contenuto del presente Ordine del Giorno quale espressione di volontà della rappresentanza della propria comunità.
Siamo convinti e convinte che è una Legge che preannuncia scenari assai preoccupanti sia per il buon funzionamento delle pubbliche amministrazioni sia per i conti pubblici e che il Paese non può crescere se non insieme.