Raccolta firme per mandare a casa il sindaco Bennardi e la sua giunta, Angelino (Commissario Udc provincia di Matera): “Un brutto segnale per la città di Matera”. Di seguito la nota integrale.
Quella di domenica scorsa è una giornata destinata ad entrare nella storia della città di Matera. Per la prima volta un gruppo di cittadini ha deciso di organizzarsi per avviare una raccolta firme con cui chiedere le dimissioni del sindaco Bennardi e della sua giunta. Non era mai accaduto prima. Basterebbe già questo per far comprendere ai pentastellati che sostengono il sindaco Bennardi che la situazione è diventata ormai insostenibile e i grillini farebbero bene a mollare la poltrona per andare a casa. Una riflessione però ritengo sia doverosa: la raccolta firme contro Bennardi e compagni rappresenta il segnale inequivocabile del fallimento dal punto di vista politico dell’azione di governo messa in atto dai pentastellati al Comune di Matera, se di azione di governo si può parlare. In realtà sarebbe più opportuno parlare del nulla cosmico perché di atti concreti non ne abbiamo ancora visti dopo circa due anni di Amministrazione Bennardi. Ecco perché mi sembra doveroso esprimere la solidarietà personale ai cittadini materani che si trovano in grande difficoltà e da domenica scorsa stanno firmando questa petizione popolare contro il sindaco Bennardi e la sua giunta. Voglio inoltre sottolineare quanto sia drammatica la situazione economica in città: tantissimi imprenditori e titolari di negozi sono ormai disperati, il malessere è sotto gli occhi di tutti e se i cittadini hanno deciso di raccogliere le firme per mandare a casa chi sta amministrando, malissimo, la città di Matera, vuol dire che la situazione è diventata davvero insostenibile. Ecco perché invito ancora una volta il sindaco Bennardi e i pentastellati che lo sostengono a fare un esame di coscienza e prendere atto del disastro amministrativo provocato al Comune di Matera. Una soluzione a quanto denunciato ci sarebbe: le dimissioni del sindaco Bennardi. Ma, purtroppo, non sappiamo se e quando arriveranno”.