Il 56,2 % degli italiani userebbe un’arma contro estranei in casa di notte. E’ quanto rivela l’Eurispes nel Rapporto Italia 2018. Siamo di fronte alla prova “provata” che la nostra proposta di legge di iniziativa popolare sulla legittima difesa che ha raccolto oltre 2 milioni 300 mila firme degli italiani è una priorità di cui il nuovo Parlamento deve tenere conto cancellando ritardi e sottovalutazioni del Parlamento appena sciolto che l’ha insabbiata.
E’ il commento di Aldo Di Giacomo, segretario generale del S.PP. (Sindacato Polizia Penitenziaria) aggiungendo che il tema della sicurezza a casa propria è una delle maggiori preoccupazioni dei cittadini per il continuo ripetersi di episodi di criminalità ed aggressioni domiciliari o ai danni di commercianti ed operatori economici e persone anziane che vivono da sole. Per questo – afferma Di Giacomo – al cittadino deve essere data la possibilità di difendersi, di difendere i propri cari, il proprio patrimonio. La nostra pdl è pertanto un forte deterrente nei confronti dei malviventi che devono capire a cosa vanno incontro nella violazione del domicilio. Secondo l’attuale normativa di legge – evidenzia ancora – se io sto dormendo a casa mia e nel cuore della notte entra uno sconosciuto per aggredirmi ed è armato, io posso usare la pistola non solo se lo sconosciuto ha un’arma, ma deve anche essere in procinto di spararmi. Perché la legge dice “Ci vuole un pericolo imminente”. E’ necessario quindi capire se chi mi sta aggredendo sta davvero mettendo in pericolo la mia vita, allora in questo caso posso sparare. Ma a una condizione: non devo avere alternative. Quindi è legittima la difesa solo se c’è il pericolo imminente o se non riesco a trovare in casa un metodo meno offensivo dell’arma. Ma se questa persona avanza, senza un’arma, io avendo legittimamente un’arma sul comodino non posso prenderla. Perché se in questo caso io gli sparo, c’è una colpa: o lesioni colpose o omicidio colposo.
Per Di Giacomo serve certamente più vigilanza delle forze dell’ordine, ma a loro vanno forniti più mezzi e più personale. Dunque l’ampliamento legislativo della tutela a cui pensiamo vuole da un lato evitare il rischio di alimentare la cultura dello “sceriffo fai da te”, cavalcata da forze politiche estremiste nei toni ma improduttive nelle soluzioni, ma dall’altro realizzare un deterrente molto più forte verso quella categoria di criminali dediti a furti e rapine nelle nostre abitazioni, che non dovranno mai più beneficiare di alcuna scappatoia giuridica che sarebbe ingiusta e beffarda”.
Agli intervistati è stato domandato come si comporterebbero se possedessero un’arma e durante la notte sorprendessero degli intrusi nella loro abitazione. Sempre secondo il Rapporto Eurispes, la maggioranza afferma che utilizzerebbe l’arma: 56,2%, il 38,5% probabilmente, il 17,7% sicuramente.
Gen 30