“Recovery Fund occasione da non sprecare per la Basilicata. Bene l’istituzione della Commissione consiliare speciale per approfondire il tema che nella mediazione trovata in consiglio consente di fatto al Presidente della terza Commissione, Pier Giorgio Quarto, di aggiungere una competenza speciale alla sua commissione, appunto quella sul Recovery Fund. Spetterà infatti alla Terza commissione, riunita in modalità Recovery Fund, aprirsi al confronto non solo con tutte le forze politiche presenti in Consiglio, d’intesa con i presidenti delle altre commissioni di volta in volta competenti, ma anche e soprattutto al territorio e a tutti i mondi economici e sociali della nostra regione”. Così il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese di Italia Viva che spiega: “Ho presentato la proposta di istituzione di una Commissione bipartisan martedì scorso, a margine del dibattito in Consiglio regionale insieme al capogruppo di Italia Viva, Luca Braia, perché credo che sia vitale allargare l’orizzonte decisionale della destinazione delle risorse economiche del ‘Next generation Eu’ che saranno destinate alla Basilicata. Per questo il voto favorevole dell’aula, non assolutamente scontato, è un atto importante nel segno della condivisione e della responsabilità”. “Sarebbe stato profondamente errato a mio modo di vedere – prosegue Mario Polese – da parte della maggioranza regionale di centrodestra chiudersi al confronto e non aprire invece all’opportunità di arricchire il panorama di proposte con i suggerimenti che sono certo arriveranno dal mondo del lavoro, dell’associazionismo e dalle altre istituzioni lucane a partire dall’Anci e dalle Province. Senza contare che così anche i giovani stessi potranno diventare protagonisti del loro stesso destino”. “Perché, è bene sottolinearlo ancora, ci si gioca il futuro delle prossime generazioni e non è un tema che va affrontato con leggerezza o superficialità. In gioco c’è il destino della nostra terra. Tanto più che questi non sono soldi che arrivano a costo zero. Si tratta di un debito contratto dalla Comunità europea che peserà sui bilanci nazionali dei prossimi lustri. La responsabilità pertanto va condivisa perché non possiamo assolutamente commettere errori”, conclude il vicepresidente Polese.
Dic 17