“Il 40% delle risorse al Sud è una percentuale ridicola che rasenta la truffa. Il Sud questa volta deve avere quello che gli spetta” a dirlo in una nota Piernicola Pedicini, eurodeputato indipendente nel gruppo Alleanza Libera Europea (EFA) e membro dell’Osservatorio sul Piano di Rilancio e Mezzogiorno.
“La percentuale che il ministro per il Sud Mara Carfagna deve rivendicare per il suo territorio è come minimo il 68%. Bisogna fare bene i conti, lo ripeto da tempo, altrimenti si rischia di perderli quei fondi – incalza Pedicini-. Applicando il criterio di ripartizione del Next Generation EU adottato dalla Commissione, il 70% delle risorse (145 miliardi sui 209 complessivi assegnati all’Italia) deve essere destinato al Sud e alle isole che hanno contribuito, con l’alto tasso di disoccupazione medio (il 17% circa) e il basso reddito pro-capite, a far sì che circa il 28% delle risorse complessive del Next Generation EU fossero destinate all’Italia. Se gli obiettivi indicati dall’Europa non vengono raggiunti – tra questi dotare le aree più depresse d’Europa delle infrastrutture necessarie per lo sviluppo – quelle risorse non vengono stanziate. Dal momento che al Nord sono concentrate le maggiori infrastrutture e c’è un livello più alto di occupazione, è chiaro quindi che bisogna implementare questi aspetti nel Mezzogiorno. Da noi mancano le reti infrastrutturali minime, i collegamenti di aree, le reti ferroviarie. Abbiamo bisogno anche di reti immateriali, ora che il lavoro diventa sempre più teleworking è necessaria la transizione digitale, altrimenti saremo esclusi. E abbiamo bisogno di porti. Occorre inoltre recuperare le disparità sociali tra Nord e Sud. Se oggi l’Italia può avere a disposizione la quota più consistente di risorse è per via di quella alta percentuale di disoccupazione che si concentra nel Mezzogiorno, soprattutto nelle aree interne, tra i giovani e in particolare tra le donne. Questi fondi servono per colmare queste carenze, se non si raggiunge questo obiettivo, semplicemente non li avremo. Sono tutte circostanze note al ministro Carfagna che a questo deve fare la sua parte e pretendere che il Sud abbia quello che gli spetta”, conclude l’eurodeputato.