“Adesso è il momento di agire. Con il Recovery Fund abbiamo finalmente l’occasione di porre rimedio a un abominio che dura da un secolo e mezzo: un paese spaccato a metà in cui al Meridione sono state sistematicamente sottratte le risorse e, con esse, la possibilità stessa del futuro, come ampiamente testimoniato dai Conti pubblici territoriali. La propaganda dominante vorrebbe convincerci che c’è un Sud sprecone e lavativo, ma la verità è un’altra. La verità è quella di una sperequazione che dura da decenni. Questa volta, però, non lasceremo che il partito unico del Nord trattenga nelle sue mani i fondi europei”.
Lo ha dichiarato il senatore Saverio De Bonis commentando il dibattito di questi giorni in merito alla ripartizione dei fondi in arrivo con il Recovery Plan, alimentato anche da diverse associazioni, tra cui il Movimento 24 agosto per l’equità territoriale, che ieri ha manifestato davanti a Montecitorio.
“In base alle indicazioni dell’Unione europea – aggiunge il senatore – è evidente che al Meridione spetti il 70% delle risorse previste dal Recovery Fund. I 209 miliardi di euro che saranno messi a disposizione dell’Italia sono stati calcolati sulla base di tre fattori: popolazione residente, reddito pro-capite e tasso di disoccupazione. Seguendo questi criteri e accogliendo la raccomandazione di perseguire una maggiore integrazione tra Nord e Sud, la fetta più consistente dovrebbe andare al Sud per colmare il divario. Questa opportunità unica deve essere però gestita al meglio, con una visione complessiva e organica del tipo di sviluppo che vogliamo. Agricoltura e turismo sostenibile, trasporti per collegare le aree isolate, sostegno alla piccola e media impresa e agli artigiani, sanità pubblica, scuole, ambiente: queste sono le partite su cui non bisognerà arretrare di un passo per ridare dignità al Sud e farne l’epicentro di una nuova idea di progresso italiana ed europea”.