Recovery Plan, Valeria Singetta, coordinatrice Giovani UDC per la provincia di Potenza: “Quale sarà il modello di Governance per la Regione Basilicata?” Di seguito la nota integrale.
“Sbaglieremo tutti a pensare che il Piano di Ripresa e Resilienza sia solo un insieme di progetti, di numeri, obiettivi, scadenze.
Nell’insieme dei programmi per la Regione Basilicata c’è soprattutto il destino del Paese.
La Regione Basilicata deve essere supportata da incenti risorse e fondi ben attuati da una buona programmazione e pianificazione che sia da volano per realizzare un futuro diverso e innovativo per i cittadini lucani.
Le risorse esistono e devono essere investite in progetti che riguardano il contrasto alla burocratizzazione, alla mancanza di lavoro, all’emigrazione di tanti talenti lucani che purtroppo sono costretti ad abbandonare le proprie origini perché non hanno opportunità.
Pertanto, il Recovery Plan dovrà essere non solo uno strumento,ma soprattutto un progetto di svolta per l’intera Regione Basilicata e per i territori del Sud.
Occorrerà incentrare obiettivi mirati che valorizzino, la digitalizzazione, l’innovazione, la competitività e cultura: 40,32 miliardi; rivoluzione verde e transizione ecologica: 59, 47 miliardi; infrastrutture per una mobilità sostenibile: 25,4 miliardi; istruzione e ricerca :30,88 miliardi; inclusione sociale: 19,81 miliardi; salute : 15,63 miliardi.
Queste missioni devono essere le componenti funzionali per realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia non solo del Governo ma dell’intero Sud e del Nord, definiti nella strategia come linee di intervento che comprendano una serie di progetti, investimenti e riforme.
La Regione Basilicata, dunque, deve attuare riforme abilitanti, destinate a garantire l’attuazione e massimo impatto agli investimenti, tra cui si annoverano le misure di razionalizzazione e semplificazione della legislazione e quella per la promozione della concorrenza.
Infine sono previste specifiche riforme settoriali, le misure consistenti in innovazioni innovative relative a specifici ambiti di intervento o attività economiche destinate a introdurre regimi regolatori e procedurali più efficienti nei rispettivi ambiti settoriali.
Le riforme che si dovranno affrontare dovranno puntare a priorità urgenti con politiche adeguate e non assistenziali che vedano l’ingresso nel mercato del lavoro di donne e giovani e Sud; contrastando il divario di genere e culturale, attraverso politiche attive del lavoro che siano potenziate con Centri per l’impiego efficaci, aggiornamenti e competenze e sostegno all’imprenditoria di genere colmando la disparità con un cambiamento culturale; Interventi speciali per la coesione, la salute, le infrastrutture sociali attraverso interventi per la disabilità e all’housing sociale.
Dunque tutti dobbiamo impegnarci con serietà, competenza, dedizione ad una assunzione di responsabilità rilevante a seguito della pandemia, pertanto, devono farsi carico e promotori tutte le forze politiche e sociali per dar corpo a quella sana politica di cui tutti avvertiamo l’impellente necessità di avere risposte concrete ai problemi dei cittadini che si trovano senza lavoro ad emigrare .