“Caro Draghi, facciamo nostra la canzone degli Squallor dal titolo ‘Usa for Italy’, ridefinendolo ‘Europe for Italy’ per far riferimento ai soldi del Recovery Fund, provenienti dall’ Unione Europea, di cui una parte è destinata all’Italia e, quindi, anche al Sud Italia” dichiara Biagio Maimone, fondatore del Movimento do pensiero Sudisti Italiani, il quale aggiunge: “La canzone degli Squallor ha il seguente ritornello, che sembra appropriato al nostro intento: ‘e se tu puoi, mandali anche a Bari e a tutti i meridionali for Italy’.
In modo scherzoso, sicuramente dissacratorio, ma con fermezza sincera , invitiamo il Governo a destinare quota parte dei soldi del Recovery al popolo meridionale che vuole risollevarsi dallo stato di indigenza in cui versa, ormai da più di un secolo, a causa dell’ irrisolta ‘Questione Meridionale’.
Non è, forse, arrivato il momento storico per eccellenza ed anche l’opportunità economica per eccellenza per risolvere tale Questione?
La problematica, ovviamente, è molto seria e necessita di essere affrontata con grande attenzione e serietà.
Temiamo, difatti, che i soldi del Recovery Fund, se mai dovessero arrivare, non finiranno certo nelle tasche del popolo, non saranno finalizzati alla creazione delle infrastrutture necessarie, alla creazione di fonti lavorative nuove e tanto agognate dal Mezzogiorno. Temiamo che i soldi finiranno nelle tasche delle varie mafie che, mediante qualche aggancio politico, favoriranno l’assegnazione dei vari appalti.
Il Sud rischia di rimanere il cestino del nostro Paese e poco conta il fatto che più di 500 Sindaci del Mezzogiorno abbiano costituito una Rete, definita ‘ Recovery Sud’ per rimarcare il diritto all’emancipazione dei territori del Sud Italia.
Non illudetevi, il Meridione rimarrà povero, a meno che non si creino organismi di controllo per vigilare, qualora i soldi arrivassero, la loro reale destinazione.
Certamente potrà verificarsi che non sia il popolo a riceverli, sicché le sacche di povertà rimarranno tali, anche grazie al silenzio e all’omertà della
comunicazione giornalistica.
Noi ci batteremo per evitare che il popolo del Sud venga preso in giro, umiliato, deriso dai poteri economici e politici, nonchè dalle mafie ad essi collegate.
I giornali del Sud hanno l’obbligo morale di informare, di denunciare, di non essere faziosi e, pertanto, di costituire una task force contro il malaffare, una lente di ingrandimento che metta in luce qualsiasi iniquità dovesse verificarsi in merito ai soldi destinati al Sud Italia.
Se tale controllo non sarà posto in essere, non vi è dubbio alcuno che nulla cambierà”.