“Il sindaco di Roccanova Rocco Greco, al quale ho inviato una brevissima lettera per invitarlo ad un ripensamento della decisione di rinunciare alla proroga del Reddito Minimo di Inserimento, ha preferito scrivermi un trattato ideologico che si ferma a teorie veterocomuniste e che non aiuta a risolvere il problema concreto che noi, come Giunta Regionale che ha ereditato il Programma Rmi, ci siamo posti, vale a dire come superare definitivamente questa misura assistenziale”. Lo sostiene l’assessore alle attività produttive e politiche del lavoro Francesco Cupparo sottolineando che “mentre continuo a registrare pareri favorevoli di tutti i sindaci lucani per dare prosecuzione al Programma Rmi, in attesa di provvedimenti per lo svuotamento della platea, per non lasciare nessuno al suo destino, l’unico sindaco contrario è quello di Roccanova. Al sindaco Greco avevo semplicemente chiesto di riflettere sulla particolare fragilità e vulnerabilità dei destinatari della misura ed invece – aggiunge – ricevo da lui una lezione politico-sociologica che si richiama alla Fondazione Gramsci. Credo che ai cittadini di Roccanova come a tutti i cittadini lucani questo sia di scarso interesse. A tutti piuttosto interessa come ridare dignità a settori di lavoratori specie in questa fase di emergenza pandemica e di difficoltà socio-economica molto diffusa tra le famiglie lucane. Devo dire in verità che da parte dell’Anci qualche buona idea è pure venuta partendo dall’esigenza diffusa di garantire servizi essenziali ai cittadini che i Comuni oggi non sono in grado di assicurare con lo scarso personale a disposizione. Non posso che ribadire che gli Uffici del Dipartimento stanno lavorando per mettere a punto un’azione di accompagnamento alla fuoriuscita del Programma RMI, che resta l’obiettivo centrale, ed hanno predisposto lo strumento necessario ad una proroga per ulteriori tre mesi. Voglio ricordare – dice l’assessore – che non è stato certo un lavoro facile tenuto conto dell’impossibilità di attingere alle royalties del petrolio. Abbiamo dunque dovuto far fronte alla necessità finanziaria attingendo al FSE nella parte che riguarda le azioni per la riduzione della povertà, dell’esclusione sociale e la promozione dell’innovazione sociale. Se proprio vogliamo parlare di “modelli” cui fa riferimento il sindaco di Roccanova per noi – conclude Cupparo – in coerenza con la strategia “Europa 2020″ che individua nella riduzione significativa del numero di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale, uno degli obiettivi strategici per la crescita inclusiva dell’Unione, il traguardo a cui guardiamo è quello di individuare ed attuare un modello articolato di partecipazione di queste fasce sociali ad attività di pubblica utilità”.