Il segretario generale della Cgil di Potenza Vincenzo Esposito con una delegazione del sindacato ha incontrato l’arcivescovo della diocesi di Potenza – Muro Lucano – Marsiconuovo, Davide Carbonaro, per illustrare le motivazioni alla base del referendum su lavoro e cittadinanza che si terrà in primavera.
La Corte Costituzionale ha infatti ritenuto validi i cinque quesiti referendari per i quali nel 2024 la Cgil, insieme a partiti di centrosinistra e associazioni, ha raccolto 5 milioni di firme. Si voterà per l’abrogazione delle norme che impediscono il reintegro al lavoro in caso di licenziamento (Jobs Act); per l’abrogazione delle norme che facilitano i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese; per l’abrogazione delle norme che hanno liberalizzato l’utilizzo del lavoro a termine; per l’abrogazione delle norme che impediscono, in caso di infortuni sul lavoro negli appalti, di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. Il quinto quesito sulla cittadinanza punta al dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario ai fini della presentazione della domanda di concessione della cittadinanza da parte dei maggiorenni.
“Il vescovo – ha commentato Esposito – ha condiviso con la Cgil la preoccupazione per il futuro e la centralità del lavoro nella determinazione delle condizioni di vita delle persone che spesso sono povere pur lavorando, proprio a causa della precarietà e della norme attuali che non tutelano i lavoratori e le lavoratrici. Sia il sindacato che l’arcidiocesi ogni giorno sono a contatto con le povertà e con i bisogni dei lucani e delle lucane, registrando una grande preoccupazione per il futuro. Molto sentito anche il tema della cittadinanza, alla base di una società che garantisca a tutti e a tutte pari accesso ai diritti. Un incontro di condivisione e confronto dunque sui temi delle tutele nel lavoro e per la cittadinanza, sulle diffuse incertezza e paura per il futuro che si respirano nella nostra società , aggravate dalle disuguaglianze, dall’ impoverimento e dalla precarietà. L’ auspicio è di continuare a creare momenti di condivisione per un impegno collettivo nelle nostre comunità, a difesa delle fragilità, mettendo in campo azioni unitarie volte a rinverdire e rafforzare la partecipazione alla vita collettiva a sostegno di chi è in difficoltà, di chi pur lavorando resta ai margini e di chi il lavoro non ce l’ha”.