Referendum per annessione Matera in Puglia, contrario Franco Vespe. Di seguito la nota integrale.
La notizia del giorno riguarda la richiesta di secessione di Matera dalla regione Basilicata per confluire nella Regione Puglia. Una richiesta motivata dal maltrattamento sistematico che subisce Matera rispetto alla provincia di Potenza, a dirla con i proponenti. Fino a quando rimaneva nella sfera della impotente giaculatoria lamentosa ci si poteva abbandonare voluttuosamente al canto. Ma la proposta è ormai cosa ufficiale e merita commenti approfonditi. Che la politica regionale sia ancora anacronisticamente aggrappata all’idea-miraggio di Potenza città regione è stato da sempre, fin da quando lo declinò l’ineffabile sindaco Fierro, un impedimento gravissimo allo sviluppo della regione e dello stesso capoluogo. Lo è perché lo si declina con i soliti strumenti degli interventi a pioggia e con la rivendicazione e la conquista di avamposti ed uffici burocratico-amministrativi. In altri termini con i soliti strumenti suggeriti da quella sub-cultura assistenzialistica che ha reso brutte ed invivivibili città come Catanzaro e la stessa Potenza. Per non parlare della rappresentanza politica regionale. Matera non solo non ha mai espresso un presidente regionale ma, da almeno 2 tornate elettorali, nemmeno uno straccio di candidato. Forse l’ultimo è stato proprio uno dei promotori del referendum secessionista di oggi! E vogliamo parlare della sanità? Ormai il nosocomio Materano sta chiudendo interi reparti e ci sono stati perfino inviti potentino-policoresi indecenti a gravitare su strutture ospedaliere pugliesi! Questo per permettere al San Carlo di diventare policlinico e di aprire la facoltà di Medicina a Potenza! Poi il debito infrastrutturale in cui versa Matera lo si deve in gran parte alla miopia di quelli dei tirrenici della regione che, complici con i pugliesi -altro che fratelli!- ci infliggono l’inservibile scartamento ridotto delle FAL. Ma Matera che si percepisce e viene trattata come Cenerentola in Regione, può bastare a giustificare la sua richiesta secessionistica? Ma i Danzi ed i Di Maggio si sono chiesti a loro volta come il capoluogo viene percepito dalla sua provincia materana ? Che cosa rappresenta Matera per il metapontino oppure per la sua montagna ? E’ riuscita ad essere un riferimento per la sua provincia, oppure altera e snob, starei per dire deruggerianamente, si crogiola nel percepirsi città a vocazione Murgiana ed orgogliosa di appartenere alla Terra d’Otranto ? La risposta dura ed ironica ce la dà il sindaco Bianco di Policoro. Parliamoci fuori dai denti: Matera oggi è considerata landa periferica e marginale per il semplice fatto che non ha idee, non ha capacità progettuali tali da renderla trainante e centrale non solo per la regione, ma nemmeno per la sua provincia! Questo perché, finita la sbornia della capitale europea della cultura, la nostra città si è scoperta impotente nell’esprimere una classe dirigente capace di proposta ad “oltranza” e di ripensare ad un suo rilancio. Caro Corrado e caro Tito la vostra proposta, aldilà delle buone intenzioni che la ispira, purtroppo rischia di nascondere questa triste realtà. Ma essa non è in alcun modo una soluzione! Non lo è nemmeno, per intenderci, la riesumazione di un ceto politico dal “glorioso passato” che non si è ancora liberato del vizio di proporsi ad “oltranza” e del quale lo scrivente ne è parte. In una riunione pubblica di qualche settimana fa promossa da Matera nel Cuore, è stata lanciata l’idea della creazione di un 4° polo turistico-culturale italiano dopo Venezia, Roma e Firenze. Cioè il polo della Magna Grecia Pitagorica. Un polo da rendere meta affascinante del turismo sia nazionale che straniero. Un polo che ha bisogno di strategie lungimiranti e, soprattutto, un piano infrastrutturale ambizioso che permetta ai territori della Basilicata, della Puglia murgiana e Tarantina, e la stessa Calabria, di connettersi. Con i Sassi di Matera a fare da cartolina come la fa il Colosseo a Roma, il David di Michelangelo a Firenze od i leoni di piazza San Marco a Venezia. Ma i turisti devono arrivare in poco tempo in Magna Grecia perbacco! Aereporti, ferrovie, autostrade devono innervare questo territorio. Come non battersi perché apra una volta per tutte l’aeroporto Mattei di Pisticci ? Giapponesi, Cinesi, Americani, Tedeschi devono poter atterrare dopo una sola ora di volo in Magna Grecia da Roma, Firenze, Venezia; o due ore da Parigi, Vienna o Barcellona. Fra l’altro davvero incomprensibile perché la regione debba investire sull’aeroporto di Pontecagnano distante 1h e 20′ dal suo capoluogo, quanto Pisticci dista solo poco più di un’ora. Masochismo allo stato puro! Anche il treno deve poter arrivare in due ore da Roma e deve poter continuare verso il Metapontino per proseguire verso Crotone. Da questo punto di vista il sindaco di Policoro ha perfettamente ragione! Il treno a Matera deve arrivare non perché risultato di una lotta campanilistica. Il treno “pesante” a Matera deve poter arrivare perché lo impone la geometria e la geografia. Perché occorre connettere il Nord con il Sud. Perché occorre arrivare al futuro ponte di Messina non con tratturi di campagna o con ferrovie disegnate da Iacovitti, ma con sistemi viari moderni e veloci. Per connettere poi questo territorio perché non pensare ad un anello ferroviario turistico, questa volta “lento”, che faccia apprezzare i territori interni? Già in parte esiste. Gioia del Colle, Altamura, Gravina, Spinazzola, Rocchetta, Melfi, Potenza e giù per la Basentana, con un bypass per Matera, fino al Metapontino e Taranto, per poi risalire verso Gioia del Colle per chiudere l’anello. Un sistema stradale poi che, partendo dalla Bradanica, attraverso le trans-collinari, si ricongiunga al Lagonegrese. Per non parlare del rafforzamento della strategica Via Appia tanto da farne un importante asse economico, così come è già stato fatto per la via Emilia. E’ questo uno dei possibili sogni che Matera dovrebbe accarezzare. Già! Una città con un sogno, che sappia farlo diventare collettivo, condividendolo con i suoi vicini, perfino con e per Potenza, capace di trovare risorse, strumenti, forza ed entusiasmo per realizzarlo è la Matera che dovremmo volere e per il quale lavorare…. Almeno a partire dalla prossima amministrazione. Questa ormai è andata!