Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di Michele Grieco, candidato consigliere alle elezioni regionali per l’Italia dei Valori rivolta ai cittadini che andranno a votare il 17 e 18 novembre 2013.
Michele Grieco (Italia dei Valori): “Le persone fanno i partiti e non possono essere i partiti a condizionare i cittadini”.
Insieme ad un gruppo di amici, sin dal lontano 2008, ho creduto che sono le persone che fanno i partiti e non i partiti che devono condizionare gli uomini e gli interessi dei cittadini. Insieme abbiamo maturato la decisione di ricostituire, nella nostra provincia, il nuovo partito “Italia dei Valori” partendo dalla convinzione che non possiamo lasciare la nostra Regione in mano a gente che pensa solamente ai propri interessi . E’ quanto sostiene Michele Grieco (IdV) in una lettera aperta agli elettori della provincia di Matera ed aggiunge: per fare tutto questo abbiano prima di tutti fatto “pulizia” nel nostro partito, non accettando più la presenza di soggetti che hanno tradito la fiducia e l’onestà di tutti quei cittadini che, in questi anni, consideravano l’Italia dei Valori il partito degli “onesti”. Noi – scrive ancora Grieco – siamo un gruppo di lavoratori, padri di famiglia che vogliono costruire un futuro migliore per i propri figli basato su quei valori ai quali, ne sono convinto, credono tutti i cittadini. Si tratta di un progetto semplice, perché basato sulla politica dei piccoli passi, ed è per questo che abbiamo bisogno di tutti. Bisogna fare pulizia, rimettere insieme le persone oneste e trasparenti e ricominciare a lavorare come abbiamo sempre fatto, anzi con più energia. Il lavoro, anche duro ed impegnativo non ci spaventa. E’ questo, sostanzialmente, il senso del nostro progetto basato principalmente sui quattro idee per la Basilicata e per rinnovare il patto con i cittadini
1. Trasparenza.
La cosiddetta “Rimborsopoli lucana” che ha causato la fine anticipata della legislatura regionale con le dimissioni del Presidente De Filippo impone un cambiamento nel modo di fare politica sia attraverso l’approvazione dello Statuto (la Basilicata è l’unica regione a non avere un nuovo Statuto, quello in vigore risale al 1970) e la nuova legge regionale (abolizione dell’abominevole “listino di maggioranza”) che attraverso forme e strumenti di partecipazione popolare (referendum consultivi e abrogativi, Consulte di rappresentanza, decentramento amministrativo, netta separazione tra dirigenza tecnico-amministrativa e assessori-politica). Nella nuova legislatura regionale “Regione – Palazzo di vetro” non può restare uno slogan ma deve trovare adeguata ed efficace applicazione: taglio dei fondi della Regione a consiglieri e gruppi per le spese; rendicontazione on line; anagrafe dei pubblici amministratori; albi professionali per le nomine negli enti sub-regionali.
2. Petrolio
E’ la risorsa strategica essenziale per il fabbisogno del Paese prodotta in Basilicata con benefici da “elemosina” per le comunità locali che tra l’altro ha penalizzato il Materano. Non basta rivedere l’aliquota di royalties che spettano alla Regione e ai Comuni dei comprensori petroliferi (7% più 3% attraverso la “card carburanti”), aliquota che è la più bassa in assoluto rispetto ad altre realtà d’Europa e nel mondo (la media è tra il 25-30% con punte del 40%). L’impegno dei Governi che si sono succeduti (Berlusconi e Monti ) con la firma del Memorandum d’Intesa è di finanziare opere infrastrutturali essenziali per colmare il gap con il resto del Sud e del Paese, rilanciare l’occupazione e favorire la ripresa economica. Inoltre, abolizione della card carburante che “spalma” una trentina di milioni di euro con la possibilità di 120 euro (tra il 2012 e il 2013 per due volte) ai patentati lucani: convogliare il fondo per un programma di tutela sociale.
3. Tutela sociale – contrasto povertà
La Basilicata è tra le regioni più povere d’Italia: oltre il 25% delle famiglie (dati Istat) vive sula “soglia della povertà” mentre è ripreso il fenomeno migratorio (cervelli) e di conseguenza lo spopolamento con effetti demografici gravissimi (la regione è sotto i 600mila abitanti, una decina di comuni ha tra i 65 e i 350 abitanti). Negli anni passati è stato sperimentato il Reddito di Cittadinanza Solidale (Programma COPES) per poche migliaia di famiglie. La misura di tutela sociale non è sufficiente e va superata attraverso l’introduzione del Reddito Minimo di Cittadinanza, o comunque una misura che vada incontro alle nuove e vecchie emergenze sociali.
4. Piano straordinario del lavoro
Allo scadere della legislatura la Giunta ha definito il Piano Pluriennale Regionale del lavoro. E’ necessario aggiornarlo, legandolo al Programma “sbloccalavoro” di IdV nazionale, sulla base dei più recenti dati Istat sulla disoccupazione giovanile, con il 44% di giovani lucani (NEET) “senza futuro”, nel senso che ha rinunciato a trovarlo e a continuare gli studi.
Se deve fare il consigliere regionale, così come fa l’assessore alla Provincia, servo sciocco alle dipendenze del presidente. Meglio che lasci perdere..
Se deve parlare per sentito dire, allora è meglio che si documenti prima di esprimere concetti che riguardano, al massimo, la sua persona.
Certamente Lei saprà fare di meglio, e allora metta la faccia e l’impegno, nel frattempo io ci metto la mia schiena che fino ad ora non si è piegata a nessuno. Forse si può fare di più, ma certo lo faccio con la mia solita dignità.
La invito alla prossima giunta così potrà constatare le sue sciocchezze da sciocco.