Il centrosinistra lucano non si è mai diviso, la conferma è vedere tutti alla corte di Speranza, tutti ad assicurarsi la propria fetta di potere. Nessuno escluso, dai centristi alla sinistra estrema. Tante le cose che si sono lette in queste settimane, alla fine la verità è sempre la stessa: il mantenimento del potere è un potente collante.
Questo è il “Sistema Basilicata” che in questi anni ha “regnato” dividendosi la Basilicata, al cui capo il Pd dove all’interno vi è l’unica vera la lotta di posizione. Bubbico, De Filippo, Folino, Margiotta, Pittella incrociano oggi nuovamente le loro spade per contendersi il loro personale futuro alle spalle della Basilicata. Il resto è piccola cosa accontentabile con posti secondari di sottogoverno.
Allora non si perda più tempo, chiunque si ritiene alternativo al “Sistema Basilicata” decida di unirsi e sappia scegliere la migliore soluzione che i lucani si attendono. Ad un sistema rodato da anni bisogna opporre un’alternativa che si basi innanzitutto su un modulo di gioco diverso rispetto a quello adottato in passato. Si abbia il coraggio e la responsabilità di fare anche dei passi indietro, reali e non solo annunciati. Si parta dalla condivisone dei programma, si provi a partecipare il percorso con tutta la gente per bene che ancora vive in Basilicata.
Il “facciamo vedere che siamo uniti” non basta, solo un ingenuo può pensare che sia così facile visti i venti anni di governo di centrosinistra. E allora ecco che è quanto mai necessario proporre una alternativa vera. Per far squadra serve prima di tutto condivisione sul principio di base che è rovesciare il “Sistema Basilicata”.