Apertura dei lavori della prima Commissione consiliare, “Affari istituzionali”, da parte del presidente Cariello (Lega), che ha parlato del “ Regionalismo differenziato quale tema di importanza fondamentale e di discussione improntata alla ricerca delle chances da ottimizzare per la Basilicata”.
Il consigliere e capogruppo della Lega, Tommaso Coviello, ha affermato che “il discorso sul Regionalismo differenziato è fondamentale per cogliere le giuste opportunità per la nostra regione. E’ un argomento di tale importanza – ha sottolineato – che non và strumentalizzato e che, viceversa, necessita di un confronto costruttivo tra le forze politiche caratterizzato dal senso di responsabilità. La maggioranza intende arrivare ad una attività consuntiva senza condizionamento alcuno con la sola finalità di dare modo alla nostra terra di usufruire a pieno titolo del Regionalismo differenziato, materia che può portare benefici in disparati settori. La mia proposta che è quella del mio gruppo politico – ha specificato Coviello – è di istituire un tavolo tecnico di supporto alla prima Commissione composto da cinque esperti, tre nominati dalla maggioranza e due dalla minoranza. Individuare, quindi, dei tecnici per meglio approcciarsi alla materia ed approfondire in modo più proficuo il merito delle questioni”.
Il consigliere di Fratelli d’Italia, Giovanni Vizziello, ha riferito di “essere favorevole alla istituzione di un tavolo tecnico con dei passaggi propedeutici che vanno ad evidenziare, tra l’altro, la posizione sul tema del mio partito di appartenenza. Il Sud contribuisce in maniera sostanziosa – ha detto – alle finanze del Nord, con 170 mila giovani che studiano al Nord con il relativo carico economico, senza contare che il Sud contribuisce, altresì, al benessere del Nordcon l’acquisto di numerosi prodotti. La mia proposta – ha esplicitato – è di partire da un documento prodromico che anticipi la discussione sul Regionalismo, sentendo esperti in materia, per poi passare alla fase della concertazione e della decisione, onde evitare anche un eventuale referendum consultivo”.
Il consigliere di Basilicata Positiva e presidente della terza Commissione, “Attività produttive, territorio e ambiente”, Piergiorgio Quarto, ha rilevato che “si è in presenza di un tema che ci terrà impegnati per un lungo periodo nel quale dovrà essere messo in campo un nuovo metodo di analisi con l’evidenziarsi da parte di tutte le forze politiche di una responsabilità civile che deve guidare l’azione per trarre dal Regionalismo differenziato le maggiori garanzie di crescita e sviluppo per la Basilicata. Il tavolo tecnico, di cui condivido la necessità dell’istituzione – ha detto Quarto – deve far prevalere la composizione di una compagine che abbia un vertice triangolare con in vetta le istituzioni, le imprese e la società organizzata per ben chiarire gli obiettivi da porre in risalto. Confrontarsi, inoltre, con le esperienze delle Regioni limitrofe – ha continuato – diviene più che opportuno, pur avendo, la Basilicata, proprie peculiarità ben distinte, essendo una regione con un vasto territorio a fronte di una popolazione poco numerosa. Bisogna favorire, quindi, il protagonismo delle comunità, facendolo interagire con i tecnici che andranno ad affiancare la Commissione. La Regione, tuttavia – ha concluso Quarto – facendo tesoro del contributo dei tecnici deve, nel contempo, dimostrare di avere la capacità di saper avanzare, in una ottica di confronto e di scelte condivise”.
Il consigliere di Avanti Basilicata, Luca Braia, ha sottolineato che “spetta alla prima Commissione il ruolo di svolgere l’istruttoria, è la Commissione il luogo deputato alla discussione e un altro tavolo sarebbe inutile, dal momento che le decisioni prese presso questa struttura di nuova istituzione, comunque dovrebbero ripassare nell’organismo consiliare. Bisogna, pertanto – ha affermato Braia – calendarizzare le varie fasi della discussione e tecnici ed esperti devono relazionare in Commissione. Questo – ha precisato – il primo punto di carattere metodologico. Il secondo punto di carattere più politico consiste nel chiedersi se la proposta di autonomia così come presentata possa essere accettata dalla Basilicata. Vi è tutta una serie di dati, concernenti la capacità fiscale, l’energia, la sanità, la scuola, e così viaa, che vanno analizzati e ritarati, facendone tesoro per una autonomia più equa rispetto alle Regioni del Nord. Dire subito no – ha rimarcato Braia – a questa proposta di autonomia differenziata e poi iniziare la discussione con tutte le sue molteplici sfaccettature e risvolti”.
Il consigliere di Prospettive lucane, Carlo Trerotola, ha fatto notare che “è salutare e produttivo interfacciarsi con esperti in economia, essendo dinanzi ad una vera economia di scala ed essendo i numeri a comandare ed indicare il percorso da compiere. Questa autonomia differenziata – ha sostenuto – non è sostenibile per la Basilicata, ma sono certo che maggioranza e minoranza trovino una posizione comune per modificarla, giacchè in questi termini non si può reggere, sono i costi fissi che non reggono. Serve una direttiva nazionale che và rispettata, percorrendo una strada unica che porti ad una unica soluzione. Insieme bisogna mostrare i denti e condurre una battaglia con la stessa finalità che è il bene della regione, senza personalismi e pensando esaustivamente alla sostenibilità economica”.
Il consigliere del Partito democratico, Mario Polese, ha fatto rilevare che “esiste un paradosso dal momento che la crisi del Governo ha una centralità forte proprio sul tema del regionalismo differenziato e, se questo Governo viene meno, il tema diventerebbe un non tema. Due sono le chances – ha proseguito Polese – da poter abbracciare: discutere o aspettare l’esito della crisi. Senz’altro – ha sottolineato – và scelta la prima, la discussione và affrontata con il dire no al modello di autonomia prospettato dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, modello che non può assolutamente funzionare per la Basilicata. Dopo aver detto no a Zaia – ha aggiunto – possiamo confrontarci ed io abbandono le mie posizioni aventiniane dettate dalla non fiducia nell’interlocutore finora presente, il Governo ora in crisi. Dico, quindi, di soffermarsi su tre posizioni fondamentali, a) tenere ben presente il contesto, b) dire no a Zaia, c) discussione di merito in Commissione. Programmare, quindi, una serie di audizioni, anche settimanali, riguardanti i vari settori, con conoscenza piena dei limiti costituzionali. Ci sono le condizioni – ha concluso – per tenere dentro la politica e facendola interagire con le questioni di merito”.
Il consigliere del Movimento cinque stelle, Gianni Leggieri, facendo riferimento alla proposta attuale, ha rilevato che “non è questo il modo di fare il Regionalismo differenziato ed esprimo anche, con questo, la posizione del Movimento e del leader politico. E’ doveroso – ha detto – fare le audizioni in Commissione, utilizzando le giuste competenze per ogni argomentazione affrontata. E’ bene fare fronte comune con le altre Regioni che hanno le stesse problematiche, allo scopo di ottenere risultati concreti che vadano a sostenere i diritti della Basilicata, evitando di sottostare agli interessi del Nord”.
Il consigliere Giorgetti, anch’egli del Movimento cinque stelle, ha ribadito che “deve essere la prima Commissione a gestire il tema, anche per dare la possibilità a tutti i consiglieri, ivi compresi quelli che non fanno parte, come me, di questo organismo consiliare – ha tenuto a precisare – di seguire e partecipare alla discussione su un argomento campale per il futuro della Basilicata. L’Autonomia differenziata, per noi regione Basilicata, non solo è fondamentale, ma diviene oggetto di estrema tutela per ovviare alla deriva del regionalismo ed assistere alla supremazia delle Regioni settentrionali. Indipendentemente dalla questione Governo, noi dobbiamo andare avanti – ha affermato – per essere pronti ad ogni evenienza e a qualsiasi risvolto abbia la crisi di governo”.
Il consigliere della Lega e presidente della quarta Commissione, “Politica sociale”, Massimo Zullino, ha dichiarato che “il lavoro in prima Commissione và distinto tra quello prettamente politico e quello di carattere tecnico, giuridico ed economico. Preziosa la presenza di esperti, soprattutto in materia economica e fiscale. Ricordo che alla riforma del Titolo V della Costituzione – ha poiriferito – fece seguito la proposta di Calderoli in merito all’Autonomia differenziata compendiata nella legge n.42 del 2009. Se avessimo seguito quella proposta avremmo ottenuto per la Basilicata molto di più di quanto richiesto oggi in virtù del criterio della “spesa media” che contemplava l’assioma che il cittadino del Sud aveva preso molti meno soldi del cittadino del Nord e si trattava, quindi, di stabilire una equidistribuzione delle risorse, andando a compensare la spesa. Purtroppo – ha proseguito Zullino – esponenti del Partito democratico bloccarono la proposta che costituiva una vera ‘riforma’ del regionalismo. Resta, comunque, il fatto che non si può svendere il proprio territorio e nessun consigliere può andare contro gli interessi legittimi della Basilicata. Ogni decisione, indubbiamente – ha esternato Zullino – và presa in Commissione, ma deve esserci la presenza di un ufficio tecnico di scopo che deve fornire le direttive su cui discutere e suggerire le proposte da approvare. Questa Commissione non può procedere – a giudizio del consigliere della Lega – con la calendarizzazione ordinaria, per il semplice motivo che il discorso politico – amministrativo, ripeto, và associato al lavoro di un ufficio di scopo che fornisce i dati. Infine, nessuna decisione và presa sul ‘Zaia o non Zaia’, non è questo l’argomento della discussione, la nostra finalità è correggere laddove c’è da farlo, avendo quale obiettivo il bene più completo della regione”.
Il consigliere del Partito democratico, Roberto Cifarelli, ha auspicato che venga “ messo ordine nel procedere politico della Commissione. Fermo restante – ha detto Cifarelli – le proposte tecniche di esperti dei vari settori, ci vuole una delibera di Giunta al fine di creare un gruppo di lavoro che rappresenti le proposte in Commissione. L’Autonomia così come presentata significa meno risorse al Sud ed è opportuno, pertanto, approfondire le materie più interessanti per la Basilicata, quelle che darebbero maggiore qualità e consistenza economica. E’ la Giunta a dover iniziare a fare proposte di merito, nel frattempo il tema principale è nello stabilire se siamo in grado trasversalmente di opporci all’Autonomia voluta dalla Lombardia e dal Veneto. Dire in maniera chiara che questa Autonomia per la Basilicata non va bene. Siamo in condizione – ha concluso il consigliere del Pd – di esprimerci unanimemente?”.
Il presidente Cariello, dopo una pausa chiesta dal consigliere Zullino “per decidere sul prosieguo dell’attività della Commissione e sull’eventuale aggiornamento della stessa”, ha riaperto la seduta proponendo di “iniziare a lavorare dalla prima settimana di settembre con un tavolo interpolitico e confrontandosi con il Governo che si andrà a formare. Aggiornarsi – ha concluso – per capire come muoversi, stabilire chi audire ed avere contezza degli avvenimenti”.
Ai lavori della terza Commissione hanno preso parte, oltre al presidente Cariello (Lega), i consiglieri Vizziello (Fdi), Baldassarre (Idea), Quarto (Bp), Leggieri e Giorgetti (M5s), Zullino, Coviello, Aliandro (Lega), Polese e Cifarelli (Pd), Braia (Ab), Trerotola (Pl), Bellettieri (Fi).