L’assessore ad Infrastrutture e Mobilità, intervenendo in merito allo stato di agitazione dei dipendenti della Regione Basilicata auspica che “il processo di riorganizzazione della macchina organizzativa rappresenti una svolta anche per i lavoratori”.
“Anche nel mio Dipartimento vivo quotidianamente lo stato di malessere dei dipendenti regionali. Il personale pubblico, sempre più ristretto nei numeri, si trova a fronteggiare le tematiche più disparate e spesso fatica a portare avanti i provvedimenti. Per questo motivo servono maggiori risorse, non solo umane, ma anche economiche”. Ad affermarlo, l’assessore regionale ad Infrastrutture e Trasporti, Donatella Merra, intervenendo in merito allo stato di agitazione dei dipendenti della Regione Basilicata proclamato da Cgil, Cisl e Uil per chiedere “il pagamento della produttività 2019, le selezioni per le progressioni orizzontali e verticali, le stabilizzazioni dei precari e l’attribuzione delle posizioni organizzative”. “Capita non di rado – prosegue l’assessore – che le tematiche più trasversali e complesse facciano capo ad una sola persona. Un riferimento va fatto anche al personale della Protezione Civile, con il quale ho collaborato continuamente e costantemente, sin dai primi giorni della pandemia e che oggi deve far fronte, con il proprio lavoro, ad ore di straordinario non retribuite. Per non parlare – continua Merra – della mancanza di risorse per gli straordinari del personale impegnato nell’antincendio boschivo, mentre ci sono dipendenti che tutti i giorni e h24 presidiano, tra l’altro, la sala operativa della Protezione Civile”. L’assessore si sofferma ancora sul suo Dipartimento definendolo “un caso emblematico”. Il motivo? “Su sette uffici – evidenzia – ci sono solo tre dirigenti e solo nell’ultimo anno sono andate in pensione numerosissime posizioni organizzative andando ad aggravare vertiginosamente ed esponenzialmente il lavoro dei dipendenti in servizio. C’è quindi la necessità di implementare la pianta organica, con l’innesto di nuove professionalità. Confidiamo che il processo di riorganizzazione della macchina amministrativa regionale – conclude – rappresenti una svolta verso l’allargamento della platea del personale e la meritocrazia, riesca a recuperare nuove risorse economiche e nel contempo consenta ai dipendenti già in servizio di avere il giusto avanzamento dopo anni di carriera”.