Da sabato 22 giugno sono esattamente due mesi che la Regione Basilicata non ha una Giunta, che i sindaci dei 131 comuni della Basilicata non hanno un assessore alla Sanità con cui confrontarsi; uno ai trasporti, uno alle Attività produttive, ecc. E’ slittata ormai chiaramente al post ballottaggio di Potenza la discussione sui nuovi equilibri e la nomina di una Giunta regionale; ma le emergenze sui territori rimangono, e non si può aspettare l’esito dell’ennesima elezione per capire se fare spazio a questo o quell’assessore. Questi giochi politici fanno male alla stessa politica e non interessano ai cittadini di una regione che, secondo le stime della Svimez sul Prodotto interno lordo (Pil), passa in fondo alla classifica con un Pil fermo e il più alto decremento dal 2019 al 2023. Una regione al secondo posto in Italia per indice di povertà, con la percentuale più alta di disagiati seguiti dalla Caritas nell’ultimo quinquennio. Abbiamo il dato più alto di povertà economica e siamo al secondo posto per problemi di occupazione. Ma la mia preoccupazione in questo momento va soprattutto allo stallo della sanità, rispetto al quale ho urgenza di parlare con un assessore regionale, e come me penso tutti i sindaci della Basilicata. Che fine hanno fatto i progetti del PNRR sulla sanità? Le Case di comunità e gli Ospedali di comunità, che avrebbero portato ad adeguarci a un numero di posti letto maggiore, a standard di personale medico sanitario più consoni e vicini a quelli nazionali. Per non parlare delle liste d’attesa: che fine ha fatto il Piano regionale sanitario? Illustrata una bozza, è rimasto in qualche cassetto regionale. Sono tredicimila i lucani in cura fuori regione, con una mobilità sanitaria tra le più alte d’Italia. Abbiamo appreso, che l’ospedale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti ha annunciato “l’interruzione delle prestazioni sanitarie a residenti della Basilicata (in assenza della stipula “Accordi di Confine”) a partire dal 1n luglio 2024″; siamo esterrefatti e angosciati per i nostri cittadini. Sul Piano dei trasporti la situazione non è migliore: da giovedì è stato soppresso l’unico servizio decente disponibile per i lavoratori e pendolari su Roma e Napoli; mi riferisco al servizio Itabus, i cittadini ci chiedono informazioni disperati per l’improvvisa interruzione di servizi. Una Regione senza Giunta non legifera, non delibera, non difende, non può dialogare con i territori e quelle che il Presidente Mattarella chiama “istituzioni in prima linea” ovvero i sindaci. Chiediamo che si mettano da parte giochi elettorali e si nomini subito una Giunta tecnica di alto profilo e spessore politico.