Il coordinamento territoriale dei renziani lucani, nato all’indomani dell’assemblea unitaria dei rappresentanti dei comitati lucani alla presenza dell’Onorevole Bonafè, si è riunito in queste ore per assumere le iniziative più opportune in vista della prossima competizione delle primarie di coalizione per la scelta del futuro candidato alla Presidenza regionale
Il coordinamento, nel confermare che i renziani non vogliono essere una corrente all’interno del PD, come più volte sostenuto dallo stesso Matteo Renzi, ma al contrario intendono rappresentare una proposta di innovazione e cambiamento del PD, nei metodi e nei contenuti, riaffermano ancora una volta che per i renziani lucani non conta esserci o misurarsi ma conta cambiare davvero le cose. Per questo oggi alle primarie non ci sono candidati renziani, ma i renziani ci sono, eccome, avendo lavorato perché al centro del dibattito politico di questi giorni fosse posta la questione morale ed il rinnovamento della classe dirigente.
Di qui la sfida politica lanciata ai due candidati del PD perché si cogliesse il messaggio dei punti che per i renziani fanno la differenza in chiave di vera innovazione, sia nel merito che nel metodo.
Ora, al punto in cui siamo, i renziani hanno colto segnali incoraggianti da parte di chi ha saputo tempestivamente cogliere le proposte avanzate dai renziani, ritenendo peraltro che nel merito ancora molto vada detto e fatto in queste ore da entrambi i candidati in chiave di elaborazione della proposta di programma.
Per questo l’impegno del coordinamento dei renziani lucani è teso ad avviare un vero confronto di merito per cogliere le vere novità in campo, per garantire che alle primarie di coalizione del 22 settembre vinca davvero la competenza, l’onestà, la trasparenza: in una sola parola vinca la Basilicata.
Set 14
in poche parole stanno con il vincitore