Respinta mozione autonomia differenziata, intervento Consiglieri regionali Braia, Cifarelli e Polese. Di seguito la nota integrale.
Un’altra occasione persa. In Consiglio regionale ieri abbiamo provato a far valere le ragioni del buon senso su un tema che dovrebbe essere trattato al netto delle appartenenze di partito e solo allo scopo di garantire giustizia per i lucani. Riscontriamo però che nemmeno su una questione delicatissima come l’Autonomia differenziata la maggioranza ha svestito i doppi panni dei Masaniello a parole e degli Arlecchino ‘servitore di due padroni’ di Goldoni dall’altro. Una maggioranza che nonostante un lungo dibattito non è riuscita a fare sintesi sul merito non votando una risoluzione che impegnava la Regione Basilicata a vigilare sulle azioni del Governo nazionale a trazione leghista in materie di federalismo fiscale che tanti danni potrebbero provocare ai lucani.
E spiace molto constatare ‘l’assenza’ del presidente della Giunta regionale Vito Bardi che nulla ha detto sulla vicenda nonostante i numerosi appelli. Un silenzio quello di Bardi fragoroso. Evidentemente il presidente del ‘cambiamento’ non vuole (o non può) creare nessun imbarazzo alla sua maggioranza leghista e non vuole creare nessun ‘dispiacere’ a Salvini. Peccato perché ieri era l’occasione giusta per stare sul merito delle questioni e non solo su slogan già triti e ritriti in poco meno di due mesi.
Del resto non possiamo sottacere nemmeno l’evidenza di una maggioranza che nonostante le ‘blindature’ inizia a palesare qualche distinguo al proprio interno. Non a caso nella parte finale della riunione consiliare di ieri nella riunione dei capigruppo dove abbiamo provato a fare sintesi per consegnare un documento condiviso sull’Autonomia differenziata al nostro sono stati contrapposti non uno ma ben due documenti diversi a firma Lega: uno del capogruppo Tommaso Coviello e l’altro del consigliere Massimo Zullino. Evidentemente nemmeno tra i ‘leghisti meridionali’ come si sono definiti un po’ avventurosamente c’è una linea comune su come preservare le risorse della Basilicata a fronte degli appetiti nordisti.
Rimane un peccato comunque la chiusura nei confronti della minoranza che aveva proposto un documento molto di sostanza su un tema che ha una rilevanza notevole per la nostra Regione e che in definitiva si basava su tre punti più che condivisibili. Il primo punto era un appello alla Presidenza del Consiglio affinché non si procedesse a nessuna intesa in possibile violazione della Costituzione e tantomeno se non fossero prima garantiti i Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) tali da consentire un equità nazionale; il secondo è che ci sia un lavoro comune tra il presidente Bardi e i presidenti delle regioni del Sud, a prescindere dalle appartenenze politica, per generare un fronte istituzionale del Sud contro una eventuale deriva settentrionalista; il terzo è che si continui un lavoro iniziato nella scorsa legislatura all’interno delle Commissioni consiliari per valutare gli effetti dell’Autonomia differenziata sulla Basilicata.