Restituire trasparenza alla finanza regionale che oggi gestisce più del 60 per cento della spesa pubblica e anche la maggior parte della spesa pubblica di investimento per eliminare sprechi e costi inutili: è l’obiettivo della proposta del Gruppo di Forza Italia al Consiglio Regionale di Basilicata di istituire una commissione di indagine che faccia “piena luce” sulla reale condizione economica, finanziaria e patrimoniale degli organismi partecipati “con accertamento di eventuali condotte gestionali ed organizzative non propriamente conformi alla normativa vigente e quindi suscettibili di arrecare pregiudizio alla loro stessa stabilità finanziaria e, conseguentemente alle finanze regionali”. La proposta, contenuta in una mozione, è stata presentata oggi ai giornalisti dal capogruppo di Fi Michele Napoli e dal consigliere di Fi Paolo Castelluccio. All’incontro con i giornalisti ha partecipato anche il consigliere Vito Giuzio del Pd – come ha spiegato Napoli e precisato successivamente lo stesso Giuzio – in qualità di promotore del “dossier Ater” che ha dato il via ad una riflessione politica e che ha espresso condivisione per l’iniziativa di trasparenza finanziaria.
Il capogruppo di Fi ha quindi riferito che la Regione Basilicata partecipa sin dal 2012 all’attività di sperimentazione biennale finalizzata a verificare “sul campo” la tenuta complessiva della riforma relativa alla “armonizzazione dei bilanci degli enti territoriali e sistema contabile delle Regioni”. Con la Basilicata hanno aderito la Regione Lombardia che ha portato a termine ogni adempimento, il Lazio che ha chiesto una deroga, la Campania successivamente estromessa e la Sicilia che ha preferito “defilarsi”. Per la nostra Regione – ha riferito Napoli – non è stata messa in campo alcuna attività di riaccertamento dei residui attivi e passivi tanto della Regione quanto degli organismi strumentali/partecipati con il risultato, come dimostrato dalla “vicenda Ater Potenza”, dell’impossibilità di avere un quadro finanziario reale perché si continua nella prassi consolidata di riportare cifre di bilancio senza alcuna valutazione circa il grado di egibilità del credito o residuo attivo, come definito per legge. Sempre Napoli ha riferito di un nuovo caso verificato di recente in Commissione Bilancio con la deliberazione di Giunta di approvazione del bilancio di assestamento dell’Arpab che la stessa Giunta è stata costretta a ritirare in quanto l’Arpab non ha presentato ed approvato ancora il bilancio di previsione.
Per Paolo Castelluccio “i dati e i fatti a cui il gruppo di Forza Italia fa riferimento parlano più di ogni altra cosa. La situazione – ha detto – è stata ereditata dalla Giunta Pittella dalla precedente Giunta, ma il Governatore non è tenuto a tenersela per se, con un atto di coraggio può compiere quell’operazione di trasparenza che tutti auspichiamo. Per questo dopo la conferenza stampa di Fi sui “buchi” di bilancio delle partecipate la nuova iniziativa rappresenta una continuità per smascherare gravi inefficienza come quelle della Società Energetica incapace di “azzeccare” una sola delle sue numerose mission. I disservizi si scaricano su cittadini ed imprese. A quest’ultime – ha detto – sono sottratte rilevanti risorse che invece di ripianare deficit di carrozzoni dovrebbero essere impiegate per sviluppo e occupazione”.
Il consigliere Vito Giuzio ha espresso “l’auspicio che iniziative come queste, indipendentemente dalla forza politica di appartenenza, si ripetano perché i compiti istituzionali del Consiglio sono essenzialmente di vigilanza per raggiungere gli standard di corretta amministrazione. Nell’annunciare la sottoscrizione della mozione di Fi per istituire la commissione di indagine, Giuzio ha detto che non va lasciata sola la Giunta che, spesso, non è nelle condizioni di esercitare le delicate prerogative in materia di finanza e ancor più di controllo”. Per Giuzio dunque “più che la bandierina politica di appartenenza deve prevalere la volontà di sostenere l’operazione verità”.
Napoli ha infine evidenziato i principi che la Corte dei Conti ha riaffermato della programmazione in materia di contabilità finanziaria e di quella economico-patrimoniale; della redazione del bilancio consolidato tra enti territoriali e loro organismi partecipati-controllati; della previsione negli strumenti contabili del “fondo credito di dubbia esigibilità” in sostituzione del previdente “fondo svalutazione crediti”.