Verrebbe da dire: con tutti i problemi che ci sono da affrontare, il Presidente Bardi si preoccupa di revocare il ricorso alla Corte Costituzionale della Legge 132/2018 (Decreto Sicurezza) da parte della Regione Basilicata. Questo il commento del Capogruppo Comunità Democratiche – PD, Roberto Cifarelli dopo aver preso visione della delibera della Giunta Regionale e per la quale – insieme ai Consiglieri Braia e Polese – ha fatto un’interrogazione al presidente del Consiglio Regionale.
Lungi da me, continua Cifarelli, voler stabilire quali siano le priorità e i dossier dai quali il Presidente Bardi dovrebbe partire con il dare risposte; tuttavia genera stupore che decida di cominciare con la revoca della delibera con la quale la Regione Basilicata produceva ricorso alla Corte Costituzionale verso la Legge 132/2018 (Decreto Sicurezza). Al di là dell’argomento, credo che i diritti costituzionali delle regioni non siano negoziabili e che vadano difesi indipendentemente dal colore politico di chi temporaneamente le rappresenta.
La suddetta rinuncia, sottolinea il Capogruppo PD, non incidendo peraltro sulla emissione della pronunzia della Corte Costituzionale circa la legittimità o meno del Decreto Sicurezza e sui successivi sviluppi di carattere giuridico, appare un mero atto di sudditanza politica o meglio ancora un debito politico che il Presidente Bardi si è affrettato onorare nei confronti della Lega del Ministro dell’Interno Salvini.
Rimangono, conclude l’esponente del PD – Roberto Cifarelli – tutte le perplessità giuridiche sulla questione rispetto alla quale siamo sicuri che la Corte Costituzionale darà ragione alle regioni che oltre la Basilicata avevano prodotto ricorso. Resta la conferma che purtroppo l’attuale governo regionale appare eterodiretto e che riguardo ad altri temi di rilievo che di qui a breve dovremo affrontare, e mi riferisco all’autonomia regionale differenziata, la debolezza dell’attuale governo regionale potrebbe produrre danni irrimediabili alla Basilicata ed ai suoi destini.