Riapertura Tribunale di Melfi, intervento di Michele Cristiani, responsabile dipartimento provinciale professioni Fratelli d’Italia. Di seguito la nota integrale.
Come noto nei giorni scorsi la delegazione locale di Fratelli d’Italia guidata dal senatore Gianni Rosa e dal responsabile provinciale Giuseppe Giuzio è stata ricevuta dal sottosegretario al Ministero della Giustizia Andrea Del Mastro per discutere, ancora una volta, della riforma della geografia giudiziaria.
Potrebbe apparire uno dei soliti incontri che da 10 anni si ripetono senza concludere nulla di nuovo.
Ritengo invece che ci sia una sostanziale differenza con il passato: se fino ad ora la battaglia è stata portata avanti in nome del vittimismo di chi ritiene di aver subito un’ingiustizia in favore del Tribunale di Lagonegro, oggi il paradigma risulta notevolmente mutato.
Il senatore Rosa e il Responsabile Provinciale Giuzio, unitamente al sindaco Maglione ed al vice sindaco Castaldi, hanno in primo luogo sottolineato l’importanza di tutti i Tribunali soppressi in quanto presidi di legalità locale e fonte economica per l’intera popolazione soprattutto in quelle zone svantaggiate presenti in maniera massiccia nel sud Italia.In secondo luogo hanno sottolineato la peculiarità del territorio lucano caratterizzato dalle notevoli distanze fra un comune ed un altro,territori montuosi, strade non adeguate per cuil’accesso alla giustizia risulta più difficile e oneroso rispetto ad altre parti d’Italia. Infine, ma non per ultimo, hanno sottolineato che dalla soppressione del Tribunale di Melfi è derivato lo stallo del Tribunale di Potenza, penultimo in Italia per la durata irragionevole dei processi ma tristemente primo per le archiviazioni richieste dalla Procura della Repubblica.
Come coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia abbiamo il compito di monitorare, unitamente ai nostri parlamentari e ai nostri rappresentanti di governo, questa situazione che non può essere ulteriormente trascurata.
La nostra è una battaglia di civiltà giuridica svolta in uno Stato che deve tenere ben a mente che il risparmio deve colpire gli sprechi senza mai toccare i servizi.