Riconoscere i contributi figurativi, al solo fine di maturare il diritto alla pensione, ai 226 lavoratori socialmente utili “autofinanziati” della Basilicata i cui costi sono a carico dei Comuni, così come già avviene per gli lsu che partecipano a progetti finanziati con il fondo per l’occupazione istituito dal ministero del Lavoro. Grazie ad una recente circolare dell’Inps, che recepisce le indicazioni del ministero (sollecitato da alcune Regioni fra cui la Basilicata), potrebbe finalmente essere risolto il problema di questi lavoratori, che hanno partecipato ai progetti gestiti dai Comuni senza vedersi riconosciuti i contributi previdenziali.
E’ quanto è emerso nelle audizioni tenute in prima Commissione (Affari istituzionali) su iniziativa del consigliere Piero Lacorazza (Pd).L’organismo presieduto da Vito Santarsiero (Pd) ha ascoltato la dirigente dell’Ufficio Lavoro della Regione Maria Rosaria Sabia e il presidente dell’Anci Basilicata Salvatore Adduce, che hanno ricostruito termini delle complesse procedure che riguardano la contribuzione di lavoratori socialmente utili, soffermandosi in particolare sulle novità che fanno intravedere una possibile soluzione al problema.
Da un lato, appunto, la circolare dell’Inps (n. 188 del 7/10/2016) che, come ha spiegato Sabia, ha recepito la volontà del ministero del Lavoro di riconoscere i contributi figurativi, senza oneri per Comuni e Regioni, al solo fine di consentire agli lsu di maturare il diritto alla pensione. Dall’altro un recente incontro fra i il dirigente generale del Dipartimento Lavoro della Regione, Giandomenico Marchese e il presidente dell’Anci Salvatore Adduce, concluso con un verbale in cui la Regione propone di convocare un incontro con l’Inps “al fine di verificare puntualmente la procedura che i Comuni interessati dovranno utilizzare per chiedere il riconoscimento dei contributi figurativi in favore dei lavoratori socialmente utili cosiddetti ‘autofinanziati’”, mentre l’Anci si impegna a sensibilizzare i sindaci per avviare i percorsi di stabilizzazione degli Lsu “in quanto i servizi espletati risultano di rilevante importanza per le comunità locali”.
“La Regione assicurerà il proprio supporto ai Comuni, che devono caricare i dati su un portale dell’Inps e stipulare una convenzione affinché queste indennità vengano versate direttamente dall’Inps”, ha detto Sabia. Anche l’Anci darà il proprio contributo per dare corso a questa operazione, ha aggiunto Adduce evidenziando che le amministrazioni comunali devono ricorrere alla memoria degli atti per ricostruire le storia delle singole posizioni contributive dei lavoratori socialmente utili.
Nel breve dibattito che è seguito il consigliere Lacorazza ha evidenziato le difficoltà dei Comuni a mettere in atto i progetti per gli lsuin assenza del bilancio della Regione. Ha quindi proposto “che la Regione promuova un accordo quadro perconsentire ai sindaci di dare continuità almeno triennale a questi progetti, potendo contare sulle necessarie risorse finanziarie”. Romaniello, pur dichiarandosi favorevole a questa ipotesi, ha sottolineato la necessità“di tornare alla normalità, approvando il bilancio entro i termini del 31 dicembre. Come la Corte dei conti ha evidenziato – ha aggiunto – bisogna stanziare le risorse anche per gli anni successivi”. Al termine della riunione il presidente Santarsiero ha annunciato che chiederà all’Inps la rapida attivazione della piattaforma informatica per l’inserimento dei dati.
Nel corso della riunione si è appreso inoltre che la Regione Basilicata intende aumentare sensibilmente l’ammontare dei contributi per la stabilizzazione e per l’esodo volontario degli Lsu, potendo contare anche sullo stanziamento erogato dal ministero del Lavoro e sul cofinanziamento regionale.
Alla riunione della Commissione, oltre al presidente Vito Santarsiero (Pd), hanno partecipato i consiglieri Luigi Bradascio (Pp), Piero Lacorazza e Achille Spada (Pd), Giannino Romaniello e Aurelio Pace (Gm), Gianni Leggieri (M5s), Gianni Rosa (Lb-Fdi) e Michele Napoli (PdL-Fi).