“La Regione Basilicata, come si ricava dalla semplice lettura delle missive dirette alla Regione Calabria, ha manifestato sempre concreto interesse a esaminare, con il dovuto rigore, le condizioni di eventuale ripresa dell’esercizio dell’impianto sito in San Sago. La Regione Basilicata vuole essere coinvolta a pieno titolo nella conferenza di servizi deputata a tali valutazioni: infatti ha chiesto, in primo luogo, un rinvio della riunione, dati i tempi non congrui con cui la Calabria ha messo a disposizione la documentazione, ma soprattutto ha invocato l’articolo di legge che prevede il coinvolgimento anche degli enti territoriali lucani interessati dagli impatti ambientali”. Lo ha detto, in una dichiarazione all’ANSA, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. Il governatore lucano ha evidenziato che “la Regione Calabria ha opposto un rifiuto su entrambi i punti, che ci ha sorpreso negativamente. Per tali motivi, constatando un’azione di compressione della propria partecipazione, tanto da rischiare di renderla inefficace ad esercitare un’effettiva azione di tutela del proprio territorio, la Basilicata ha annunciato la mancata partecipazione ai lavori, precisando che tale assenza non in alcun modo poteva intendersi come assenso. Non era da parte nostra possibile ‘disertare’ alcunchè, dato che la conferenza non si è tenuta. Infatti la Regione Calabria è stata indotta a chiedere alla propria avvocatura un approfondimento, chiaramente in ordine alla legittimità del procedimento, e non certo legato agli aspetti del merito tecnico. Quindi, la Regione Basilicata più che dare un implicito assenso all’impianto, ha fornito l’occasione anche alla Calabria per un doveroso approfondimento, con l’auspicio che – ha concluso Bardi – sia il punto di svolta per un nuovo approccio di effettiva collaborazione e coinvolgimento dei territori interessati”.
Lug 29