Antonio Cappiello, fondatore della Lega in Basilicata, in una nota esprime alcune riflessioni sulla riforma costituzionale che il Governo Lega-Movimento 5 Stelle ha approvato per il taglio dei parlamentari. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
“Con la Riforma Costituzionale degli articoli 56, 57 e 59, ci sarà una diminuzione del 36% dei parlamentari italiani, nello specifico da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori, tutto ciò si traduce in un taglio dei costi della politica.
Ora i lucani facciano attenzione poiché molti di questi stessi Parlamentari, non trovando più spazio nelle loro Regioni, cercheranno “poltrone” anche da noi in Basilicata definendosi come “amanti della nostra regione.
Questo amore è mosso dalla conoscenza, frequentazione assidua, delle peculiarità presenti sul nostro territorio oppure da altri interessi? Potrebbe mai qualcuno “avulso” dalle questioni che attanagliano, da sempre, noi lucani risolverle, essere costantemente presenti proprio in Basilicata?
La transumanza politica, anziché da partito a partito, passerà da Nord a Sud, dimenticandosi ben presto dei problemi dei territori.
Il centrosinistra lucano, nella scorsa legislatura, con l’inserimento di assessori e dirigenti estranei alla Basilicata ha mortificato il popolo lucano. La Basilicata non è terra di conquista!
La Basilicata può tranquillamente esprimere politici nati e qui cresciuti. Chi ha creduto da subito nel progetto Lega ha contrastato un modus operandi oligarchico,notoriamente adottato dalla sinistra lucana.
Non accettiamo nessuna forma di “colonizzazione” dal punto di vista politico, nessuno potrà amare la nostra regione se non l’ha vissuta realmente. Nel 2015 allorquando alcune compagnie petrolifere tentavano di deturpare il nostro mare con la famosa “questione trivelle” noi abbiamo partecipato ad una protesta tenutasi sul lungomare di Policoro, non ricordo di aver visto “visi nordici” interessarsi alla questione, tanto per citare un esempio.
Da giovane artigiano lucano che ha voluto impegnarsi per la propria terra, sacrificando la vita personale e lavorativa,al fine di veder crescere i figli di Basilicata in un luogo sano ed operativo dico che determinate scelte politiche potrebbero calpestare il diritto alla speranza di Noi Lucani. La terra di Basilicata non accetta ipocrisie perché è assetata di verità”.