Viene annunciata con squilli di tromba la nuova riforma del sistema sanitario regionale di Basilicata che la giunta si apprestetebbe a varare entro settembre. Da notizie giornalistiche, poiché ai consiglieri regionali di minoranza non è stata ancora presentata, si apprende che questa grande riforma si ridurrebbe, ad eccezione del passaggio della governance del sistema emergenza urgenza del 118 dall’Asp all’azienda Ospedaliera San Carlo, a ripristinare gli assetti organizzativi come vigenti prima del 2017 quando il precedente governo regionale propose ed il consiglio approvò il passaggio degli ospedali sede di PSA di Lagonegro, Melfi e Villa D’Agri nell’azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza e l’ospedale di Policoro e Matera diventarono un unica articolazione
di ospedale per acuti organizzato su due plessi.
È quanto dichiara il capogruppo PD in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli dopo aver presentato un’interrogazione a riguardo.
Ricordare, continua Cifarelli, che tale scelta oltre ad essere stata spiegata in lungo e largo sul territorio regionale e a tutti gli stakeolder della sanità, fu pensata per far fronte da quanto previsto dal DM 70/2015 e alle leggi finanziarie che fissavano il primo standard rigidi per il mantenimento di molte specialità e servizi in ospedali con bacini di utenza inferiori a determinati numeri, superabili solo con l’accorpamento degli stabilimenti ospedalieri mentre le seconde fissavano percentuali massime per tali ospedali oltre le quali bisogna porli in piano di rientro. A ciò si aggiungeva la necessita’ di organizzare i turni di lavoro del personale senza incorrere in violazione della legge 161/2015 potendo contare su un numero più ampio di operatori.
Viene spontaneo chiedere, conclude Cifarelli, cosa è cambiato rispetto al 2017 in termini normativi considerato che la legislazione allo stato è rimasta invariata. Ma nell’aspettare ufficialmente la presentazione della riforma Bardi-Leone si rende necessario interrogare l’assessore Leone per conoscere se in attesa dell’approvazione della nuova riorganizzazione o meglio della restaurazione della situazione precedente al 2017 intende disporre con direttiva vincolante alle aziende sanitarie e ospedaliere della Regione la sospensione delle procedure per i nuovi conferimenti di incarichi di direttori di struttura complessa al fine di evitare che la riorganizzazione del sistema sanitario regionale possa determinare incompatibilità circa il loro mantenimento sulla base degli standard fissati dal DM 70 del 2015.
Inoltre interroga l’assessore alla sanità regionale Leone affinché verifichi e porti a conoscenza l’interrogante se nelle aziende sanitarie permangono ancora strutture complesse ovvero se stanno per essere conferiti incarichi di direzione di strutture complesse in contrasto con il sopracitato DM 70 del 2015.