I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Gianni Perrino e Gianni Leggieri in una nota commentano la sentenza della Corte dei Conti e puntano il dito in particolare contro l’attuale presidente della Regione Basilicata, tra i 22 destinatari del provvedimento con il quale dovranno risarcire le somme indebitamente sottratte all’ente regionale. In particolare Pittella dovrà risarcire 6.319,84 euro per spese di ristorazione e soggiorni non giustificati dall’espletamento delle finalità istituzionali. Di seguito la nota integrale.
E la condanna arrivò: Marcello Pittella hai tradito la fiducia dei lucani, dimettiti!
Dopo un anno di governo della Basilicata tutto all’insegna dell’accondiscendenza verso le compagnie petrolifere e prono alle voglie predatrici del ducetto di Firenze, Renzi, il nostro Marcello Claudio Pittella, non pago della figuraccia rimediata grazie all’ottima trasmissione di inchiesta giornalistica di Rai3 “Presa Diretta”, rimedia la sentenza di condanna della Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale della Basilicata a restituire alla Regione Basilicata, relativamente agli anni 2009 e 2010, € 6.319,84 (somma all’incirca rispondente al reddito annuale di un lavoratore in mobilità, di un invalido o di un pensionato sociale), somma dilapidata per spese di ristorazione e soggiorni non giustificati dall’espletamento delle finalità istituzionali. Pittella è stato condannato insieme ad altri 21 ex consiglieri a restituire € 327.221,28 euroalla Regione Basilicata per spese non giustificate e/o documentate. Tra i condannati anche l’attuale sottosegretario alla Sanità, Vito De Filippo, predecessore di Pittella, che deve restituire 2.641,52 euro. Sugli stessi fatti pende un giudizio penale, un filone di una c.d. “Rimborsopoli”, in salsa lucana, che appare interminabile.
Non solo alla luce di questa condanna e dei processi penali pendenti a carico di Pittella per analoghi fatti, ma anche della pessima qualità gestionale e programmatoria finora espressa dal governo regionale, il M5S di Basilicata chiede ad alta voce le dimissioni dello stesso Pittella. La condanna conferma che la distanza tra i lucani e la classe politica, di cui è fulgida espressione Pittella, che governa la Basilicata è diventata ormai incolmabile: mentre i problemi delle famiglie lucane si aggravano, un’intera classe politica pensa a gozzovigliare e a pagarsi alberghi, viaggi e cene sperperando prezioso denaro pubblico. Quello stesso denaro pubblico che viene lesinato e negato ai cittadini dallo stesso Pittella dinanzi alle situazioni sempre più drammatiche che vedono cancellati diritti essenziali e fondamentali soprattutto nel campo dell’assistenza sanitaria e sociale. E’ diventata urgente, infatti, l’istituzione di un reddito di cittadinanza per salvare dall’indigenza ampie fette della popolazione lucana.
Eppure solo ieri Pittella difendeva così la nostra regione:
“Pastori infaticabili e abitanti culturali, turismo e risorse del sottosuolo. Questa è la Basilicata, che respinge compatta le offese gratuite, continuando senza sosta sulla strada della conoscenza e della tutela dei cittadini”.
Ma dimenticava di aggiungere che, purtroppo, tra pastori ed abitanti culturali si infiltrano tantissimi ladri di polli, spesso nelle eleganti vesti di amministratori pubblici.
Presidente Pittella, Lei ha tradito la fiducia che un quarto dei lucani ha voluto darle nelle elezioni del novembre del 2013: all’epoca lei scriveva che “in Germania si sono dimessi per 800 euro, io lo farei anche per duecento”.
Ecco, Sig. Presidente, è giunto il momento che lei si assuma le sue responsabilità: il M5S le chiede immediate dimissioni come unico finale possibile di una deprimente storia di governo che è già durata fin troppo a spese dei lucani e della Basilicata!
Gianni Perrino e Gianni Leggieri
Caro Marcellino, ora devi dimetterti almeno 30 volte (6.319,84/200=31,60)… Ai Lucani basta una solo volta!