Pinuccio Rinaldi, dirigente di Forza Italia di Bernalda-Metaponto: “”Elezioni amministrative e antiche liturgie”. Di seguito la nota integrale.
Il 26 di Maggio del corrente anno la Basilicata sarà interessata dalle elezioni amministrative in cinquantaquattro comuni distribuiti tra la provincia di Potenza e Matera, quelli di Potenza saranno quarantuno mentre quelli di Matera saranno tredici.
I comuni la cui popolazione è inferiore o uguale a 15.000 rappresentano la quasi totalità 98,1%, tra i cinquantaquattro comuni quello con più abitanti è Bernalda 12264 di poco superiore a Venosa 12167.
Questa condizione, sia numerica sia di geografia economica e istituzionale (province) si manifesta come un possibile indicatore di flussi elettorali. Intanto quello che oggi è possibile osservare, perché emerge con assoluta chiarezza, è la frenesia degli incontri e dei conciliaboli.
Questa propedeuca attività è rimasta immutata negli anni conservando un errore rivelatosi sempre esiziale per chi si è candidato a governare.
Il perdurante errore è di focalizzare la ricerca del possibile alleato per generare la lista, tra le forze politiche in quanto tali, cioè guardando prioritariamente alle appartenenze e non alla comunanza di vedute dei problemi e le sue possibili soluzioni, ed è come cercare prima la cornice e poi il quadro, non considerando che solo la fortuna potrà stabilire dopo che la cornice si adatta al quadro.
L’assenza di accertata condivisione dei problemi e delle loro possibili soluzioni, quindi un programma, ha sempre generato governi amministrativi inefficaci, questo perché, come già detto, si è cercato prima la cornice (governo di sinistra, di destra, di centro ecc.) Cc) e mai la quantità e priorità dei problemi, trascurando il fatto che un problema non cambia e resta tale sino a quando non viene risolto, mentre la soluzione cambia e qualifica chi la genera. Quindi con ogni evidenza la competizione si gioca sulle soluzioni e non sulle appartenenze.
Le vicissitudini della politica hanno dimostrato che un governo sia esso comunale, regionale o nazionale pure in presenza di forze della stessa appartenenza politica, però prive di condivisione dei problemi e delle sue soluzioni, non hanno mai generato efficacia amministrativa. La storia di tutti i comuni dimostra come questo errore sia vero ed esiziale.