Pinuccio Rinaldi, dirigente di Forza Italia di Bernalda-Metaponto, in una nota esprime alcune riflessioni sul sistema democratico del nostro Paese e sulle reazioni dell’opinione pubblica ai fatti che quotidianamente si registrano in Italia.
Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Rinaldi: “Guardare il dito e non guardare la luna”
L’Italia di oggi sembra essere veramente caduta nella condizione di non sapere, o volere guardare, a tutte le ricadute o conseguenze che gli accadimenti giornalieri producono.
Questa condizione purtroppo è presente in tutti gli ambiti ed è proprietà di ognuno, e nessuno si sforza di invertirne il percorso che dura da lungo tempo e che ha portato l’Italia a decrescere e non crescere, a differenza di altri Stati.
Quando Salvini non è in accordo con Di Maio si guarda al possibile disaccordo di due forze politiche, e non lo si guarda invece come un contrasto all’interno del governo.
Quando Salvini critica la magistratura, si guarda alle caratteristiche del politico e non si guarda al conflitto di poteri che questo genera tra potere legislativo e potere esecutivo
Quando un presidente di regione è in disaccordo con un ministro, non si guarda al conflitto fra poteri dello stato, ma si guarda al conflitto delle forze politiche di appartenenza dei personaggi.
Quando la Chiesa è in disaccordo con il governo, non si guarda all’ingerenza di un altro Stato, ma si guarda alle loro figure rappresentative.
Quando una sentenza emessa da tribunali è diversa per lo stesso reato, non si guarda alla ricaduta di credibilità della magistratura, ma si guarda ad altre ragioni.
Quando la scuola inizia un nuovo anno scolastico priva di docenti, si guarda al numero delle carenze e non alle conseguenze.
Quando un appalto di lavoro pubblico si chiude in quindici anni non si guarda alle conseguenze, ma si guarda (quando si guarda) allo scandalo.
Quando un delinquente pescato in flagranza di reato è rimesso in libertà, si guarda al diritto e non alla funzione pedagogica della giustizia.
Insomma l’elenco potrebbe essere veramente lungo, ma tende a dimostrare sempre una sola cosa, la mancanza di armonia fra i poteri.
Concettualmente parlando, qualsiasi sistema per essere perfettamente funzionante, necessita che al proprio interno le forze interagenti siano perfettamente definite nei propri valori e nella condizione di preminenza nel sistema, tanto da concorrere a generare un sistema funzionalmente armonioso.
In democrazia l’equilibrio fra i poteri è condizione essenziale perché essa democrazia possa definirsi tale. Quindi, una nazione governata democraticamente ha bisogno che tutti i suoi poteri siano funzionanti e armoniosi.
Continuare a guardare gli eventi con la stessa lente adoperata sino a oggi, veramente è come guardare al dito e non alla luna.
Pinuccio Rinaldi