Riordino Provincia di Matera, Stella soddisfatto lavoro della CAL.
“Un confronto estremamente produttivo e significativo quello al margine del quale la Provincia di Matera si è vista riconosciuta nel proprio ruolo istituzionale e politico di tutela del territorio.”
Il presidente dell’Ente di via Ridola, Franco Stella, esprime pubblico ringraziamento ai rappresentanti della Conferenza Permanente delle Autonomie che nella giornata di ieri, all’unanimità, hanno espresso la propria netta contrarietà all’accorpamento della Provincia di Matera a quella di Potenza.
“L’Amministrazione provinciale – ha evidenziato il presidente Stella – trova la propria ragion d’essere in quella Carta costituzionale che i padri costituenti misero a punto con l’obiettivo di salvaguardare i principi democratici e quindi il diritto dei popoli a scegliere il proprio destino. L’intuizione che lo Stato, con provvedimenti calati dall’alto, potesse disporre a proprio piacimento dell’identità degli enti ignorando la volontà delle popolazioni, li aveva spinti a rafforzare il senso della partecipazione popolare. E nella stessa direzione, di tutela del territorio e di riconoscimento del valore di un ente che insieme a Comuni e Regione costituisce la Repubblica italiana, che và quanto stabilito ieri nella riunione della Conferenza Permanente delle Autonomie.”
“Il documento approvato all’unanimità – ha proseguito Stella – non lascia spazio a dubbi di interpretazione e chiarisce come l’accorpamento, oltre a mortificare il Materano, si rivelerebbe antiproduttivo per l’intera regione, contrariamente ai dettami che hanno originato l’urgenza del provvedimento sulla spending review.”
“Questa Amministrazione, coerentemente con il mandato che gli elettori ci hanno affidato, ha messo in campo sin da subito quanto necessario per salvaguardare i cittadini. Acquisita la solidarietà e il sostegno dei 31 comuni, che stanno facendo pervenire delibere di consiglio comunale contro il DCM, abbiamo poi chiesto la sospensiva al TAR del Lazio e adesso – ha concluso il presidente Stella – il parere negativo della CAL completa un percorso intrapreso nella convinzione che la riduzione della spesa è possibile senza ricorrere alla cancellazione di un avamposto importante dello Stato qual è la Provincia di Matera.”
Conferenza Autonomie: Non si crei in Basilicata la provincia più estesa d’Italia.
Il documento approvato ribadisce il no all’accorpamento delle Province di Potenza e Matera. “Per dimensione potrebbero essercene quattro e l’unico ente non garantirebbe risparmi che siamo interessati comunque a perseguire con altre soluzioni”. Ribadita l’esigenza di conservare identità e coesione territoriale, con processi di razionalizzazione del sistema di governance già avviati
L’accorpamento delle due province lucane porterebbe a creare la più estesa provincia d’Italia, dimensione che non darebbe garanzia di riduzione dei costi dovendo comunque garantire i servizi ai cittadini, mentre sarebbe possibile, anche con il concorso delle autonomie locali lucane, individuare altri modelli gestionali che garantiscano servizi e risparmi con il mantenimento di entrambe le province. Con questa motivazione la Conferenza delle Autonomie locali di Basilicata, chiamata a formulare una proposta sul riassetto degli enti in regione, ha deciso di insistere, senza subordinate, per la conservazione sia della Provincia di Potenza che di quella di Matera.
Nel documento approvato all’unanimità, si fa presente come la coincidenza territoriale tra Regione e Provincia, che si avrebbe con la mera applicazione dei parametri statali, sarebbe “fonte di notevoli e numerose complicazioni” con “evidente rischio di sovrapposizione, di concorrenza e conflittualità”. Inoltre la Basilicata, nonostante abbia una dimensione geografica “tale da poter prevedere ben quattro Province secondo il parametro territoriale” previsto dalle stesse norme, con l’accorpamento darebbe vita alla provincia “più estesa d’Italia, con evidenti e negative ricadute sull’esigenza di garantire un ottimale servizio ai territori in settori delicata quali la scuola, i trasporti, la pianificazione”.
“Inoltre – osserva la Cal – non è dimostrabile che un’unica provincia in un territorio regionale così vasto, possa automaticamente cogliere il fondamentale obiettivo del risparmio, in particolare con riferimento alla necessità del mantenimento dei servizi pubblici essenziali”, obiettivo che, invece, spiega la Conferenza, potrebbe essere raggiunto con “altri modelli gestionali” che preservino comunque la pluralità della province..
Il documento approvato pone l’accento in particolare sull’unità amministrativa della Basilicata, sottolineando come la Regione da tempo ha avviato una profonda revisione e riforma del sistema istituzionale, “ha eliminato enti, ne ha aggregato altri e altri ancora li ha riformati” avviando anche “un complesso percorso per chiamare a protagonismo e responsabilità i territori in un assetto policentrico” tale da “mantenere in un fruttuoso equilibrio centri e periferie del vasto territorio regionale”. Sulla stessa linea, chiarisce il documento, anche il riordino delle province della Basilicata non può prescindere dalla “coesione regionale quale condizione per la conservazione della sua identità e per il suo ulteriore sviluppo” e in proposito la Conferenza ha anche formulato una raccomandazione alle città di Potenza e Matera “di sviluppare, anche recependo lo spirito del comma 4 bis dell’art.17 della normativa (quello che prevede un lavoro congiunto per l’individuazione dei nuovi assetti, ndr), una riflessione nelle sedi più opportune tale da poter favorire un accordo a tutela della coesione territoriale e sociale dell’intero territorio regionale”.
PROVINCIA DI MATERA: MARTINO (DC), PRONUNCIAMENTO CHIARO CAL, ADESSO CONTINUARE INIZIATIVA
“Finalmente un pronunciamento chiaro per mantenere entrambe le Province e quindi difendere l’autonomia della Provincia di Matera. Adesso bisogna continuare la battaglia che è istituzionale, politica e civile”. E’ il commento del segretario provinciale di Matera della DC-Libertas Domenico Martino (che è anche vice sindaco di Pomarico) al documento approvata dalla CAL di Basilicata.
“E’ evidente che il documento contiene molti richiami a principi di carattere istituzionali e generici ed anche richiami inutili. Ad esempio si poteva evitare, per non correre il rischio di interpretare la difesa della Provincia di Matera come “difesa d’ufficio” – aggiunge – il richiamo alla dimensione geografica regionale che, secondo quanto è scritto nel documento, “consentirebbe in Basilicata l’esistenza di quattro Province”. Va invece precisata nei fatti la riforma del sistema delle autonomie locali che come è noto da noi si è fermata alla soppressione delle Comunità Montane con l’istituzione delle Aree Programma senza ancora un progetto sull’Unione dei Comuni e di conseguenza su come salvare autonomia e gestione di piccoli municipi in alcuni casi persino al di sotto dei 500 abitanti”.
Martino infine esprime perplessità sulla scelta di delegare i Comuni di Potenza e di Matera ad un approfondimento di riflessione per favorire un accordo a tutela della coesione territoriale e sociale dell’intero territorio regionale. Era sicuramente meglio – conclude – convocare gli Stati Generali delle Autonomie Locali e farlo tutti insieme, dalle due Città ai micro comuni, accrescendo la partecipazione e il protagonismo di tutti gli amministratori locali”.
FINALMENTE UNA SOLA VOCE, MATERA DEVE AVERE LA SUA PROVINCIA.
Quando conviene si guarda all’estensione, ma non si dice che non sarebbe certo la più popolosa d’Italia. A mio avviso è il numero di cittadini che richiede maggior attenzione e capillarizzazione territoriale, non certo un calanco in più o in meno. E’ ovvio, però, che chi scrive l’articolo ha a cuore solo le sue chiappe e non certo l’efficienza amm.va, perciò cerca qualsiasi appiglio per non perdere il proprio piccolo orticello. A ciò si aggiunga che, fino ad oggi, non è che con le due province ci si sia tanto distinti. A questo punto, la provincia unica la “rischierei”! Vediamo se qualcuno se ne accorge…
Politica inconcludente!
Quando c’è da togliere le poltrone e i rispettivi privilegi si danno tutti da fare in nome di una costituzione che non conoscono e del popolo dei poveri materani che resteranno senza la loro provincetta…..c’è in giro chi vuole fare un referendum per accorparci alla provincia di Bari perchè potenza è il male assoluto….TAGLIATE TUTTE LE PROVINCIE….tagliate le regioni…devono rimanere solo i comuni… questi apparati inutili sono solo costosi diamo soldi a sti cialtroni parassiti…loro mangiano e i nostri figli non hanno la carta igenica i colori i fogli per la scuola, le scuole devono essere chiuse perchè non possono essere messe in sicurezza le strade fanno schifo ditemi voi a che serve una provincia un presidente di provincia e gli altri lacchè di contorno!!!!
Giusto, non bisogna pensare a difendere le poltrone!
Si tratta di difendere anche una identità, una storia, una tradizione, oltre alle ragioni ben espresse dalla Conferenza delle Autonomie Locali sulla estensione della nostra regione. Per cui se la istituzione Provincia dovrà rimanere così come contemplato dalla costituzione repubblicana, la Basilicata deve avere due provincie. Poi toccherà a noi cittadini quando andiamo a votare scegliere le persone “giuste” ; per mio modestissimo conto basta scegliere quelle che non interpretano la “politica” come una “professione”, ma un servizio.
Caro “fabius”,
parole sante,le Tue,
dici : Poi toccherà a noi cittadini quando andiamo a votare scegliere le persone “giuste” .
Mi faresti un elenco,(o un nome di una persona giusta ?
Così,alle prossime votazioni,
correrò a votarlo.
Ti ringrazio in anticipo
Ripeto quelle persone che scelgono la politica per passione e non per professione.
Più chiaro di così…
Speriamo solo che prima di votare per le politiche cambino il sistema elettorale per cui ci ridiano la possibilità di scegliere come facciamo per le amministrative.
Non vi sembra che eliminando la provincia di Matera e lasciando quella di Potenza, ci troverremmo di fronte ad un doppione della Regione, con inutili sprechi ed accentramento ancor più delle funzioni nel capoluogo? Io sarei del parere di eliminare tutte le province, o forse ancor meglio lasciare le province ed eliminare le regioni visto gli esempi di “buona” amministrazione che ci vengono testimoniati in questi ultimi giorni.
Si potrebbe tenere la provincia di Matera, trasformando quella di Potenza in un’emanazione diretta della Regione, un po’ come il Vicariato di Roma è emanazione del Papa.
Ma molto meglio lasciare i territori come stanno, sostituendo i consiglieri comunali con tutti i sindaci, che sono eletti dal popolo e già stipendiati