Riceviamo e pubblichiamo l’ordine del giorno approvato dall’attivo della Cgil Matera in merito al riordino delle Province.
Nell’ultimo anno si sono succeduti numerosi provvedimenti legislativi riguardanti l’assetto istituzionale delle autonomie locali, nella duplice esigenza di tagliare la spesa pubblica e di soddisfare il malcontento popolare verso un sistema politico-istituzionale ritenuto eccessivamente costoso.
Le istituzioni pubbliche, soprattutto quelle locali, devono riacquistare una credibilità che consenta loro di governare i processi economici e sociali, devono tornare ad essere promotrici di sviluppo, anche grazie alla loro vicinanza ai cittadini.
Gli interventi istituzionali contenuti nel decreto spending review e nel “Salva Italia”, invece, delineano un quadro contraddittorio attento più ad esigenze “contabili/oggettive” che ad un disegno organico di riassetto delle istituzioni nel territorio che, partendo dalle funzioni, sia in grado di delineare un’architettura istituzionale idonea a favorire le economie di scala.
Siamo per un riordino che semplifichi, qualifichi i servizi, ma nello stesso tempo li decentri garantendone la fruizione per le persone; un riordino che, anche in ragione di tale decentramento, produca e garantisca il lavoro e che abbia, come conseguenza, la coerente revisione della legislazione regionale e delle modalità di offerta dei servizi pubblici locali.
In questo quadro va affrontato il tema del riordino delle province, evitando duplicazioni, centralizzazioni o nuove esternalizzazioni.
Esiste certo il “cronoprogramma”, ribadito dal Governo, ma la difficoltà della politica locale, rischia di spostare tutto il carico delle scelte a livello nazionale con l’adozione di un “provvedimento legislativo” (entro il 24 ottobre) che non tenga conto delle peculiarità territoriali.
Per la CGIL i temi sono:
la definizione di un assetto istituzionale che partendo dall’esercizio delle funzioni consenta un governo del territorio efficace e che guardi a tutti gli interventi previsti dal decreto;
la garanzia del mantenimento dei servizi alle persone ed ai territori;
la assoluta garanzia occupazionale e di condizioni di lavoro per gli addetti, ed anche per i lavoratori precari, valorizzando il capitale umano e favorendo, se necessario, percorsi formativi.
Noi siamo per amministrazioni pubbliche efficaci, inserite in un disegno istituzionale coerente, senza sovrapposizioni, dotate di legittimità democratica, quindi riformate nel contenitore e nei contenuti, attente alle esigenze locali ed al lavoro pubblico.
IL C.D. della CGIL di Matera chiede che si avvii:
un confronto con la Regione e con il sistema delle autonomie (non solo con i CAL) sul complessivo assetto del territorio, come deriva dalle nuove disposizioni in tema di pubbliche amministrazioni: piccoli Comuni; province; redistribuzione funzioni ex province; funzioni amministrative a Comuni, società, fino alla conseguente redistribuzione e riorganizzazione delle amministrazioni centrali sul territorio,garantendo qualità, stabilità e formazione al personale coinvolto in questa fase di riorganizzazione delle amministrazione pubbliche.
IL C.D. della CGIL di Matera ritiene inoltre un errore gravissimo lasciare la Basilicata con una sola provincia che coincide con i confini della regione. Sopprimendo infatti la provincia di Matera, verrebbe meno anche quel processo di costruzione dell’identità regionale che in Basilicata ha avuto una genesi difficilissima e che è ancora a rischio.
Per tutto quanto sopra espresso, il C.D. della CGIL di Matera ritiene auspicabile la conservazione dell’attuale assetto istituzionale; e comunque, nel quadro di un equilibrio istituzionale fra i due territori, chiede che la provincia unica della Basilicata abbia sede in Matera.
Cgil Matera