“Avviate con le audizioni di oggi di notevole portata – ha affermato il presidente Santarsiero – valutazioni e proposte per una riflessione di grande importanza sul disegno di legge che riguarda il ‘Riordino del sistema del governo locale’. Emersa la necessità – ha sottolineato – di procedere a rapidi approfondimenti ed integrazioni per meglio collocare la proposta legislativa nel quadro normativo nazionale in costante evoluzione, sia rispetto alle funzioni non fondamentali delle Provincie, sia rispetto alle convenzioni tra Comuni e alle Unioni di Comuni”.
La prima Commissione consiliare (Affari istituzionali) ha ripreso la discussione, iniziata nella seduta precedente, in merito al disegno di legge concernente il “Riordino del sistema di governo locale”, con una serie di audizioni. Ascoltati, in qualità di componenti il direttivo dell’Anci, il sindaco di Pietragalla, Nicola Sabina, ed il primo cittadino di Colobraro, Andrea Bernardo, il dirigente dell’ufficio Autonomie locali e decentramento amministrativo del Dipartimento Presidenza della Giunta, Emilio Libutti, il presidente dell’Unione delle Province italiane, Nicola Valluzzi, il segretario della delegazione regionale dell’Associazione Nazionale Segretari Comunità Montane (Anascom), Luigi Marotta.
Il disegno di legge trova molte perplessità da parte dell’Anci i cui rappresentanti hanno parlato “di momento di scelte legislative caratterizzato da grande confusione, con il grande ‘buco’ istituzionale delle Province da colmare. Un quadro magmatico in continua evoluzione con la ‘funzione’ da definire in una ottica di gestione associata dei servizi comunali. La gestione complessa dei servizi associati – hanno sottolineato – e l’offerta dei servizi sovracomunali sono di difficile applicazione rispetto alla gestione diretta. Capire, dunque, il concetto di ‘funzione’ alla luce di una forma più rigida costituita dell’Unione dei Comuni, a fronte di un’altra più morbida che contempla l’istituto della ‘convenzione’. Vi è poi – hanno aggiunto i rappresentanti dell’Anci – il lacerante nodo dei dipendenti degli Enti aboliti con la Regione che dovrà divenire parte garante. Gli ambiti ottimali vanno scelti in base alle caratteristiche del territorio e due sono le nostre proposte fondamentali: la sospensione della normativa e la definizione del limite ottimale per abitanti e territorio”.
Il dirigente dell’Ufficio Autonomie locali, Emilio Libutti, ha sottolineato che “gli elementi numerici non hanno alcun significato in un sistema collettivo frutto di una normativa statale, di fatto, già vigente. Importante è l’obiettivo finale: l’accorpamento delle Istituzioni e la riduzione della spesa pubblica. Dal 1 gennaio 2015 i piccoli Comuni avrebbero dovuto associarsi con la relativa aggregazione delle funzioni, mentre fattori pregnanti divengono l’implementazione del nuovo Ente locale che si chiama ‘Unione dei Comuni’ e il disegno di ‘pulitura del vecchio’, vale a dire eliminare i residui di segmentazione per giungere ad un unico, ‘pulito’ interlocutore che è l’Unione dei Comuni, non un soggetto astratto o raccogliticcio, ma un Ente ben strutturato. Economicità e funzionalità: questi i due punti cardine con un unico obiettivo che è quello del contenimento della spesa. L’Unione dei Comuni – ha concluso Libutti – non è l’Area territoriale ottimale che diviene un recinto, un parametro di riferimento diverso per ogni Regione. Il tutto in un sistema flessibile che punta ad evitare la frantumazione e la polverizzazione, seguendo quella che è la programmazione europea riferita alle aree sovracomunali”.
Il presidente del’Upi, Nicola Valluzzi, ha espresso “le difficoltà in cui versano le Province ed il relativo personale. Le Province – ha sottolineato – sono in pratica divenute i Comuni in virtù della trasformazione legata alla legge Delrio, rimanendo pur sempre chiara rappresentazione di una governance intermedia. Le criticità sono legate al fatto che dopo il decreto 78 è stata imposta la gestione associata delle funzioni per i Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti, ma esistono i cosiddetti costi di impianto e non è vero che l’aggregazione porta subito alla economia di scala. Da sottolineare – ha proseguito Valluzzi – che siamo in presenza di un tentativo di recupero tardivo dinanzi al racconto della riforma, ovvero del riformismo. Più che di aree programma si dovrebbe parlare di aree omogenee con reciprocità di pratica attraverso le convenzioni. Per il resto c’è la legge dello Stato”.
Il segretario dell’Anascom, Luigi Marotta, ha dichiarato che “le Comunità montane sono ancora in vita dal punto di vista istituzionale, sia pure con gestioni liquidatorie. Occorre assicurare che le funzioni amministrative delle stesse, dovendo comunque essere svolte, abbiano in dotazione il personale occorrente che deve continuare ad assicurarne l’applicazione. In pratica, il dipendente segue la funzione per evitare dispersione di risorse. Un sistema organico di governance unico per il personale in essere di cui bisogna verificare la posizione con l’attribuzione di funzioni specifiche. Due i temi da legare: Unione dei Comuni e protagonismo della Regione”.
Hanno partecipato ai lavori della Commissione, oltre al presidente Santarsiero (Pd), i consiglieri Bradascio (Pp), Mollica (Udc), Rosa (Lb-Fdi), Pace e Romaniello (Gm), Galante (Ri), Perrino (M5s), Spada e Robortella (Pd), Mollica (Udc), Napoli (Pdl-Fi).
Variazione bilanci 2014 Ardsu e Ater Potenza, sì da II Ccp.
Per la variazione al bilancio 2014 dell’Alsia, richiesta l’audizione del Presidente del Collegio dei Revisori dei conti.
Al centro dei lavori pomeridiani della seconda Commissione consiliare (Bilancio e Programmazione) presieduta dal consigliere Rosa (Lb-Fdi), i documenti contabili di Ardsu (Azienda regionale diritto allo studio universitario ), Alsia (Agenzia lucana di sviluppo e di innovazione in agricoltura) e Ater (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale) di Potenza.
La Commissione ha licenziato a maggioranza la variazione generale di assestamento al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2014 dell’Ardsu (delibera del Comitato paritetico di amministrazione n.10 del 26 novembre 2014). Hanno espresso voto favorevole i consiglieri Polese (Pd) e Galante (Ri), contrario il consigliere Rosa (Lb-Fdi), astenuto il consigliere Perrino (M5s). Prima del voto Arduino Lospinoso e Rocco Greco, rispettivamente presidente e direttore dell’Ardsu hanno illustrato il documento contabile spiegando che “la variazione di assestamento generale al Bilancio di previsione 2014 rappresenta un adempimento ‘tecnico’”. Lospinoso ha anche fatto presente che hanno proceduto al finanziamento dell’ultima tranche di borse di studio dell’anno accademico 2013/2014, ed in parte delle borse di studio dell’anno accademico 2014/2015, “consentendo il raggiungimento del pagamento del 100% delle borse a tutti gli studenti idonei”.
Successivamente l’organismo consiliare ha licenziato a maggioranza (voti favorevoli di Polese -Pd, Galante -Ri e Romaniello -Gm; voti contrari di Rosa -Lb-Fdi, Napoli -Pdl-Fi e Perrino -M5s) la variazione al bilancio di previsione 2014 dell’Ater di Potenza. Prima del voto era stato audito il direttore, Michele Bilancia, il quale ha messo in evidenza che “la variazione riguarda piccoli assestamenti in entrata e in uscita che afferiscono, tra l’altro, a servizi di manutenzione e recupero, oneri di natura fiscale e procedimenti legali”.
Per quanto attiene l’assestamento del bilancio annuale 2014 e l’approvazione di variazioni nel bilancio pluriennale 2015-2016 dell’Alsia, la Commissione, dopo aver audito i dirigenti Rosanna Caragiulo e Rocco Sileo, ha deciso di approfondire la questione prevedendo, per la prossima riunione, l’audizione del Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti.
All’attenzione della Commissione anche la proposta di legge, d’iniziativa dei consiglieri Robortella (Pd) e Pietrantuono (Psi) inerente la conservazione e valorizzazione del patrimonio geologico. Il Presidente Rosa ha comunicato la necessità di acquisire il parere del CTVF (Comitato tecnico di verifica finanziaria) oltre che di conoscere, attraverso gli uffici regionali competenti, se esiste una posta finanziaria nel Bilancio 2015 da utilizzare per le finalità previste dalla pdl in questione.
Hanno partecipato ai lavori della Commissione oltre al presidente Gianni Rosa, i consiglieri Paolo Galante (Ri), Luigi Bradascio (Pp), Mario Polese (Pd), Aurelio Pace e Giannino Romaniello (Gm), Michele Napoli (Pdl-Fi), Francesco Mollica (Udc) e Gianni Perrino (M5s).