Tiziana De Palo, Consigliera comunale del Movimento 5 Stelle in una nota espone la posizione dei maggioranza rispetto alle scelte politiche che riguardano i servizi educativi nella città di Matera. Di seguito la nota integrale.
In un anno disastroso per le casse comunali, l’Amministrazione Bennardi si trova a dover fare i conti con la necessità di rimodulare e razionalizzare alcune spese, in un bilancio previsionale che si presenta come chiuso e senza margini di manovra.
La necessità deriva dal fatto che, in un momento ancora emergenziale, molti dei servizi essenziali al cittadino non prevedono capitoli o prevedono poste assai scarne.
La posizione di questa maggioranza in merito agli emendamenti votati mira a dare un segnale di attenzione nei confronti dei cittadini tutti, puntando su questioni di vivibilità, sicurezza, salute, sostenibilità e riformulazione del futuro della città. Prova ne è stata la scelta di spostare alcune somme, sulle politiche sportive giovanili, che non avevano alcuna previsione, sulle attività produttive ,emendamento necessario per risollevare le sorti delle attività commerciali locali. E’ necessario far ripartire l’economia della nostra città, seppur investendo risorse limitatissime. Puntare sulla sicurezza e investire nella salute di tutti i cittadini, le buche nelle strade per es. vanno chiuse, non per una questione estetica ma perché possono causare incidenti anche mortali, ne abbiamo purtroppo avuto esempi. Infine investire nella istituzione dei comitati di quartiere puntando proprio alla partecipazione di tutti i cittadini nelle scelte politiche e economiche dell’amministrazione.
In merito, agli emendamenti circa gli asili nido e le mense, la posizione delle consigliere del m5s è di assoluto rispetto nei confronti delle persone fragili: degli anziani, dei disabili, dei bambini, delle famiglie e soprattutto delle altre donne.
Intanto l’emendamento non prevede e non poteva prevedere alcuna modifica per l’anno in corso,le cifre restano tali da permettere il servizio così com’è fino alla fine dell’anno scolastico. Ma in vista della scadenza dell’appalto e del nuovo bando, in corso di aggiudicazione, si è pensato di poter prevedere una riduzione per gli anni a venire 2022-2023, non in termini di riduzione del numero di bambini, che usufruiscono dei servizi asilo nido e mensa, ma in termini di rimodulazione del servizio stesso, magari concentrandosi sul periodo di erogazione. Questa maggioranza ritiene necessario, prima della aggiudicazione del nuovo appalto, analizzare servizio per servizio, approfondendo le modalità di fornitura, capendo se c’è la possibilità di contare anche su risorse regionali, e proteggendo il numero di famiglie e bambini che ne usufruiscono attualmente. Ridurre i costi non significa necessariamente ridurre i numeri ma magari ragionare sul numero di mesi di erogazione del servizio.
I servizi per l’infanzia sono ritenuti da tutte le consigliere del m5s come servizi essenziali, e lo sappiamo bene visto che molte di noi hanno bambini piccoli, sia per le donne lavoratrici ma anche per le donne casalinghe, senza alcuna differenza, poiché queste ultime hanno un carico di lavoro maggiore e privo di retribuzione. Si tratta, tra l’altro, di un bilancio previsionale sempre rettificabile in fase di assestamento, ben avendo presenti i dati e le cifre.
Quindi, comunque, massima attenzione e sostenibilità nei confronti delle politiche sociali.
E laddove si sia riusciti a spostare delle cifre dal capitolo relativo ai servizi agli anziani è stato solo perché, per l’anno in corso, il servizio stesso è stato sovrastimato e ritrovarsi a dicembre con delle somme in eccesso sarebbe un peccato, poiché non potrebbero più essere utilizzate in questo anno.
E lascia basiti la posizione di alcun esponenti della minoranza, che delle questioni politiche sociali ne fanno un baluardo, pur avendo previsto nel loro emendamento la riduzione del capitolo di spesa relativo alle rette per gli anziani e pur prendendo in esame la possibilità di ridurre le somme relative ai servizi per i disabili nelle scuole. Se si deve dunque predicare, si deve anche razzolare bene. E prima di tacciare l’amministrazione di insensibilità, con un fare del tutto strumentale per ottenere visibilità, bisogna fare i conti con la propria condotta.