“Alleggerire i vincoli della finanza pubblica per gli enti locali con l’obiettivo di rilanciare gli investimenti a vantaggio delle imprese e velocizzare i pagamenti della Pubblica Amministrazione è un compito che spetta principalmente al Governo nazionale. Ma anche la Regione deve poter svolgere un proprio ruolo innanzitutto evitando “diseguaglianze competitive” tra territori”. E’ quanto sostiene la segretaria regionale di IdV Maria Luisa Cantisani che aggiunge: “nella vicenda del riparto dei fondi da parte della Regione alle due Province IdV e in particolare il proprio assessore provinciale Michele Grieco hanno assunto un atteggiamento improntato sulla massima responsabilità frutto, non di una mera ripartizione numerica, ma di una valutazione di opportunità socio-politiche. Intanto non perdiamo di vista l’interlocutore politico ed istituzionale principale che attraverso i provvedimenti degli ultimi Governi Monti e Letta si è accanito contro gli enti locali. Noi, inoltre, riteniamo inammissibile che una regione, i territori e le comunità, siano doppiamente svantaggiati rispetto ad altre, per degli ingiusti vincoli di finanza pubblica che a questo punto devono essere corretti, anche in ottemperanza agli obbiettivi di equità costituzionale. Un atteggiamento il nostro – aggiunge Cantisani – che da una parte è teso alla tutela di bisogni ed interessi delle comunità, organizzazioni imprenditoriali ed economiche, sociali, produttive del Materano e dall’altra ad evitare dannose contrapposizioni territoriali, guerre di campanile ed anche strumentalizzazioni politiche. E’ il caso di ricordare che il Rapporto competitività delle aree urbane italiane segnala che al 2030 la Basilicata perderà oltre 50mila residenti testimoniando che il vero e primo rischio è di natura demografica. Per questo riteniamo che il Presidente Pittella e il tavolo della maggioranza di centrosinistra devono fare un ulteriore sforzo di approfondimento in ordine al patto di stabilità regionale verticale incentivato che è il meccanismo attraverso il quale le regioni cedono agli enti locali parte del loro obiettivo di spesa ai fini del patto di stabilità interno con l’obiettivo di ampliare le capacità di spese in conto capitale. C’è in proposito un esempio virtuoso: un accordo è stato raggiunto tra le Regioni Sicilia e Puglia con la cessione da parte della Regione Sicilia di “spazi finanziari” alla Puglia che li ha rigirati a Comuni e Province, mentre in cambio la Regione Sicilia ha ottenuto dalla Puglia la cessione dell’equivalente contributo statale. Un’operazione di alta ingegneria finanziaria legittimata da una norma contenuta nell’ultima legge di stabilità che rappresenta un buon precedente di cooperazione tra Regioni e che dovrebbe consigliare l’individuazione, anche attraverso l’imminente manovra di bilancio regionale 2014, di forme di compensazione finanziaria tra territori, a partire da una più oculata programmazione delle royalties del petrolio (da tenere fuori dal Patto di Stabilità)”.
Mar 20