Richiesta riperimetrazione Parco Murgia Materana, Michele Morelli (Legambiente Matera): Il Parco della murgia materana non ha bisogno di rinunce. Di seguito la nota integrale.
“Il Parco non comporta il blocco di qualsiasi attività umana, bensì permette l’attuazione di azioni sinergiche tra le attività antropiche e la conservazione dell’ambiente e ci spinge tutti ad assumere comportamenti più responsabili verso la Natura e le Generazioni Future. E’ questo che non comprende il Sindaco e chi lo sostiene in questa sciagurata scelta.”
Stiamo assistendo, da alcuni anni, al tentativo di trasformare l’intero versante murgiano prospiciente i Sassi compresa la zona di La Vaglia e delle vecchie cave di tufo in un grande parco urbano dove la visione capitalocentrica (come la definirebbe Jason W. Moore), che si è sempre alimentata della “natura a buon mercato”, finalmente potrà governare indisturbata. La richiesta del Sindaco trasmessa al dipartimento regionale non riguarda solo (si fa per dire) la riperimetrazione dell’area ZSC (Zone speciali di conservazione) e ZPS (Zona di protezione speciale) parte integrante e sostanziale del Parco della Murgia Materana. L’istanza va ben oltre.
Dalla declassificazione dell’area delle cave e di murgia Timone alla riperimetrazione delle cosiddette zone omogenee o addirittura dalla esclusione delle suddette aree dal perimetro del Parco il passo è breve, anzi brevissimo.
Le motivazioni alla base della richiesta risultano alquanto pretestuose e prive di fondamento scientifico oltre a segnalare un forte arretramento culturale e civile. Secondo il Sindaco, l’area delle cave oggetto di stralcio ” risulta delimitata dalla ex S.S. 7, percorsa giornalmente da mezzi pesanti, dalla linea ferroviaria delle FAL, e si incunea tra l’area produttiva di Serritello La Valle ed i quartieri residenziali dei rioni Quadrifoglio e San Pardo…Proprio in tale area è ubicata la “Cava del Sole”… L’intervento di allestimento del sito, sebbene con strutture aventi caratteristiche di completa amovibilità…ha permesso di far diventare la “Cava del Sole” un ideale luogo di attrazione di eventi artistici e di attività culturali, di piccola e grande dimensione, sia all’aperto sia al chiuso…Il Comune di Matera – scrive il Sindaco – non intende disperdere il posizionamento acquisito dalla Città a livello europeo nel settore della creatività… l’Amministrazione – sempre secondo il nostro Sindaco – ha raccolto la sfida di promuovere quelle iniziative musicali o artistiche ad impatto zero specie se si svolgono in prestigiose e storiche location della Città. Non a caso Matera è stata riconosciuta, appena nello scorso mese di marzo, tra le migliori 68 città d’Italia più libere dalla plastica (?)… tale propaggine estrema del sito ZSC risulta di difficile tutela a causa del contesto territoriale in cui è inserito – pertanto – non pare possa contribuire alla conservazione o alla costituzione della rete Natura 2000″.
Il “non pare possa …” nel passaggio successivo della lettera il Sindaco appare piuttosto convinto che “il sito in questione non può definitivamente più contribuire alla conservazione degli habitat naturali o alla costituzione della rete Natura 2000”. Per tutto ciò si chiede al Dipartimento della regione Basilicata di avviare le procedure presso la Commissione Europea per la declassificazione delle aree. Nella lettera, oltre a indicare l’estensione delle aree da declassificare, compreso murgia Timone, al fine di assicurare lo svolgimento degli spettacoli pirotecnici di chiusura della festa patronale, si precisa che “tale declassificazione, si ritiene, debba riguardare, contestualmente, anche il corrispondente territorio del Parco Regionale Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano”.
Con quest’ultima precisazione il Sindaco decreta la fine del Parco regionale, il disconoscimento del “preminente interesse nazionale” del prospicente altopiano murgico sancito dall’art. 2 della legge n.1043/71 (la famosa legge che disciplinerà il concorso internazionale) e dall’art. 1 della legge n.771/86 (la legge che finanzierà davvero l’avvio del restauro degli antichi rioni e della salvaguardia dell’altopiano murgico prospicente).
Con quest’ultima richiesta (non so se il Sindaco se ne rende conto) verrebbe meno anche “il preminente valore universale” sancito nel ’93 dall’Unesco derivante dalla “simbiosi fra le caratteristiche culturali e naturali dei Sassi e del prospicente altopiano murgico” (criterio III, IV, V).
E mentre a livello locale si assiste alla rinuncia di un possibile progetto di ripristino del dato di Natura e di ricomposizione del Paesaggio, in questi giorni il parlamento europeo ha approvato un provvedimento importante a sostegno della strategia del Green Deal. Un insieme di misure necessarie per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Con il voto favorevole del parlamento (grazie anche al voto favorevole della delegazione dei 5stelle, il partito del nostro sindaco) entro la fine della legislazione sarà licenziato un provvedimento vincolante per i paesi membri che impegna gli stessi al raggiungimento di alcuni obbiettivi entro il 2030. Ad esempio destinare il 20% del territorio a parchi e riserve, migliorare la nostra produzione agricola rafforzando la biodiversità e molto altro (dal ripristino del paesaggio alla tutela degli insetti impollinatori); ridurre il consumo del suolo e azzerare la perdita netta di spazi verdi e coperture arboree in ambito urbano entro il 2030.
Il Ripristino della Natura (ovvero rafforzare la biodiversità del nostro territorio), non implica una semplice delimitazione di un’area attraverso perimetrazione cartografica, ma un impegno a conservare o a ripristinare gli habitat e le specie (vegetali e animali) presenti al proprio interno attraverso azioni di monitoraggio, ripristino e miglioramento ambientale
Il rispristino del Paesaggio, con il suo dato di Natura e Cultura, urbano, periurbano e agricolo, concorre all’obiettivo generale e fondamentale dello sviluppo sostenibile e nel contempo favorisce la conservazione del patrimonio culturale diffuso e della biodiversità pur contemplando le esigenze di sviluppo economico e delle mutevoli dinamiche sociali di un dato territorio e delle popolazioni residenti.
L’individuazione quindi dei SIC e il successivo riconoscimento in ZSC, non comportano il blocco di qualsiasi attività umana, di quel determinato territorio, bensì permettono l’attuazione di azioni sinergiche tra le attività antropiche e la conservazione dell’ambiente e ci spinge tutti ad assumere comportamenti più responsabili verso la Natura e le Generazioni Future.
La richiesta di deroga risulta, a nostro avviso, del tutto infondata, priva di “motivi imperativi di rilevante interesse pubblico” così come richiede la direttiva europea.
E’ questo che non comprende il Sindaco e chi lo sostiene in questa sciagurata scelta.