Rischia di chiudere la Biblioteca “Tommaso Stigliani” di Matera, intervento dei sindacati provinciali Cgil, Cisl e Uil, Eustachio Nicoletti, Pino Bollettino e Bruno Di Cuia. Di seguito la nota integrale.
Continua lo stato di sofferenza in cui versa la Biblioteca provinciale “Tommaso Stigliani”.
Periodicamente si accendono le luci su questa importante realtà culturale materana, ma siamo all’inizio del nuovo anno e la situazione della biblioteca rimane invariata se non addirittura peggiorata.
I problemi, come tutti sappiamo, nascono dalla riforma Del Rio che era stata pensata come una legge transitoria in attesa del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, promosso dal governo guidato da Matteo Renzi per chiedere tra le altre cose di eliminare la parola “province” dalla Costituzione: un passaggio formale e obbligato per il compimento della riforma, che però non si verificò per la vittoria dei “no”.
Il lascito di quella scellerata operazione fu soltanto la suddetta legge che insieme ai drastici tagli ai trasferimenti decisi dai governi causò notevoli difficoltà nella gestione di funzioni importanti rimaste in capo alle province, nonché il passaggio delle altre funzioni e dei relativi dipendenti dalle province alle Regioni.
Tra le funzioni trasferite alle regioni vi era anche quella relativa alle politiche culturali e alle attività legate allo sviluppo dei sistemi bibliotecari locali e delle biblioteche provinciali.
Per la maggior parte delle biblioteche provinciali il passaggio alle regioni è stata un occasione di rilancio e valorizzazione, tranne che per la Basilicata. Delle due ex biblioteche provinciali, ad oggi abbiamo situazioni diverse. La ex biblioteca provinciale di Potenza ha dato vita insieme alla Biblioteca nazionale al Polo Bibliotecario di Potenza la cui gestione è stata affidata alla Biblioteca nazionale in quanto emanazione del Ministero della Cultura. Quindi, seppur con qualche difficoltà, la ex Biblioteca provinciale di Potenza ha trovato una sua collocazione. Differente è la situazione della ex Biblioteca provinciale di Matera che è ancora in una situazione di indetermoinatezza: personale regionale e gestione della struttura alla Provincia. Un obbrobrio.
In attesa che il legislatore nazionale risolva le distorsioni create dalla legge Del Rio, è evidente l’assenza della Regione Basilicata, alla quale fanno capo le competenze legislative e amministrative in materia di biblioteche. Ovviamente, prendiamo atto con piacere dello sforzo fatto dal consigliere Acito con la presentazione della sua proposta di legge, ma resta pur sempre una toppa, un pannicello caldo che non risolve il problema e che rischia di creare ulteriori problemi. La Regione deve dare risposte su: finanziamento, assetto giuridico e personale specializzato. Una cosa è certa le due ex biblioteche provinciali di Matera e Potenza non possono essere gestite in economia o vivere una situazione di sofferenza continua.
Questa situazione è ancora più preoccupante per la Biblioteca T. Stigliani, una delle biblioteche con il più grande patrimonio librario del centro-sud.
Per questo non si può prescindere dal ruolo istituzionale della Regione. È appena il caso di ricordare quali sono le competenze della regione in materia di biblioteche, competenze che sono antecedenti alla legge Del Rio:
Le due Biblioteche ex-provinciali di Potenza e Matera avevano già funzioni di dimensione regionale:
• la funzione conservativa relativa a fondi antichi, provenienti anche dai disciolti ordini monastici del territorio regionale (a seguito dell’abolizione dell’asse ecclesiastico), collezioni speciali e donazioni in virtù dell’obbligo statale di cui alla L. 393/1941, ed ora anche ogni genere di pubblicazione cartacea e digitale, ai sensi della L. 106/2004 (entrambe le biblioteche con decreto ministeriale del 28/12/2007 sono state individuate quali sedi dell’Archivio Regionale in Basilicata in ordine alla raccolta e conservazione delle copie d’obbligo);
• la funzione di assistenza e supporto alle altre biblioteche del territorio regionale nell’ambito del Polo regionale del Servizio Bibliotecario Nazionale, un servizio a rete materiale ed immateriale, frutto dell’accordo convenzionale del 2005 tra la Regione Basilicata e l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che ha fatto seguito al protocollo d’intesa del 1989 tra la Regione Basilicata e le due Province di Potenza e Matera nel 1989 che ha dato inizio alla catalogazione automatizzata in Basilicata e alla partecipazione al Servizio Bibliotecario nazionale delle due Province, con spese a carico della Regione per quanto riguarda l’aggiornamento professionale e la disponibilità del software gestionale;
• la funzione di gestione del patrimonio librario, emerografico e audiovisivo;
• la funzione di coordinamento dei servizi di fornitura documenti, assistenza bibliografica, alfabetizzazione informativa;
• la funzione di Archivio Regionale della produzione editoriale regionale, svolta già da tempo dalle due storiche Biblioteche ex-provinciali di Potenza e Matera, cui spetta di diritto il deposito di una copia di tutto quanto viene pubblicato e realizzato in Basilicata, in formato sia cartaceo che digitale. Tale funzione è svolta ai sensi della L. 106/2004 e del decreto ministeriale del 28/12/2007 che ha individuato entrambe le biblioteche quali sedi dell’Archivio Regionale in Basilicata in ordine alla raccolta e conservazione delle copie d’obbligo.
Queste funzioni si sono aggiunte a quelle che la L. R. 37/80 aveva già unificato quali catalogazione, prestito, indicizzazione, soggettazione.
Oggi, con la L. R. 27/2015 che ha dettato le disposizioni in materia di patrimonio culturale, le due Biblioteche ex-provinciali potrebbero trovare, in un quadro di riordino del sistema culturale della Regione, la loro collocazione definitiva mediante l’incardinamento dei servizi bibliotecari entro l’ambito delle competenze della Regione Basilicata.
Qualsiasi proposta tesa ad aggiornare e rendere più appetibile l’offerta culturale delle due Biblioteche ex-provinciali dovrebbe quindi partire dal consolidamento dell’esistente, ossia da un rinnovato impegno finanziario in grado di sopperire alla riduzione di personale e alla riduzione del numero delle ore di apertura che ha caratterizzato la vita delle due biblioteche in questi ultimi anni.
Ecco perché il mancato rinnovo da parte della regione della convenzione che mette in rete il patrimonio librario delle biblioteche presenti sul territorio regionale rischia di vanificare il lavoro di anni.
A questo si aggiunge che il piano triennale delle assunzioni della Regione non prevede tra i posti messi a concorsi neanche un posto per i profili di Bibliotecario (cat. D) o di assistente di biblioteca (cat. C) è questo impatta direttamente sia sulla provinciale di Potenza che sulla Biblioteca Stigliani di Matera.
Nel constatare questa situazione, ci preoccupiamo della mancanza di una progettualità, sia a breve sia a lungo termine, che affidi la gestione delle biblioteche a personale qualificato (secondo i profili di competenza definiti dal Min. della Cultura – D.M. 244/2019) e tecnicamente capace di una visione di crescita e di un rilancio delle biblioteche stesse a servizio della comunità.
Rimarchiamo quindi la necessità di avviare rapidamente, da parte della Regione, una nuova stagione di concorsi per reintegrare in organico il personale mancante e sventare così il fallimento degli sforzi compiuti da una generazione di bibliotecari che hanno garantito finora livelli altamente qualitativi di gestione e trasmissione della conoscenza anche nella nostra regione.
Infine, apprendiamo che nel Bilancio Regionale è stato ridotto fino quasi all’azzeramento il Fondo finanziamento Autonomie Locali, le cui risorse finanziano le attività delle Province. Nel richiedere il rispristino delle suddette risorse, chiediamo alla Regione di affrontare e risolvere in modo organico e con una visione strategica e orientata al futuro i gravi ritardi accumulati nel riordino del sistema bibliotecario regionale, entro il quale risolvere anche gli enormi problemi della Biblioteca “T. Stigliani” di Matera.