Franco Vespe scatta una fotografia non da tifoso ma da analista il più possibile imparziale sui risultati delle ultime elezioni europee.
Si è chiuso il ciclo elettorale che ha riguardato le europee e le comunali. Alle europee abbiamo avuto la sorpresa di una esplosione senza precedenti dei consensi del PD a guida Renzi ed il conseguente ridimensionamento (?) del movimento del duo Grillo-Casaleggio che durante la campagna elettorale aveva fatto come consuetudine il pienone nelle piazze italiane dando l’illusione che il sorpasso ci potesse essere. Non è la prima volta che le piazze piene hanno fatto accarezzare illusioni di vittoria a chi le riempiva. Fu la stessa illusione che ebbe il PCI alle elezioni del 48. Fu la prima ed ultima volta che la DC prese la maggioranza assoluta dei consensi! La prima domanda pertanto che viene spontanea è perché mai una vittoria annunciata si sia tramutata in una bruciante sconfitta (ma fino ad un certo punto!).
Dalla sua Renzi ha avuto alcune significative frecce che ha giocato in modo impeccabile. Prima di tutto la sua giovane età. Non è cosa di poco conto in un paese che aveva fatto della gerontocrazia la sua cifra più tristemente significativa. Di questa crisi che ormai ha acquisito un carattere cronico e di lunga durata le maggiori conseguenze gravano sulle spalle dei giovani. I loro padri (ed io quasi padre!) hanno dilapidato risorse e compromesso gran parte del loro sviluppo. E’ arrivato così il momento che essi diventino una buona volta i protagonisti della politica italiana e prendano in mano questo benedetto paese che per lungo tempo non è stato un paese per giovani. Lo ha fatto da guerriero assaltando e scalando con coraggio e tenacia i torrioni ideologici ed incartapecoriti della vecchia nomenclatura ex-comunista che di fatto, prima del suo avvento, avevano gestito il PD alla vecchia maniera. Lo ha fatto facendo leva su quelle doti tipiche dei giovani come l’impeto, l’energia e quel pizzico di ingenuità, misto a incoscienza divergente e creatività che spesso ha saputo nel passato cambiare il mondo. Lo ha fatto anche impersonando con la sua brillante figura quella speranza di cui ha tanta sete il popolo italiano e che, ahimè da anni, dopo la grande sbornia berlusconiana, era stata smarrita o vilipesa. Sarà vera gloria ? lo vedremo solo vivendo! Sull’altro fronte invece un movimento: il M5S. Anch’esso fatto di giovani e che sta proponendo energie fresche ma che paiono incasermate in un ferreo dirigismo e ostaggio di un carismatico, brillante, vulcanico “vecchio” imbiancato leader dal quale fanno dipendere tutte le promesse di vittoria (si è passati da Vinciamo noi a Vinciamo poi!) . Già Beppe Grillo! E’ stato lui la chiave del successo del M5S fino ad ora; ma rischia di essere lui ora a sugellarne la fine. Il merito indiscusso del M5S è stato quello di raccogliere il disagio sociale presente nel nostro paese e di avergli dato dignità istituzionale. Avrebbe dovuto passare alla fase successiva, ovvero quello di costruire una proposta alternativa “sostenibile” e di diventare forza di governo (non necessariamente al governo!). Indicare e costruire cioè una speranza percorribile. Invece si è perso in brumose, rabbiose, a volte inquietanti iperboli retoriche. Il paese ha bisogno di capire dal M5S dove vuole condurlo e questo messaggio è stato tutt’altro che chiaro. E’ emerso solo il suo furore iconoclasta e distruttivo. Lo stesso scrivente si era avvicinato al M5S fiducioso che si potesse dar vita alla fase “costruens” dopo quella “destruens” sbagliandosi clamorosamente! Forse l’unico momento di “tenerezza” del M5S è stato regalato da “Rasputin capellone”(dedicato a Materdomini!) ancora visibilmente provato dalla durezza dei colpi subiti dalla sua salute quando a piazza S. Giovanni avrebbe voluto ripetere le parole di Giovanni XXIII :“Si direbbe che persino la luna si è affrettata stasera… Osservatela in alto, a guardare questo spettacolo…” ma ha dovuto ammettere con sconforto che quella sera la Luna non c’era! Un pensiero va a Berlusconi ed alla sua Forza Italia. Un leader che ormai, dopo 20 anni di presenza sulla scena politica, è risultato sconfitto, soprattutto in termini di credibilità! Ormai un cembalo squillante! Poi non ne parliamo delle ennesime scelte sbagliate fatte da quella compagine (FI+ NCD) nella nostra regione con un candidato sindaco così discusso e logoro presentato alle comunali di Potenza. Che ragione c’era di candidare quella persona a sindaco? Possibile che non avessero altre persone più spendibili ? Diktat esoterici forse ? Booh !! Un pensiero va alla Silvana Arbia giudice di fama internazionale. Una persona competente e di esperienza internazionale che avrebbe fatto fare certamente bella figura all’Italia..invece è stata sacrificata dalle solite logiche di partito che allignano ancora forti nei partiti duri e puri di sinistra.
Francesco Vespe