In vista delle prossime elezioni politiche del 4 marzo il materano Franco Vespe ha inviato alla nostra redazione il testo di una lettera aperta indirizzata al leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo. Di seguito la nota integrale.
Caro Beppe
Sono stati resi noti i risultati delle primarie del M5S. Ci sono state delle violente turbolenze, qui in Basilicata come in altre regioni, per le modalità con le quali le vostre primarie sono state condotte. Il sospetto è che i risultati siano stati manipolati perché il M5S ha voluto confermare come capolista delle liste bloccate i senatori e deputati (pardon i portavoce !) già presenti in parlamento. Risultati sospetti conditi con esclusioni dolorose “preventive” di persone la cui passione e impegno civile era stato ampiamente certificato da anni di battaglie condotte ad alto rischio e con la manifesta disponibilità a pagare di persona (vedasi la triste vicenda di Peppe Di Bello). Persone che avevano affidato al M5S le residue speranze di cambiamento del nostro paese. Speranze che sono state fra l’altro brutalmente vilipese dallo scomposto intervento sui media dell’Europarlamentare chiamato a gestire questa fase elettorale in Basilicata. Una persona spuntata dal nulla, e “miracolato” in precedenti primarie di targa M5S sia per le regionali lucaneche per le europee (ambedue perse dall’europarlamentare in questione!), giubilando in modo proditorio e brutale personalità autorevoli che le avevano vinte sul campo. Questo signore, ha risposto in modo sgorbutico ed arrogante a coloro che esigevano la convocazione di un’assemblea regionale per chiedere ragione di quella gestione, ribaltando rabbiosamente la responsabilità di tali defezioni e di tali esiti al loro comportamento non proprio ossequioso alle regole d’”ingaggio” dettate dal movimento per partecipare alle primarie. Poi si è dilungato pateticamente ad elencare i suoi personali e familiari sacrifici per onorare il suo mandato di ramingo europarlamentare in stile degno dei migliori Poohdi “Pronto buongiorno è la sveglia”. Ma non divaghiamo. In una garbata discussione avuta con il mio amico Antonio, un attivista della prima ora del M5S che a suo tempo si rivelò particolarmente feroce nei miei confronti, abbiamoconvenuto che non bastava certo un click sul mouse per fare di un attivista un rappresentante del M5S nelle istituzioni. Ciò sembrerebbe ragionevole. Ovvero adottare come criterio di selezione la militanza della prima ora e l’ osservanza rigorosa dei riti imposti dall’“ortodossiagrillina” per selezionare gli attivistida mandare nelle istituzioni sarebbe stato certamente molto più serio ed accettabile. In virtù del motto “uno vale uno” invece si è imbastita la farsa delle primarie illudendo gli attivisti del “click” (come li definisce il mio amico Antonio) che le procedure sarebbero state trasparenti,leali ed uguali per tutti. Una farsa ipocrita che ha destato fortissimi giustificati sospetti perché alla fine gli esiti sembrano esser stati addomesticati pur di favorire i veterani e gli “ortodossi” del M5S, evidentemente dentro il “cerchio magico” dello staff del M5S. Da questo punto di vista avete fatto benissimo a mettermi alla porta 4-5 anni fa! La mia insofferenza ai riti liturgici ortodossi non faceva per voi! Però occorre chiedersi, e che tu Beppe ti chieda, se il nostro paese ha veramente bisogno di veterani ed ortodossi del M5S per poter uscire dal declino. Chi ti scrive, al contrario, insegue da sempre sognatricieresie, e crede fermamente che queste non siano le virtù di cui ha bisogno il paese oggi. Crede che esigerefedeltàferree e praticare liturgie ortodosse non siano altro che un’altra faccia del declino del nostro della nostra società. Il nostro paese caro Beppe ha bisogno invece di un grande sforzo perché il sotto-insieme intersezione fra competenza e rappresentanza non sia più vuoto. Fuor di matematica: il nostro paese ha bisogno di spingere le persone competenti nei posti di dirigenza che loro competono, invece di infliggere loro avvilenti mortificazioni tanto da farli vergognare della loro stessa maestria. Mi dispiace dirlo ma anche voi con le vostre logiche, melanconicamente contribuite a mantenere vuoto questo sotto-insieme. Questo paese non può salvarsi con lo zelo moralista ed oscurantistico di Girolamo Savonarola ma promuovendo una signoria neo-Medicea dove la bellezza, creatività, competenza, intelligenze ed energie guizzanti diventino il traino di questo paese. Le palle che in questa competizione elettorale si stanno sparando con orgogliosa ignoranza fanno presagire che il nostro sotto-insieme continuerà ad essere sempre più melanconicamente vuoto. Ti scrivo questa lettera perché mi stanno a cuore i tanti attivisti che da popolo di sognatori si sono visti ribaltati, loro malgrado, in una società di “segnalatori”! Perché occorre che non perdano quelle speranze che hanno riscaldato fino ad adesso i loro cuori! Essi rappresentano uno dei motori (non l’unico si badi bene!) che potrebbe migliorare le sorti del nostro paese.